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Infortuni edili: i dati del monitoraggio Fillea-CGIL

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Approfondimento

17/07/2006

Un’analisi specifica degli infortuni riferita al settore edile. L’ora più pericolosa è prima di pranzo: il 45,9% degli infortuni si verifica nella tarda mattinata.

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“Costruiscono case, scuole, ospedali, strade e ponti, costruttori di pace che muoiono ogni giorno, in silenzio, in una guerra dimenticata da tutti”.

È quanto afferma in una nota la Fillea Cgil, che quotidianamente monitorizza sul sito www.filleacgil.it gli infortuni mortali che si verificano nel settore delle costruzioni.

Nel 2005 sono state 191 le vittime nei cantieri edili italiani. Questi dati, non tengono conto degli infortuni che passano sotto silenzio, poiché i lavoratori colpiti spesso sono “irregolari” e non vengono registrati né dall’anagrafe delle Casse Edili, né da quella dell’Inail.
Gli infortuni denunciati dall’Inail e monitorati dalla Fillea sono infatti solo una parte di quelli che realmente accadono.
La Commissione parlamentare d’inchiesta sulle morti bianche ha riconfermato l’edilizia come uno dei settori più colpiti, con 330-350 morti l’anno.

L’Inail evidenzia una situazione peggiore nelle piccole e medie imprese; il rischio infortunistico risulta più alto rispetto alle aziende di dimensioni maggiori; anche la gravità degli infortuni è maggiore nelle microimprese, nel 2004 ben 4,9 denunce su 100 hanno avuto conseguenze di menomazioni permanenti.

Altro dato preoccupante è il crescente aumento dei casi di infortuni, soprattutto quelli mortali, tra i lavoratori stranieri che lavorano nel settore; la percentuale sul totale rispetto allo scorso anno è salita, dal 18 al 19.

· LOMBARDIA E LAZIO CAPEGGIANO LA TRISTE CLASSIFICA

Si muore di più al nord. La regione che registra il maggior numero di morti bianche è la Lombardia con 29 morti, seguita dal Lazio (20). Tutte le regioni italiane hanno avuto almeno una vittima nei cantieri edili nel 2005.
· UNA PERSONA SU CINQUE ERA IMMIGRATO
Una persona su cinque era immigrato. Su 191 vittime, il 19% (36 persone) era un lavoratore straniero. Un dato che rileva come sia cambiata la mappa di chi lavora nei cantieri edili italiani. E metà delle vittime venute a lavorare in Italia era molto giovane, tra 26 e 35 anni.
· ANCHE DUE DICIASSETTENNI TRA LE VITTIME
La maggior parte delle vittime aveva tra i 36 e i 45 anni, purtroppo si contano anche due ragazzi di 17 anni.
· LA CADUTA DALL’ALTO LA CAUSA PIU’ FREQUENTE
La causa più frequente di infortuni resta la caduta dall’alto (41,88%). Le altre cause sono: travolto da gru, carrello elevatore o ruspa (25,13%), il crollo di una struttura (9,95%), colpito da materiali di lavoro (10,99%), folgorato (9,42%). Il restante 2,62% è rimasto vittima per altre cause.
· LUGLIO, SETTEMBRE E OTTOBRE I MESI PIU’ “NERI”
Sono stati i mesi di luglio, settembre e ottobre quelli più “neri” per quanto riguarda la mortalità nei cantieri edili nel 2005. Anche giugno e luglio, i mesi estivi insomma, hanno registrato molti infortuni. E’ significativo che anche nel mese di agosto si siano verificati infortuni mortali, nonostante la pausa estiva dei lavori.
· IL PRIMO GIORNO DI LAVORO; LUNEDI’ E VENERDI LE GIORNATE PIU’ A RISCHIO
Gli infortuni accadono più frequentemente nel primo giorno di lavoro, la percentuale sul totale è di 11,4, per quanto riguarda quelli mortali si arriva al 12. Un dato, questo, indicatore dell’emersione del lavoro irregolare al momento dell’infortunio, particolarmente accentuato nelle microimprese. I giorni della settimana più a rischio sono il lunedì e il venerdì, molti sono gli infortuni che si verificano nei giorni festivi.
· L’ORA PIU’ PERICOLOSA E’ PRIMA DI PRANZO
Il 45,9% degli infortuni si verifica nella tarda mattinata, prima dell’interruzione per il pranzo.

Link al documento di sintesi in formato PDF

 

 

 

 


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