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Per visualizzare questo banner informativo è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'Andamento infortunistico nel settore ascensori
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Nel settore ascensori si assiste ad una progressiva riduzione dei casi di infortuni sul lavoro. Lo afferma AssoAscensori che ha reso pubbliche le rilevazioni riguardanti gli infortuni sul lavoro occorsi ai dipendenti delle aziende del settore degli ascensori e delle scale mobili relativi al 2003. I dati sono stati messi a confronto con quelli del periodo 1997 – 2002.
Nel settore ascensori si assiste ad una progressiva riduzione dei casi di infortuni sul lavoro. Lo afferma AssoAscensori che ha reso pubbliche le rilevazioni riguardanti gli infortuni sul lavoro occorsi ai dipendenti delle aziende del settore degli ascensori e delle scale mobili relativi al 2003. I dati sono stati messi a confronto con quelli del periodo 1997 – 2002.
Il 2003 ha registrato una diminuzione del numero totale di infortuni dei dipendenti rispetto all’anno precedente (da 128 a 88 casi), proseguendo così il trend positivo che dal 1997 ha visto progressivamente diminuire gli infortuni da 237 a 88; unico anno in cui la tendenza positiva si è invertita è stato il 2000 che aveva fatto registrare 18 casi in più rispetto al precedente.
Gli indici di frequenza infortunistica nel settore ascensori sono in diminuzione; il dato relativo 2003 è pari ad un terzo di quello registrato nel 1997.
In diminuzione nel 2003 anche l’indice di gravità degli infortuni (0,25 contro lo 0,34 dell’anno precedente); tale indice è il minore registrato negli ultimi sette anni.
Il minor numero di infortuni e la minore gravità degli stessi si traduce, quindi, in un minor numero di giornate di lavoro perse; si è passati infatti dalle 4.037 giornate perse nel 1997 alle 1.969 perse nel 2003.
Tabelle fornite dall'Anie.
Gli indici di frequenza infortunistica nel settore ascensori sono in diminuzione; il dato relativo 2003 è pari ad un terzo di quello registrato nel 1997.
In diminuzione nel 2003 anche l’indice di gravità degli infortuni (0,25 contro lo 0,34 dell’anno precedente); tale indice è il minore registrato negli ultimi sette anni.
Il minor numero di infortuni e la minore gravità degli stessi si traduce, quindi, in un minor numero di giornate di lavoro perse; si è passati infatti dalle 4.037 giornate perse nel 1997 alle 1.969 perse nel 2003.
Tabelle fornite dall'Anie.
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