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Assemblea nazionale FIRAS-SPP

Rocco Vitale

Autore: Rocco Vitale

Categoria: Approfondimento

19/02/2007

- Comunicazione Aifos - Assemblea nazionale FIRAS-SPP di Roma: per un nuovo accordo Stato Regioni per i RSPP. Un contributo all’assemblea a cura di Rocco Vitale.

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Un contributo all’Assemblea Nazionale della FIRAS-SPP che si svolgerà a Roma il 23 febbraio. Di Rocco Vitale, presidente Aifos.

La questione della formazione dei Responsabili del Servizio di Prevenzione e Protezione, dopo un anno dall’entrata in vigore dell’Accordo Stato Regioni e ben lungi dall’essere risolta o, almeno, avviata ad una soluzione.

Il rebus, come giustamente ed opportunamente lo ha definito il procuratore Raffaele Guariniello, ci riserva sempre nuove sorprese che fanno aumentare sempre più i dubbi e le certezze.

Al rebus iniziale, introdotto dall’Accordo del 14 febbraio 2006, si è poi aggiunta quella cosa – di cui non si capisce bene la natura giuridica – definita “linee interpretative” che non poco allarme e confusione ha generato e continua a creare. L’ultimo dubbio in ordine di tempo riguarda la data del 14 febbraio 2007 che è una data finale tassativa prevista dall’Accordo Stato Regioni la cui “interpretazione” la fa slittare al 14 febbraio del prossimo anno.

L’avvocato Dubini ha bene esposto la questione anche se alcune deliberazioni regionali si sono espresse per la data del 14.2.2008. Andremo così verso un sistema normato da deliberazioni regionali, differenti tra regione e regione, perdendo il valore nazionale della legislazione. La domanda è ovvia: cosa faranno datori di lavoro, RSPP che operano in due regioni? Lasciamo il dubbio al dibattito che certamente seguirà e che non andrà certo nella direzione di far diminuire gli infortuni e gli incidenti sul lavoro.
Sarà ancora una volta un’occasione per perdere tempo ed energie per discutere di problemi burocratici e non di interventi sull’effettività della formazione quale aspetto principale per una maggiore sicurezza sul lavoro.

L’Assemblea della FIRAS – che si svolgerà a Roma il 23 febbraio - rappresenta una grande opportunità per richiamare l’attenzione di governo e regioni sulla necessità di una responsabilità che vada oltre la burocrazia delle carte e riveda il sistema nella direzione di una semplificazione che ne aumenti il valore della formazione, dei suoi contenuti con regole certe e chiare. L’azione sindacale, in relazione al nuovo ruolo che viene ad assumere il Responsabile del Servizio, deve basarsi su dati certi, chiari e precisi degli adempimenti necessari per lo svolgimento di tale ruolo.
Non deve essere richiesta una generica “sanatoria”. Al contrario le regole devono essere serie.
Però allo stesso tempo devono poter essere facilmente comprensibili ed applicabili.

L’attuale Accordo Stato Regioni penalizza la serietà e l’effettività della formazione dei RSPP trasformando di fatto l’Accordo stesso in un gioco enigmistico ad incastri, quasi un puzzle, dove qualche pezzo deve essere adattato a forza o con modifiche casuali.

A fronte di una certosina elencazione per lo svolgimento dei moduli A e C (di cui però va contestata a buon diritto la rigidità della suddivisione oraria degli argomenti) lascia perplessi tutto il sistema di impianto del modulo B. Ci troviamo di fronte ad una cervellotica suddivisione di macrosettori con ore di svolgimento di corsi ed aggiornamenti quinquennali che, per gli esonerati dal modulo B, devono essere svolti immediatamente. Però immediatamente vuol dire almeno il 20% del monte ore quinquennale. Insomma burocratese puro!

Quanto alle Regioni il fattore basilare della prevenzione, che significa indicazioni, assistenza, ecc. ecc., si traduce in semplice vigilanza formale sugli atti e sulle carte per la verifica dei documenti, delle sigle, dei commi e dei timbri.
Non vi è un atto e, soprattutto, non vi sono azioni concrete dove si discuta di contenuti, metodi ed azioni utili alla prevenzione degli infortuni sul lavoro.

Con il 14 febbraio del prossimo anno termina la fase sperimentale dell’Accordo Stato Regioni.
Dovrebbe essere rivisto il suo marchingegno che tanta confusione ed incertezze hanno generato. Dall’Assemblea della FIRAS dovrebbe giungere un messaggio chiaro e forte per un nuovo Accordo che semplifichi il sistema e lo renda molto più serio e qualificato. Si abbia il coraggio di scrivere con chiarezza che, ad esempio, per svolgere il ruolo di RSPP bisogna fare un corso di 120 ore. Sarebbe molto più serio che non dilungarsi in modulo A di 28 ore, C di 24 ore e B 9 (Servizi ed uffici) di sole 12 ore per complessive 64 ore. Allo stesso tempo se il nuovo RSPP opera nel settore della Pubblica amministrazione il suo corso dovrà essere di 76 ore.

Quale spiegazione logica dare di questi monte ore diversi ad un RSPP che opera in una azienda di servizi (uffici) ed uno che opera direttamente nella PA che normalmente sono uffici? Mistero!

Conoscendo la storia e le vicissitudini della legislazione italiana, soprattutto nel campo della sicurezza e la sua tardiva e mal applicazione delle direttive europee, si hanno fondati motivi per ritenere che si arriverà al 14 febbraio 2008 con un nulla di fatto e con una proroga che da temporanea diventa definitiva.

Potrebbe essere un compito sia della Firas sia delle altre Associazioni che operano nel settore della sicurezza sul lavoro di tenere alta la guardia per costringere gli enti dello Stato e delle Regioni a non dimenticare le scadenze ed avviare fin d’ora fasi partecipative di incontri cui sia ascoltato il parere degli operatori del settore, docenti, progettisti e formatori, il cui apporto di conoscenze e capacità sarà certamente di grande aiuto all’elaborazione di nuove leggi e norme che vadano nella direzione della chiarezza e dell’effettività della formazione.

 

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