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Sicurezza ed ergonomia: un binomio su cui puntare per il futuro
Secondo l'Inail nel 2000 non si è registrata alcuna riduzione degli infortuni sul lavoro non mortali e in base a uno studio, condotto dal Cnel a Torino, il 40 per cento dei lavoratori intervistati non ha mai ricevuto adeguate informazioni sui rischi derivanti dalla propria mansione.
Questi dati evidenziano quanto ci sia ancora da fare per un'adeguata applicazione della normativa 626 e per migliorare le condizioni di sicurezza sul lavoro.
Significative indicazioni a questo proposito sono emerse al convegno ''Ergonomia globale Prevenzione negli ambienti di vita e di lavoro'', promosso a Roma dall'Airc (Associazione italiana per la ricerca sul cancro) e dal Cnel.
In quest'occasione il direttore del dipartimento di Medicina del lavoro dell'Università di Milano, Antonio Grieco, ha sottolineato come l'ergonomia, ovvero la progettazione di oggetti e luoghi confortevoli e sicuri, sia una tecnica importante per promuovere la salute in tutti gli ambienti di vita e di lavoro.
Un'adeguata progettazione di fabbriche, uffici, aeroporti, abitazioni, che metta al centro l'essere umano e i suoi bisogni, potrebbe favorire una riduzione delle perdite economiche, dovute ai costi di assistenza e di cura delle malattie professionali e degli infortuni, pari a circa il 4-5 per cento del prodotto netto globale.
''Da dieci anni a questa parte un numero sempre maggiore di aziende italiane ha avviato interventi ergonomici sia nei luoghi di produzione, che sul prodotto destinato al consumatore'' ha affermato Grieco, molto, però, resta ancora da fare in questo senso perché si rilevino significativi risultati a vantaggio di tutti.
Questi dati evidenziano quanto ci sia ancora da fare per un'adeguata applicazione della normativa 626 e per migliorare le condizioni di sicurezza sul lavoro.
Significative indicazioni a questo proposito sono emerse al convegno ''Ergonomia globale Prevenzione negli ambienti di vita e di lavoro'', promosso a Roma dall'Airc (Associazione italiana per la ricerca sul cancro) e dal Cnel.
In quest'occasione il direttore del dipartimento di Medicina del lavoro dell'Università di Milano, Antonio Grieco, ha sottolineato come l'ergonomia, ovvero la progettazione di oggetti e luoghi confortevoli e sicuri, sia una tecnica importante per promuovere la salute in tutti gli ambienti di vita e di lavoro.
Un'adeguata progettazione di fabbriche, uffici, aeroporti, abitazioni, che metta al centro l'essere umano e i suoi bisogni, potrebbe favorire una riduzione delle perdite economiche, dovute ai costi di assistenza e di cura delle malattie professionali e degli infortuni, pari a circa il 4-5 per cento del prodotto netto globale.
''Da dieci anni a questa parte un numero sempre maggiore di aziende italiane ha avviato interventi ergonomici sia nei luoghi di produzione, che sul prodotto destinato al consumatore'' ha affermato Grieco, molto, però, resta ancora da fare in questo senso perché si rilevino significativi risultati a vantaggio di tutti.
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