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Divieto di fumo: i risultati del sondaggio
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La maggioranza delle aziende in cui lavorano i lettori di PuntoSicuro che hanno risposto al nostro sondaggio, lanciato l’indomani dell’entrata in vigore della legge antifumo, hanno optato per vietare il fumo in tutti i locali dell’azienda.
Ammonta infatti al 71,3% la percentuale dei lettori che hanno affermato che il luogo di lavoro è divenuto smoke-free.
Solo l’8,4% delle aziende ha invece deciso di attrezzare una zona fumatori con spazi e ventilazione conformi ai requisiti del D.P.C.M. 23 dicembre 2003.
Complessivamente, quindi, vi è un buon 79,8% di aziende in regola con le fondamentali disposizioni antifumo.
Purtroppo è da rilevare che il 20,1% dei lettori che hanno risposto al nostro sondaggio lavora in un ambiente nel quale non vengono rispettate le disposizioni antifumo, precisamente: nell’7,77% dei casi nell’azienda consente di fumare e nel restante 12,37% sono state adibite aree fumatori non conformi ai requisiti di legge.
Le aziende “fuorilegge” potrebbero essere tuttavia di più se si prendono in considerazione anche gli aspetti burocratici quali l’apposizione dei cartelli di divieto e gli adempimenti riguardo alla vigilanza sul rispetto del divieto. A tal proposito sono disponibili in Banca dati le bozze di delega e di informativa per il personale.
Ci auguriamo le situazioni delle aziende “fuorilegge”siano presto sanate e siano fatte rispettare le disposizioni di una legge che, a livello europeo, è all’avanguardia nell’ambito del contrasto al tabagismo e della tutela della salute dei non fumatori.
Le disposizioni italiane sul divieto di fumo in locali pubblici e luoghi di lavoro hanno ottenuto apprezzamenti dal Commissario europeo alla Salute e alla tutela dei consumatori Markos Kyprianou “Questa scelta [legislativa] - si legge nella lettera inviata dal Commissario al Ministro Sirchia - è suscettibile di cambiare in maniera rilevante e positiva i costumi e le abitudini dei cittadini, non solo per il contributo che questa legge porta alla tutela della salute individuale contro i danni del fumo, ma anche perché stimola una maggior coscienza circa gli spazi di libertà di ciascuno nei luoghi aperti al pubblico".
La Commissione ritiene "essenziale - precisa ancora Kyprianou - condurre la lotta contro i danni del fumo anche sul piano dell'educazione, e in questo senso appoggia ogni misura tesa a limitare i danni del fumo passivo nei locali pubblici".
Lo stesso Commissione lancerà alla fine dell'estate una nuova campagna di informazione da 72 milioni di Euro contro gli effetti nocivi del fumo destinata in primo luogo ai giovani.
La maggioranza delle aziende in cui lavorano i lettori di PuntoSicuro che hanno risposto al nostro sondaggio, lanciato l’indomani dell’entrata in vigore della legge antifumo, hanno optato per vietare il fumo in tutti i locali dell’azienda.
Ammonta infatti al 71,3% la percentuale dei lettori che hanno affermato che il luogo di lavoro è divenuto smoke-free.
Solo l’8,4% delle aziende ha invece deciso di attrezzare una zona fumatori con spazi e ventilazione conformi ai requisiti del D.P.C.M. 23 dicembre 2003.
Complessivamente, quindi, vi è un buon 79,8% di aziende in regola con le fondamentali disposizioni antifumo.
Purtroppo è da rilevare che il 20,1% dei lettori che hanno risposto al nostro sondaggio lavora in un ambiente nel quale non vengono rispettate le disposizioni antifumo, precisamente: nell’7,77% dei casi nell’azienda consente di fumare e nel restante 12,37% sono state adibite aree fumatori non conformi ai requisiti di legge.
Le aziende “fuorilegge” potrebbero essere tuttavia di più se si prendono in considerazione anche gli aspetti burocratici quali l’apposizione dei cartelli di divieto e gli adempimenti riguardo alla vigilanza sul rispetto del divieto. A tal proposito sono disponibili in Banca dati le bozze di delega e di informativa per il personale.
Ci auguriamo le situazioni delle aziende “fuorilegge”siano presto sanate e siano fatte rispettare le disposizioni di una legge che, a livello europeo, è all’avanguardia nell’ambito del contrasto al tabagismo e della tutela della salute dei non fumatori.
Le disposizioni italiane sul divieto di fumo in locali pubblici e luoghi di lavoro hanno ottenuto apprezzamenti dal Commissario europeo alla Salute e alla tutela dei consumatori Markos Kyprianou “Questa scelta [legislativa] - si legge nella lettera inviata dal Commissario al Ministro Sirchia - è suscettibile di cambiare in maniera rilevante e positiva i costumi e le abitudini dei cittadini, non solo per il contributo che questa legge porta alla tutela della salute individuale contro i danni del fumo, ma anche perché stimola una maggior coscienza circa gli spazi di libertà di ciascuno nei luoghi aperti al pubblico".
La Commissione ritiene "essenziale - precisa ancora Kyprianou - condurre la lotta contro i danni del fumo anche sul piano dell'educazione, e in questo senso appoggia ogni misura tesa a limitare i danni del fumo passivo nei locali pubblici".
Lo stesso Commissione lancerà alla fine dell'estate una nuova campagna di informazione da 72 milioni di Euro contro gli effetti nocivi del fumo destinata in primo luogo ai giovani.
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