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Per un aiuto “sempre” alle vittime del lavoro

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Approfondimento

21/12/2007

Iniziativa Anmil affinché dopo ogni incidente sul lavoro non si spengano i riflettori sulle famiglie delle vittime, anche su quelle “che non fanno notizia”. Non ci sono “martiri del lavoro” di serie A e di serie B: sul lavoro si muore tutti i giorni.

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Affinché dopo un incidente sul lavoro come quello alla ThyssenKrupp non si spengano i riflettori sulle famiglie delle vittime e su tutte quelle di cui nemmeno la stampa riesce a dare notizia;
affinché non ci siano “martiri del lavoro” di serie A e di serie B, perché sul lavoro si muore tutti i giorni;
affinché si sappia che la quotidianità, dopo un infortunio, diventa ancora più difficile – se possibile – e oltre al dolore si devono fare i conti con tutele assicurative e rendite inadeguate;
l’ANMIL, attraverso la propria Fondazione “Sosteniamoli subito”, grazie alla sensibilità e generosità della cantautrice Mariella Nava, ha presentato alla stampa e all’opinione pubblica un’importante iniziativa che intende dare senso e attenzione a problemi che rimangono oscuri a molti, ma anche per dar voce ai diritti negati o poco ascoltati di oltre 1 milione di vittime del lavoro.

 
Mariella Nava, infatti, ha voluto donare una sua canzone inedita, “Stasera torno prima”, all’ANMIL (scaricabile gratuitamente dal sito Anmil), “perché ne faccia un uso tutto suo, per qualsiasi iniziativa che sia a scopo benefico, per continuare a sensibilizzare ed essere vicini a quanti sono toccati dal problema degli incidenti sul lavoro e per dare ascolto a chi ci sta gridando di non essere dimenticato in mezzo a festeggiamenti e panettoni”.
 
[…]
La nostra vita stenta suda chiede
certo sto attento a dove metto il piede
che in tanta insicurezza Dio provvede.....
[…]
L'altezza non mi ha fatto mai paura
volo alla vetta dell'impalcatura
tanto lo sai quanto ho la pelle dura!
[…]
 
“Un gesto nobile e un dono prezioso quanto inaspettato come questo di Mariella Nava – ha dichiarato Pietro Mercandelli, Presidente Nazionale dell’ANMIL - dimostra che la lotta contro gli infortuni sul lavoro deve continuare con sempre maggiore determinazione e impegno, ma dobbiamo riuscire a ottenere il dovuto rispetto per tutte le vittime sul lavoro e per le loro famiglie, restituendo loro dignità per drammi di cui non vogliamo più nessuno debba essere protagonista”.
 
Inoltre, proprio in conferenza stampa il regista attore Libero De Rienzo ha dichiarato la propria disponibilità e quella di Paola Cortellesi, Valerio Mastandrea, Raul Bova e Claudio Santamaria per realizzare un videoclip della canzone con il contributo della Minerva RaroVideo e il sostegno di Radio Rock. Quest’ultima notizia ci fa ben sperare sul seguito che potrà svilupparsi da questa iniziativa.
 
Chi vuole essere vicino alla missione dell’ANMIL può dare il proprio contributo alla Fondazione ANMIL “Sosteniamoli subito” con un versamento sul Conto Corrente Postale n. 71435580 intestato a: Fondazione ANMIL "Sosteniamoli Subito onlus" - Via A. Ravà, 124 - 00142 Roma, oppure attraverso il Conto Corrente Bancario n. 10585752 IBAN IT 03 Y 02008 03334 000010585752 intestato a: Fondazione "Sosteniamoli subito onlus" - Unicredit Banca - L.go Apollinaire - Roma EUR.
 
La raccolta di fondi sarà interamente destinata a programmi di sostegno al percorso scolastico degli orfani delle vittime sul lavoro.

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“La nostra richiesta al Governo – ha sottolineato il Presidente dell’ANMIL - è di accelerare ancora di più sul fronte normativo con due obiettivi ben precisi: grande incremento dei controlli attraverso il coordinamento degli enti che hanno compiti di vigilanza (ASL, INAIL, INPS, Ispettorati del lavoro) e sanzioni più severe applicate effettivamente”.
 
“Nell’arco dell’ultimo anno – ha ricordato Mercandelli - tre grandi tragedie sul lavoro, il 25 novembre dello scorso anno 4 lavoratori morti nell’esplosione alla Umbria olii, lo scorso 16 luglio 5 morti ancora per un’esplosione nello stabilimento Molino Cordero di Fossano (CN) ed oggi i 6 morti alla ThyssenKrupp di Torino. E, poi, uno stillicidio quotidiano di morti e feriti meno rilevato dall’opinione pubblica, ma non per questo meno tragico”.
 
 “Tuttavia – ha ricordato ancora Mercandelli - il risveglio delle coscienze di fronte alla quotidiana scia di morti sul lavoro e l’onda emotiva che ne scaturisce, non devono far dimenticare il fatto che da anni le vittime del lavoro attendono che si provveda ad un miglioramento della tutela per loro prevista. Cominciando dal diritto ad avere giustizia, una giustizia anzitutto veloce. Per i quattro morti di Campello sul Clitumno non si conoscono ancora le vere cause dell’esplosione e le eventuali responsabilità, nonostante lo Stato abbia anche dovuto stanziare 6 milioni di euro per la bonifica ambientale della zona; figurarsi poi per l’esplosione di Fossano avvenuta da appena cinque mesi!”.
 
“Ma le famiglie delle vittime ed i lavoratori che restano invalidi per tutta la vita a causa di incidenti sul lavoro o malattie professionali - ha concluso il Presidente dell’Associazione - chiedono anche solidarietà, non quella fugace, che si manifesta nell’emozione del momento in modo a volte anche confuso.
Piuttosto quella solidarietà quotidiana che possa loro consentire di continuare a vivere dignitosamente il proprio dolore.
Tutto questo oggi non esiste, mentre l’INAIL, nonostante il tanto decantato “tesoro”, non è posta in grado di assolvere al suo compito primario di tutela degli infortunati sul lavoro.
Il cosiddetto tesoro dell’INAIL è il frutto di una riforma del 2000 che avrebbe dovuto migliorare la tutela prevista per le vittime del lavoro, ma i vantaggi sono andati alle imprese ed allo Stato, mentre i lavoratori hanno visto ridursi gli indennizzi in caso di infortunio o malattie professionali. Da sette anni aspettiamo che si metta mano alla revisione della riforma del 2000 e intanto l’INAIL ha continuato a accumulare avanzi di amministrazione che hanno finanziato la spesa pubblica. Noi diciamo che è ora di mettere mano a questa situazione, senza mai dimenticare di essere in debito con i lavoratori che delle scarse misure di sicurezza hanno fatto le spese fino ad oggi”.



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