Per utilizzare questa funzionalità di condivisione sui social network è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'
Crea PDF

SCONFIGGERE LA POVERTA'

Pubblicità

Circa metà della popolazione mondiale vive ancora con meno di due dollari al giorno. Questa situazione ci obbliga a rivedere le nostre politiche economiche e sociali volte a dimezzare la povertà nel mondo entro il 2015. La pace duratura può essere assicurata soltanto riducendo la povertà.

Cinque anni fa le Nazioni Unite hanno lanciato un programma ambizioso definendo gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (Millennium Development Goals - MDGs), allo scopo di creare entro il 2015 un mondo migliore e più sicuro. Alla vigilia del più grandeVertice Mondialedella storia delle Nazioni Unite, si può constatare che i progressi avvengono con estrema lentezza.


Non abbiamo fatto abbastanza per gettare le basi di una pace duratura riducendo la piaga della povertà, cercando nuove vie per diffondere lavoro dignitoso e sviluppando imprese produttive che creino occupazione.

E’ ormai chiaro che le attuali politiche di contrasto alla povertà intese ad accrescere lasicurezza delle persone e a rendere il mondo un luogo più sicuro, prospero e giusto non stanno producendo i risultati sperati. Per l’immediato futuro, se si mantiene l’attualeandamento, i nuovi lavori disponibili saranno troppo pochi per la crescente forza lavoro mondiale.


Nonostante siano stati creati nuovi lavori, infatti, il problema è che la disoccupazione è cresciuta del 26 per cento negli ultimi 10 anni. Queste cifre mascherano il più ampio problema della sottoccupazione e di miliardi di persone che non hanno la possibilità di massimizzare il loro potenziale produttivo.

Troppe persone e in particolare donne, sono ancora sottoccupate o impossibilitate a ottenere un lavoro dignitoso. Quello che fa più paura è che la più grande sconfitta dell’attuale sistema riguarda proprio i giovani.


Secondo l’ILO, nel mondo sarebbero circa 86 milioni i giovani senza lavoro ovvero il 45 per cento del totale dei disoccupati. Il tasso di disoccupazione globale tra i giovani è del 13,8 per cento, contro l’11,7 per cento del decennio prima. In tutto il mondo, i giovani in media hanno una probabilità 3 volte superiore rispetto agli adulti di rimanere disoccupati.


Molti ragazzi e ragazze, inoltre,non possono permettersi di rimanere disoccupati e quindi accettano di lavorare molte ore di seguito per pochi soldi e, come la maggioranza delle popolazioni dei paesi in via di sviluppo, vivono per lo più nell’economia informale. Tuttavia visto che esistono delle soluzioni, non dobbiamo arrenderci. Innanzitutto è necessario creare opportunità di lavoro dignitose attraverso la crescita, l’investimento e l’aumento della produttività che rappresentano il più grande potenziale per affrontare la sfida. Affrontare la sfida globale dell’occupazione richiede non solo posti di lavoro più numerosi, ma anche di migliore qualità. I modelli politici devono cambiare e riconoscere che l’occupazione e la promozione di imprese che creano posti di lavoro costituiscono la strada più efficace per sradicare la povertà. Il lavoro rappresenta oggi l’anello mancante negli sforzi per ridurre la povertà. Il nuovo modello politico dovrebbe concentrarsi su investimenti e imprenditorialità, e su occupazione.


La povertà genera senso di impotenza e sdegno. Dobbiamo anche capire che le persone che vivono nella miseria hanno un’enorme riserva di coraggio, ingegnosità, tenacia e solidarietà verso il prossimo. Il semplice saper tenere testa alla povertà - e miliardi di persone lo fanno ogni giorno - dimostra la capacità di ripresa e la creatività dello spirito umano.

Mentre solide politiche macroeconomiche sono naturalmente essenziali per creare lecondizioni della crescita, la chiave è assicurare che la crescita sia bilanciata e produca occupazione.


Nel 2004, all’incoraggiante tasso di crescita economica globale del 5,1 per cento ha corrisposto un deludente aumento dell’1,8 del numero di occupati. Inoltre, queste cifre mascherano il più ampio problema della sottoccupazione e di miliardi di persone che non hanno la possibilità di massimizzare il loro potenziale produttivo. La forza lavoro globale crescerà di oltre 400 milioni entro il 2015: la pur rapida crescita dell’occupazione di 40 milioni di posti di lavoro l’anno dovrebbe ridurre il tasso di disoccupazione globale di un solo punto percentuale in dieci anni.

A livello globale, la perdita in termini di forza lavoro dovuta all’HIV/AIDS comprendeva nel 2005 circa 28 milioni di individui. Questa cifra potrebbe salire a quota 48 milioni nel 2010 per arrivare a 74 milioni entro il 2015.

L’Agenda dell’ILO sul lavoro dignitoso contribuisce a tutti ed 8 gli Obiettivi nella lotta globale alla povertà.

L’Obiettivo 1 —dimezzare il numero delle persone nel mondo che vivono con meno di un dollaro al giorno — e l’Obiettivo 8 —alleanza globale per lo sviluppo — sono gli obiettivi più importanti per ridurre la povertà. Per il loro raggiungimento, gli Obiettivi 1 e 8 insieme all’Obiettivo 7sullo sviluppo sostenibile dipendono dal lavoro dignitoso. Il conseguimento dell’Obiettivo 3sulla parità di genere è necessario per tutti gli altri Obiettivi. La questione di genere è infatti presente in tutte le attività dell’ILO. Il lavoro dignitoso per i genitori e l’eliminazione del lavoro minorile sono essenziali per conseguire l’obiettivo dell’istruzione primaria universale (Obiettivo 2). La protezione sociale contribuisce direttamente agliObiettivi di Sviluppo collegati al tema della salute (Obiettivo 4, 5 e 6), mentre altri aspetti dell’Agenda sul lavoro dignitoso contribuiscono in modo indiretto. Il rispetto dei diritti sul lavoro facilita il cammino verso la riduzione della povertà rafforzando al contempo lademocraziae consolidando la pace sociale. La libertà di associazione e l’eliminazione del lavoro forzato, del lavoro minorile e delle discriminazioni consentono agli individui di affrancarsi dalla povertà. Undialogoefficace tra governi, organizzazioni imprenditoriali e sindacati sostiene una riforma delle politiche inclusiva. Le istituzioni che rafforzano il dialogo sociale contribuiscono al miglioramento dellagovernancee dellastabilitàsociale – condizioni necessarie per il raggiungimento di tutti di Obiettivi di Sviluppo.

 

DOCUMENTI:

- Posizione del Direttore Generale dell’ILO Juan Somavia

- "Sconfiggere la povertà" copia del bollettino dell'ILO

Per visualizzare questo banner informativo è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'

Pubblica un commento

Ad oggi, nessun commento è ancora stato inserito.

Pubblica un commento

Banca Dati di PuntoSicuro


Altri articoli sullo stesso argomento:


Forum di PuntoSicuro Entra

FORUM di PuntoSicuro

Quesiti o discussioni? Proponili nel FORUM!