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10 anni di PuntoSicuro

Tiziano Menduto

Autore: Tiziano Menduto

Categoria: Approfondimento

24/11/2009

PuntoSicuro festeggia oggi i suoi primi dieci anni di vita: dieci anni di notizie e approfondimenti on-line al servizio della cultura della sicurezza.

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Cari lettori, oggi festeggiamo i primi dieci anni di PuntoSicuro. Il primo numero di PuntoSicuro è uscito infatti il 24 Novembre 1999. È una data significativa in quanto 10 anni di servizio on-line sono molti.

Dieci anni fa Internet non era assolutamente diffuso come servizio e nessuno ci accuserà di peccare di presunzione se affermiamo che PuntoSicuro è stato pioniere in Italia nel servizio di informazione sui temi della sicurezza. All'epoca l'informazione era demandata a riviste mensili che arrivavano sui tavoli con un paio di mesi di ritardo sulla notizia, o a bollettini che uscivano con tempi biblici e tutto avevano tranne la tempestività di informazione in un settore in cui vi sono continue scadenze e le notizie si debbono conoscere appena possibile per potere pianificare adeguatamente il proprio lavoro e svolgerlo nel migliore dei modi.

Da allora tante cose sono cambiate.
 
Guardiamo i dati degli infortuni sul lavoro per avere una idea dei cambiamenti:
nel 1999*  ci sono stati 985.735 infortuni di cui 1.423 mortali;
nel 2008** ci sono stati 874.940 infortuni di cui 1.120 mortali.

Abbiamo scritto la bellezza di 9.119 articoli sui temi della sicurezza che sono tutti qui disponibili sul nostro sito e consultabili attraverso ricerche semplici o avanzate.

Con l'affermarsi del decreto 626 in Italia, piano piano si è diffusa una maggiore consapevolezza verso i temi che stanno dietro il concetto di sicurezza sul lavoro.
Con l'uscita dell'81, e anche grazie ad un eccezionale, e mai visto fino ad all'ora, impegno della massima carica dello stato per attirare l'attenzione su queste tematiche a noi care, mi riferisco al Presidente Napolitano, le cose sono ulteriormente cambiate e oggi possiamo dire che gran parte delle aziende sanno cosa significhi sicurezza sul lavoro, prevenzione, formazione e informazione.

Cosa ci auguriamo per il futuro?
Un auspicio che non possiamo evitare di farci è che ci sia un impegno corale per migliorare ulteriormente la situazione.
L'obiettivo dovrebbe essere secondo noi numerico, come per l'inquinamento atmosferico. Un impegno dello stato a fare diminuire percentualmente ogni anno gli infortuni sul lavoro. Al concorso di questo obiettivo dovrebbero partecipare tutti i soggetti pubblici e privati.

Tanto ancora da fare c'è nei temi cruciali della sicurezza: la formazione continua dei lavoratori, ad esempio. È assurdo che formazione e informazione siano pensate come processi una-tantum o ripetuti, ben che vada, una volta all'anno. La formazione deve essere continua ed efficace per potere lasciare segni nella mente del destinatario. Esistono oggi idee e strumenti che consentono di farlo, anche a costi molto contenuti. Basta la volontà dell'impresa. Le tecnologie dell'informazione offrono un forte aiuto in questo senso, se utilizzate attraverso soggetti qualificati e che operano con etica, grande professionalità e correttezza. Troppi “cattivi esempi” sono disponibili in rete oggi di soggetti che si improvvisano formatori e che truffano inconsapevoli clienti spacciando per formazione dei simulacri di pessima informazione. Chiedere le referenze prima di scegliere un servizio è un ottimo metodo per evitare rischi.

Altro tema fondamentale è quello della corretta percezione dei costi della sicurezza rispetto a quelli della " non sicurezza". È ormai acclarato e dimostrato da molteplici analisi che la "non sicurezza" costa molto di più della sicurezza. Il problema è che manca la capacità e la volontà di fare comprendere questo dato ai datori di lavoro, coloro che sono chiamati ad investire in questo settore in qualità di committenti. Una forte operazione di sensibilizzazione da parte delle associazioni di categoria darebbe certamente impulso alla creazione di tale consapevolezza. E un datore di lavoro più consapevole diventerebbe un moltiplicatore eccezionale di concreta sicurezza sul lavoro, con immediate ripercussioni sul numero degli infortuni.

Ultimo aspetto è la scuola. Quando vedremo insegnare veramente la sicurezza a scuola potremo affermare con certezza di vivere in un mondo migliore. I bambini e i ragazzi sono il futuro di una nazione e costituiscono un motore educativo importante anche nei confronti dei propri genitori. Insegnare i rischi per la salute nelle attività quotidiane, le tecniche di guida sicura, le manovre di primo soccorso e rianimazione, le più diffuse malattie professionali e come prevenirle a tutti i giovani del nostro paese determinerà nel medio periodo un dirompente effetto di amplificazione della sicurezza.

Auspico quindi un futuro più sicuro per tutti, ricordando che aiutarci a diffondere la lettura di PuntoSicuro ai vostri amici e colleghi è un gesto di cui vi ringraziamo di cuore insieme alle persone che probabilmente si salveranno da un infortunio a causa della maggiore preparazione di colui che ha letto PuntoSicuro ed ha operato in modo più consapevole le sue scelte di gestione della sicurezza.

Auguro altri 10 anni di successi anche ai nostri collaboratori interni ed esterni, coloro che rendono bello ed interessante il nostro quotidiano e che profondono il loro impegno nel fare questo difficile lavoro al loro meglio: Pietro de'Castiglioni, Federica Gozzini, Tiziano Menduto, Rolando Dubini, Gerardo Porreca, Anna Guardavilla, Emilio del Bono, Rocco Vitale, Riccardo Borghetto, Stella Lazzarini, Luigi dal Cason e tanti altri.

Luigi Matteo Meroni

* INAIL Riepilogo Generale Infortuni Denunciati (1951 - 2005) (file .xls)
** Il bilancio infortunistico 2008 (file .xls)



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Rispondi Autore: Francesco Cuccuini - likes: 0
24/11/2009 (10:23)
Rallegramenti per il bel lavoro compiuto.

Auguri.

:-)

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