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PM10: in Lombardia si guarda all’inverno
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Da due a quattro domeniche a piedi ogni mese e blocco delle auto non catalizzate nei giorni feriali da novembre a febbraio.
In Lombardia si pensa gia’ ai provvedimenti per ridurre l’inqiunamento da polveri sottili che, nei mesi invernali, mette a rischio la salute dei cittadini, in particolare in alcune aree critiche (Milano/Como/Sempione, Bergamo e Brescia).
La Giunta regionale ha infatti varato alcune misure per la prevenzione della concentrazione di polveri sottili in aree critiche, che coprono complessivamente 135 Comuni, nei quali vivono circa 4 milioni di persone.
Sulla base delle rilevazioni condotte dall'ARPA negli ultimi anni, è stato previsto il blocco programmato dei veicoli non catalizzati, dalle 8 alle 10 e dalle 16 alle 19 dal lunedì al venerdì, dall'8 novembre al 19 dicembre e dal 10 gennaio al 28 febbraio.
Tali periodi sono i più critici per il PM10, le concentrazioni di polveri fini raggiungono i picchi massimi nei mesi di gennaio e febbraio (quando vi è statisticamente scarsa piovosità).
Riguardo ai blocchi domenicali della circolazione, sono previste da due a quattro domeniche di blocchi totali del traffico dalle 8 alle 20. Due dei blocchi verranno fissati preventivamente dopo un confronto con gli enti e le categorie interessate, mentre gli altri due blocchi verranno stabiliti sulla base dell'andamento delle concentrazioni e delle previsioni meteorologiche. Resta ferma la possibilità di revocare il blocco, qualora le condizioni meteorologiche siano particolarmente favorevoli alla dispersione degli inquinanti.
Il blocco riguarderà tutti gli autoveicoli, motoveicoli, e ciclomotori ad esclusione di quelli ad emissione nulla (elettrici) o alimentati a metano e Gpl catalizzati.
A sostegno di queste misure la Regione Lombardia afferma che nell'inverno 2003-2004, grazie a 69 giorni di blocco dei veicoli non catalizzati e 2 blocchi totali festivi, c'è stata una riduzione complessiva stimata in 100 tonnellate di emissioni di PM10, pari a circa il 5% delle emissioni totali delle aree critiche.
Da due a quattro domeniche a piedi ogni mese e blocco delle auto non catalizzate nei giorni feriali da novembre a febbraio.
In Lombardia si pensa gia’ ai provvedimenti per ridurre l’inqiunamento da polveri sottili che, nei mesi invernali, mette a rischio la salute dei cittadini, in particolare in alcune aree critiche (Milano/Como/Sempione, Bergamo e Brescia).
La Giunta regionale ha infatti varato alcune misure per la prevenzione della concentrazione di polveri sottili in aree critiche, che coprono complessivamente 135 Comuni, nei quali vivono circa 4 milioni di persone.
Sulla base delle rilevazioni condotte dall'ARPA negli ultimi anni, è stato previsto il blocco programmato dei veicoli non catalizzati, dalle 8 alle 10 e dalle 16 alle 19 dal lunedì al venerdì, dall'8 novembre al 19 dicembre e dal 10 gennaio al 28 febbraio.
Tali periodi sono i più critici per il PM10, le concentrazioni di polveri fini raggiungono i picchi massimi nei mesi di gennaio e febbraio (quando vi è statisticamente scarsa piovosità).
Riguardo ai blocchi domenicali della circolazione, sono previste da due a quattro domeniche di blocchi totali del traffico dalle 8 alle 20. Due dei blocchi verranno fissati preventivamente dopo un confronto con gli enti e le categorie interessate, mentre gli altri due blocchi verranno stabiliti sulla base dell'andamento delle concentrazioni e delle previsioni meteorologiche. Resta ferma la possibilità di revocare il blocco, qualora le condizioni meteorologiche siano particolarmente favorevoli alla dispersione degli inquinanti.
Il blocco riguarderà tutti gli autoveicoli, motoveicoli, e ciclomotori ad esclusione di quelli ad emissione nulla (elettrici) o alimentati a metano e Gpl catalizzati.
A sostegno di queste misure la Regione Lombardia afferma che nell'inverno 2003-2004, grazie a 69 giorni di blocco dei veicoli non catalizzati e 2 blocchi totali festivi, c'è stata una riduzione complessiva stimata in 100 tonnellate di emissioni di PM10, pari a circa il 5% delle emissioni totali delle aree critiche.
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