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Sentenza per un caso di infortunio mortale
Il titolare di una azienda di lavori edili della provincia reggiana è stato condannato per non aver previsto le sufficienti misure di sicurezza necessarie ad evitare l'infortunio mortale di un suo dipendente.
L'incidente risale al 26 settembre 1998. Saliti sulla copertura in Eternit di un capannone della zona industriale di Sant'Ilario per delle riparazioni, due operai dell'azienda condannata caddero al suolo per il cedimento del tetto. Uno di essi morì immediatamente mentre l'altro rimase gravemente ferito.
Le indagini della magistratura, coadiuvate dai tecnici della Ausl di Montecchio, accertarono che il crollo fu dovuto alla mancanza di una struttura sottostante abbastanza solida che sostenesse le lastre.
Il titolare dell'azienda responsabile dei lavori è stato perciò condannato per non aver preventivamente effettuato una corretta e adeguata analisi dei possibili rischi che i due operai avrebbero potuto incontrare nei lavori e per non aver dato loro i necessari strumenti di protezione per difendersi dal pericolo di caduta.
L'incidente risale al 26 settembre 1998. Saliti sulla copertura in Eternit di un capannone della zona industriale di Sant'Ilario per delle riparazioni, due operai dell'azienda condannata caddero al suolo per il cedimento del tetto. Uno di essi morì immediatamente mentre l'altro rimase gravemente ferito.
Le indagini della magistratura, coadiuvate dai tecnici della Ausl di Montecchio, accertarono che il crollo fu dovuto alla mancanza di una struttura sottostante abbastanza solida che sostenesse le lastre.
Il titolare dell'azienda responsabile dei lavori è stato perciò condannato per non aver preventivamente effettuato una corretta e adeguata analisi dei possibili rischi che i due operai avrebbero potuto incontrare nei lavori e per non aver dato loro i necessari strumenti di protezione per difendersi dal pericolo di caduta.
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