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Controllo telematico degli ingressi in citta'
Nelle quattro città pilota, Roma, Ancona, Como e Bologna, la regolamentazione degli ingressi per via telematica stenta a partire.
I principali ostacoli all'avvio di questo tipo di controllo vengono dai cittadini, preoccupati per la tutela della loro privacy, e dalle problematiche legate ai portatori di handicap, ai turisti e a chi lavora in centro per poche ore.
A Roma questo tema è stato uno dei motivi di contrapposizione tra i due candidati alla carica di sindaco; mentre ad Ancona le telecamere sono state installate soltanto in due punti a traffico limitato, ma il progetto non è mai effettivamente partito.
Nella capitale era iniziato un periodo di sperimentazione che univa l'uso di chip con il controllo diretto da parte dei vigili, ma vi è stato un susseguirsi di stop e nuovi via libera.
A Como, dove i punti di telecontrollo installati sono 7, il progetto è ancora ai blocchi di partenza a causa di un lento collaudo della strumentazione.
Era stato varato a Bologna il primo progetto di questo tipo, che era partito, ma poi è stato bloccato, per motivi politici,con il cambio della giunta.
Sono proprio di Bologna i due esperti che collaboreranno alla stesura di un piano di telecontrollo per la città di Brescia.
Forse già il prossimo anno il controllo elettronico degli accessi potrebbe dare un valido contributo al rilevamento delle auto dei residenti, rispetto a quelle degli abusivi, nel centro storico.
Il progetto, seguito dall'Ufficio del piano urbano traffico, prevede l'installazione di telecamere in nove punti di accesso alla città.
Le informazioni registrate sugli ingressi saranno inviate ad un centro dati, nel quale si effettueranno le operazioni di controllo e si faranno partire le multe per i trasgressori.
Per ora è stato predisposto il piano di fattibilità del progetto; per la sua realizzazione, la selezione delle imprese potrebbe già iniziare ad ottobre.
I principali ostacoli all'avvio di questo tipo di controllo vengono dai cittadini, preoccupati per la tutela della loro privacy, e dalle problematiche legate ai portatori di handicap, ai turisti e a chi lavora in centro per poche ore.
A Roma questo tema è stato uno dei motivi di contrapposizione tra i due candidati alla carica di sindaco; mentre ad Ancona le telecamere sono state installate soltanto in due punti a traffico limitato, ma il progetto non è mai effettivamente partito.
Nella capitale era iniziato un periodo di sperimentazione che univa l'uso di chip con il controllo diretto da parte dei vigili, ma vi è stato un susseguirsi di stop e nuovi via libera.
A Como, dove i punti di telecontrollo installati sono 7, il progetto è ancora ai blocchi di partenza a causa di un lento collaudo della strumentazione.
Era stato varato a Bologna il primo progetto di questo tipo, che era partito, ma poi è stato bloccato, per motivi politici,con il cambio della giunta.
Sono proprio di Bologna i due esperti che collaboreranno alla stesura di un piano di telecontrollo per la città di Brescia.
Forse già il prossimo anno il controllo elettronico degli accessi potrebbe dare un valido contributo al rilevamento delle auto dei residenti, rispetto a quelle degli abusivi, nel centro storico.
Il progetto, seguito dall'Ufficio del piano urbano traffico, prevede l'installazione di telecamere in nove punti di accesso alla città.
Le informazioni registrate sugli ingressi saranno inviate ad un centro dati, nel quale si effettueranno le operazioni di controllo e si faranno partire le multe per i trasgressori.
Per ora è stato predisposto il piano di fattibilità del progetto; per la sua realizzazione, la selezione delle imprese potrebbe già iniziare ad ottobre.
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