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Per visualizzare questo banner informativo è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'Sardegna: bilanci e prospettive alla luce del nuovo TU
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Si è svolto a Cagliari il 16 Giugno 2008 il Seminario del CREL(Consiglio regionale dell'economia e del lavoro) dal titolo "Sicurezza sul lavoro in Sardegna: bilanci e prospettive alla luce del nuovo testo unico".
I relatori:
Gino Mereu, Presidente del CREL, il Consiglio regionale dell'economia e del lavoro della Regione Sardegna ha introdotto la seconda giornata dei lavori di questo seminario con una affermazione di peso: “l’85% delle ca. 5000 aziende edili ispezionate sono risultate fuori legge”. Ma ha anche citato l’importante caso di una media impresa Cagliaritana che, applicando correttamente un efficace sistema di gestione della sicurezza, coinvolgendo i lavoratori nell’intero processo è riuscita a portare il livello degli infortuni a ZERO, ottenendo anche un forte miglioramento di clima e produttività in generale grazie a questa azione condivisa.
Carlo Zamponi, Università degli Studi dell'Aquila.
Ha illustrato i modelli di organizzazione e gestione della sicurezza alla luce del d.lgs.81/08
Grande importanza nel d.lgs. 81/08 assume l'ADDESTRAMENTO, che va fatto nel luogo di lavoro.
Oggi non si parla più di informazione, che ci siamo ormai lasciati alle spalle.
Per migliorare nell’insieme qualità, ambiente e sicurezza la qualificazione delle imprese deve essere sempre più vincolante per poter partecipare alle sfide del mercato. Se, ad esempio, tutte le imprese fossero obbligate ad essere certificate ISO 9001, ISO 14001, ISO 18001 per partecipare alle gare per poter fornire gli Enti il livello di sicurezza aumenterebbe vertiginosamente, così come la qualità dell’ambiente.
Giancarlo d'Andrea Segretario Generale Firas-spp.
Ha tenuto una relazione dal titolo “Una Autority regionale per la sicurezza sul lavoro”, richiamando il concetto che la Sicurezza sul lavoro è ormai una emergenza nazionale.
Se continuano ad esserci gli infortuni è perché stiamo affrontando sempre i problemi allo stesso modo. Se vogliamo ottenere risultati ci vuole qualcosa di straordinario in campo.
In Italia siamo bravi a parlare ma poco a fare: non esiste ad esempio la versione italiana della norma Oshas 18001.
Nei contratti di lavoro non esiste la nomenclatura della mansione dell'rspp.
Tanti tavoli che sono stati creati sono ormai "spuntati".
La forza degli rspp deve essere maggiormente ascoltata. Per risolvere il problema, non per intervenire sempre dopo.
Una proposta forte: che venga definita una delega specifica nel governo sulla Sicurezza sul lavoro.
Tale delega dovrebbe essere affidata ad un sottosegretario che possa creare una task-force di intervento a livello nazionale.
Una provocazione: perché nessuno usa i fondi dell'Inail per la formazione? Perché questo è preludio di una ispezione.
Come esiste l'autority sulla privacy e sulla concorrenza, ne deve esistere una per la Sicurezza sul lavoro, in grado di intervenire x raccogliere le esperienza delle parti sociali.
Se una regione a statuto speciale come la Sardegna ha il coraggio di affrontare questa sfida con responsabilità, la strada potrebbe essere in discesa.
Il procuratore Guariniello dice tutti i giorni della importanza di una procura nazionale sugli infortuni sul lavoro.
Rocco Vitale, Presidente di Aifos.
Ha tenuto una relazione dal titolo “La formazione efficace per la sicurezza sul lavoro”.
Le regioni devono partire a fare formazione al loro interno, ai propri funzionari sulle questioni che riguardano la sicurezza.
Va inventato un sistema premiale per i lavoratori che fanno la sicurezza, ad es. Che individuano dei problemi su una macchina, che l'azienda ripara e risparmia quindi su rischio di infortuni. Dobbiamo premiarli. Dobbiamo trovare il sistema per farlo.
Nerina Dirindin, Assessore della Regione Sardegna Igiene e Sanità e Assistenza Sociale.
Ha tenuto la relazione conclusiva, dal titolo “La politica regionale per la sicurezza”.
Un male l'eccesso di normativa. La norma cammina con le gambe delle persone, se e'troppo complessa rischia di diventare un ostacolo.
Quando succedono i fatti gravi nessuno ammette le sue colpe.
Perché succedono gli infortuni? Quali fattori ci impediscono di fare di più?
1. Nessuno deve pensare di essere senza peccato. Aziende, istituzioni dovrebbero sempre chiedersi che cosa potrebbe fare ognuno per la sua parte?
2. Cultura dilagante del mancato rispetto delle persone e della loro dignità. Mancati rispetto delle regole.
Fare gli osservatori non serve dato che il problema sappiamo che esiste ed è inutile osservarlo.
La Regione Sardegna ha provato ad aggredire il problema della sicurezza: abbiamo provato a fare quella che ci sembrava possibile fare, pensando che fosse doveroso inserire in finanziaria 2008 un articolo sulla Sicurezza sul lavoro stanziando 4 milioni di euro per un programma di iniziative.
Abbiamo provato a dire cosa dobbiamo fare: gli interventi devono tenere in considerazione:
- i singoli settori, con enfasi sui più importanti, edilizia in primis, con specifici interventi sulle opere pubbliche dato che la PA deve essere la prima a dare l'esempio;
- per intensificare l'azione andrà riqualificato e potenziato il personale dei servizi spresal (coloro che si occupano di sicurezza sul lavoro);
- le attività dei servizi spresal dovranno essere riviste, con la diffusione di linee guida comportamentali, di disciplina dei rapporti con arpa e procura;
- il punto fondamentale sarà il coordinamento per avere la collaborazione di tutti i soggetti e delle fonti informative che debbono essere omogenee;
- campagne formative e di sensibilizzazione. Va diffusa la cultura del rispetto delle regole. In primis degli elementi di base della cultura della sicurezza, anche stradale.
La Regione Sardegna sta ormai sempre più indirizzandosi verso l’essere un laboratorio nazionale. Laboratorio di idee ed iniziative innovative. Laboratorio in cui il coraggio di sperimentare è meno ostacolato che altrove. Che si possa partire da qui per fare cambiare davvero la situazione della sicurezza sul lavoro in Italia?
Per chiedere copia del documento che sarà elaborato dal CREL: crel@regione.sardegna.it.
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