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Rapporti regionali Inail sugli infortuni

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Approfondimento

15/12/2006

Alla Lombardia la maglia nera nazionale per gli infortuni sul lavoro: in regione il 17% di tutti gli incidenti registrati in Italia e il 15% delle morti sul lavoro (uno ogni due giorni…). In Veneto, invece, in evidente diminuzione gli infortuni e le morti

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Regioni “virtuose” e regioni “maglia nera”: i rapporti regionali Inail sugli infortuni sul lavoro nel 2005 mostrano un’Italia a diversi andamenti. Mentre nel Veneto si assiste ad una evidente diminuzione gli infortuni sul lavoro e le morti bianche (meno 6% rispetto al 2004), la  Lombardia ha un calo del solo 1,8%, (rispetto ad una media nazionale dell’2,8%) e conserva la “maglia nera” per gli infortuni sul lavoro: in regione il 17% di tutti gli incidenti registrati in Italia e il 15% delle morti sul lavoro.

Nonostante il progressivo calo degli incidenti rispetto ai due anni precedenti, con i suoi 158.903 infortuni denunciati, 435 ogni giorno, e i suoi 183 morti sul lavoro (uno ogni due giorni), la Lombardia indossa ancora la maglia nera per la sicurezza sul lavoro in Italia, concentrando in sé il 17,2% degli infortuni registrati in tutto il paese e il 15,1% dei caduti sul lavoro. È pur vero che "La Lombardia, rispetto alle altre regioni, è maggiormente industrializzata e quindi più facilmente esposta al rischio infortunistico in relazione all'elevato numero di occupati", sottolineano dalla direzione regionale dell'INAIL, ma il calo percentuale dell’1,8% è ben lontano dai risultati del Veneto (- 6%) e comunque inferiore alla media nazionale del 2,8%. E il conteggio delle vite perdute sul lavoro potrebbe essere ancora più pesante nel 2006: nel primo semestre dell'anno in Lombardia si sono già registrati 97 incidenti mortali (89 nel comparto industria e servizi, 8 nell'agricoltura), a fronte degli 85 dello stesso periodo dell'anno scorso.

Strade pericolose.In continuo aumento gli infortuni che avvengono lungo il tragitto casa-lavoro, cosiddetti "in itinere" (dai 15.433 casi del 2003 ai 18.669 del 2005), anche se quelli mortali sono in diminuzione (dai 71 del 2003 ai 49 del 2005). Le strade più pericolose sono in provincia di Milano, con 7.598 casi di incidenti in itinere, oltre il 40% del totale regionale, seguiti da quelli avvenuti nelle province di Brescia (2.352 casi) e Bergamo (2.301).

Cantieri fatali.Ancora una volta, il maggior numero di incidenti si è verificato nel settore delle costruzioni (17.938 casi, pari all'11,28% del totale), seguito dall'industria dei metalli (14.418), dal complesso delle attività commerciali (14.658), trasporti e comunicazioni (13.277) e le attività immobiliari e servizi alle imprese (12.529).

 

In veneto, invece, gli infortuni calano del 6% rispetto al 2004: 105.689 contro i 112.592 dell’anno precedente.

Settori.Il settore che ha maggiormente beneficiato del calo di infortuni registrati nel 2005, con circa 3.500 casi in meno rispetto ai 7mila complessivi, è quello delle industrie manifatturiere, in particolare le industrie dei metalli. La riduzione riguarda inoltre il settore delle costruzioni (-8,5% a livello regionale e -5,3% a livello nazionale), notoriamente tra i più pericolosi, che è passato da 13mila casi a circa 12mila. Tale fenomeno acquista ulteriore rilevanza in considerazione del fatto che contestualmente è aumentata l’occupazione (+6,3%) e il numero delle imprese attive nel settore (+4,2%).

Infortuni mortali.Anche i casi mortali denunciati sono diminuiti: del 13% a livello regionale (99 nel 2004, 86 nel 2005); un calo quasi doppio rispetto a quello complessivo nazionale del 6,3%.

Infortuni stradali.Ancora rilevante, purtroppo, e in aumento il numero degli infortuni stradali nell’industria e nei servizi: 14.640 nel 2004 e 15.908 nel 2005, di cui 56 mortali. L’aumento è stato dell’8,6% a livello regionale, un dato contenuto se si considera la crescita del 20% a livello nazionale.

Link ai rapporti regionali

 

 


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