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Dall’Anmil una proposta di legge per un nuovo T.U. sull’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro
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Partirà il 10 ottobre, in occasione della 54° Giornata delle vittime degli infortuni sul lavoro, la raccolta di firme per una proposta di legge di iniziativa popolare riguardante l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, avanzata dall’Anmil (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi del Lavoro).
L’Associazione dovrà raccogliere 50mila firme affinché il provvedimento sia analizzato dal Parlamento; in tal caso il provvedimento dovrà anche essere abbinato ad ogni altro provvedimento che affronterà tematiche affini.
La proposta di legge dell’Anmil delega il Governo ad emanare un nuovo testo unico in materia di assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro; quello attuale risale al 1965 e, secondo l’Amnil, non è più in grado di tutelare efficacemente i lavoratori.
Nella proposta di legge dell’Amnil vi sono principi e criteri direttivi ai quali dovrebbe attenersi il Governo nella redazione del nuovo testo Unico. Tra i quali: la generalizzazione della tutela per tutti i lavoratori esposti a rischi professionali, a prescindere da valutazioni riguardanti la specificità di detti rischi, da valorizzare ai soli fini tariffari e per lo sviluppo di interventi di prevenzione mirata; l’estensione della tutela, in particolare, a tutti i dipendenti delle amministrazioni dello Stato, ad ordinamento civile o militare, con possibilità per detti dipendenti di utilizzare, in luogo della gestione ordinaria, la forma della gestione per conto dello Stato.
“Altro tema che ci sta a cuore - sottolinea il Presidente dell’Amnil - e che è presente nella proposta di legge è quello di una nuova attenzione per i problemi delle famiglie dei superstiti, che valorizzi l’impegno degli enti locali per un immediato sostegno alle famiglie stesse. […]La media di attesa per la costituzione di una rendita ai superstiti è di 14 mesi, durante i quali la famiglia della vittima rimane senza reddito.
Da ciò sono derivate iniziative regionali volte a garantire un immediato intervento assistenziale della Regione, salvo recupero dall’Istituto assicuratore sugli “arretrati” di rendita sulla base peraltro di iniziative sostanzialmente convenzionali. E’ opportuno, quindi, che tali meccanismi trovino un riconoscimento legislativo esplicito che consenta ad entrambi i soggetti pubblici interessati di provvedere con la massima tempestività nel rispetto della funzione, assicurativa o assistenziale, di ciascuno.”
La proposta prevede inoltre la revisione del procedimento di valutazione del danno biologico e l’eliminazione del divieto di cumulo, sotto qualsiasi forma, fra prestazioni in rendita e prestazioni pensionistiche previdenziali.
Il testo completo della proposta dell’Aminil è consultabile qui.
Partirà il 10 ottobre, in occasione della 54° Giornata delle vittime degli infortuni sul lavoro, la raccolta di firme per una proposta di legge di iniziativa popolare riguardante l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, avanzata dall’Anmil (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi del Lavoro).
L’Associazione dovrà raccogliere 50mila firme affinché il provvedimento sia analizzato dal Parlamento; in tal caso il provvedimento dovrà anche essere abbinato ad ogni altro provvedimento che affronterà tematiche affini.
La proposta di legge dell’Anmil delega il Governo ad emanare un nuovo testo unico in materia di assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro; quello attuale risale al 1965 e, secondo l’Amnil, non è più in grado di tutelare efficacemente i lavoratori.
Nella proposta di legge dell’Amnil vi sono principi e criteri direttivi ai quali dovrebbe attenersi il Governo nella redazione del nuovo testo Unico. Tra i quali: la generalizzazione della tutela per tutti i lavoratori esposti a rischi professionali, a prescindere da valutazioni riguardanti la specificità di detti rischi, da valorizzare ai soli fini tariffari e per lo sviluppo di interventi di prevenzione mirata; l’estensione della tutela, in particolare, a tutti i dipendenti delle amministrazioni dello Stato, ad ordinamento civile o militare, con possibilità per detti dipendenti di utilizzare, in luogo della gestione ordinaria, la forma della gestione per conto dello Stato.
“Altro tema che ci sta a cuore - sottolinea il Presidente dell’Amnil - e che è presente nella proposta di legge è quello di una nuova attenzione per i problemi delle famiglie dei superstiti, che valorizzi l’impegno degli enti locali per un immediato sostegno alle famiglie stesse. […]La media di attesa per la costituzione di una rendita ai superstiti è di 14 mesi, durante i quali la famiglia della vittima rimane senza reddito.
Da ciò sono derivate iniziative regionali volte a garantire un immediato intervento assistenziale della Regione, salvo recupero dall’Istituto assicuratore sugli “arretrati” di rendita sulla base peraltro di iniziative sostanzialmente convenzionali. E’ opportuno, quindi, che tali meccanismi trovino un riconoscimento legislativo esplicito che consenta ad entrambi i soggetti pubblici interessati di provvedere con la massima tempestività nel rispetto della funzione, assicurativa o assistenziale, di ciascuno.”
La proposta prevede inoltre la revisione del procedimento di valutazione del danno biologico e l’eliminazione del divieto di cumulo, sotto qualsiasi forma, fra prestazioni in rendita e prestazioni pensionistiche previdenziali.
Il testo completo della proposta dell’Aminil è consultabile qui.
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