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Infortuni nel...soccorso
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E’ la disattenzione la causa principale degli infortuni occorsi ai vigili del fuoco. A rivelarlo è una indagine realizzata sui 200 dipendenti di un comando tra il gennaio 1992 ed il marzo 2001.
L’analisi, che è stata pubblicata sul periodico Obiettivo sicurezza, ha rilevato 279 infortuni, il 49,5% dei casi verificatisi durante il soccorso tecnico.
Gli infortuni sono stati classificati nelle seguenti categorie: la maggiore risulta quella degli infortuni imputabili a disattenzione generale (65,2% del totale), seguono quelli causati dall’uso di attrezzature di intervento (11,8%), da ferite da taglio, schegge, ustioni (9,8%), dagli infortuni in palestra (5,4%), dagli infortuni per incidente stradale (3,9%) e dalle ferite da animale (3,6%).
Gli infortuni dovuti a disattenzione sono più frequenti nelle sedi di servizio che sugli scenari del soccorso tecnico.
Tra questi ultimi sono frequenti i casi di distorsione scendendo dall’automezzo di servizio, attribuibile alla tensione generata dall’intervento urgente.
“Non bisogna dimenticare quanto la concitazione della fase operativa, anche in presenza di professionisti della sicurezza, non può che influire negativamente sulla salvaguardia del personale operativo, […]." – sottolineano i curatori della ricerca - "La formazione continua del personale, l’automatismo di determinati comportamenti, la massima collaborazione ed interattività del gruppo, il miglioramento della caratteristiche di sicurezza dei DPI sono e saranno i punti cardine per una riduzione degli infortuni.”
Anche le ferite e ustioni, contrariamente a quello che si può immaginare, sono più frequenti nella sede di servizio piuttosto che sugli scenari incidentali. Infatti si verificano spesso nel locale mensa: tagli con coltelli, ustioni causate da schizzi di olio bollente.
Riguardo agli infortuni causati dall’uso di attrezzature di intervento, sono segnalati in particolare il colpo di frusta della manichetta in pressione, lussazioni e stiramenti di braccio e spalla per una scorretta messa in moto della motopompa, infortuni occorsi per l’uso di cesoie e divaricatori idraulici azionati da olio ad altissima pressione.
L’indagine è consultabile qui.
E’ la disattenzione la causa principale degli infortuni occorsi ai vigili del fuoco. A rivelarlo è una indagine realizzata sui 200 dipendenti di un comando tra il gennaio 1992 ed il marzo 2001.
L’analisi, che è stata pubblicata sul periodico Obiettivo sicurezza, ha rilevato 279 infortuni, il 49,5% dei casi verificatisi durante il soccorso tecnico.
Gli infortuni sono stati classificati nelle seguenti categorie: la maggiore risulta quella degli infortuni imputabili a disattenzione generale (65,2% del totale), seguono quelli causati dall’uso di attrezzature di intervento (11,8%), da ferite da taglio, schegge, ustioni (9,8%), dagli infortuni in palestra (5,4%), dagli infortuni per incidente stradale (3,9%) e dalle ferite da animale (3,6%).
Gli infortuni dovuti a disattenzione sono più frequenti nelle sedi di servizio che sugli scenari del soccorso tecnico.
Tra questi ultimi sono frequenti i casi di distorsione scendendo dall’automezzo di servizio, attribuibile alla tensione generata dall’intervento urgente.
“Non bisogna dimenticare quanto la concitazione della fase operativa, anche in presenza di professionisti della sicurezza, non può che influire negativamente sulla salvaguardia del personale operativo, […]." – sottolineano i curatori della ricerca - "La formazione continua del personale, l’automatismo di determinati comportamenti, la massima collaborazione ed interattività del gruppo, il miglioramento della caratteristiche di sicurezza dei DPI sono e saranno i punti cardine per una riduzione degli infortuni.”
Anche le ferite e ustioni, contrariamente a quello che si può immaginare, sono più frequenti nella sede di servizio piuttosto che sugli scenari incidentali. Infatti si verificano spesso nel locale mensa: tagli con coltelli, ustioni causate da schizzi di olio bollente.
Riguardo agli infortuni causati dall’uso di attrezzature di intervento, sono segnalati in particolare il colpo di frusta della manichetta in pressione, lussazioni e stiramenti di braccio e spalla per una scorretta messa in moto della motopompa, infortuni occorsi per l’uso di cesoie e divaricatori idraulici azionati da olio ad altissima pressione.
L’indagine è consultabile qui.
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