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Maggior rischio radon per i fumatori
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Vi è un significativo aumento di rischio di tumore polmonare all'aumentare dell'esposizione al radon presente nelle abitazioni. Il rischio costituito dalla concentrazione di radon nelle abitazioni non è uguale per tutti, ma è più elevato per i fumatori. L’effetto sinergico radon-fumo aumenta di 25 volte il rischio di contrarre un tumore polmonare.
Lo affermano i ricercatori dell’Università di Oxford autori di uno studio, pubblicato sul sito del British Medical Journal, che ha elaborato i risultati di 13 studi epidemiologici europei, tra i quali una ricerca italiana effettuata nel Lazio dall'Istituto Superiore di Sanità e dal Dipartimento di Epidemiologia ASL RM-E di Roma. [Si veda PuntoSicuro n.1148].
La ricerca raccoglie il più alto numero di soggetti mai analizzato finora: 7.148 persone con tumore polmonare e 14.208 controlli (persone con analoghe caratteristiche di età, sesso, residenza, ecc., ma non affette da patologie tumorali). Per ogni soggetto, oltre alla misura della concentrazione di radon nelle case da loro abitate, sono state raccolte informazioni dettagliate sull'abitudine al fumo e su molti altri possibili fattori di rischio.
I ricercatori hanno stimato un aumento di rischio di tumore polmonare del 16% per ogni 100 Bq/m3 di concentrazione di radon.
Tale valutazione tiene conto delle inevitabili incertezze nella misurazione e nella valutazione dell'esposizione al radon, incertezze che producono una riduzione del rischio osservato rispetto al rischio vero.
Spiega Francesco Bochicchio, ricercatore dell'ISS responsabile della parte italiana dello studio insieme a Francesco Forastiere, ASL RM-E: “Esprimendo i risultati corretti in termini di rischio assoluto (cioè probabilità di avere un tumore polmonare), separatamente per i fumatori e i non fumatori, e prendendo come riferimento una persona di 75 anni esposta continuativamente a valori medi di concentrazione di radon di 0, 100, 400, 800 Bq/m3, si hanno i seguenti risultati:
Bq/m3......Non fumatori......Fumatori
0............(0.4%)............(10%)
100..........(0.5%)............(12%)
400..........(0.7%)............(16%)
800..........(0.9%)............(22%)
"Come si vede" - afferma Francesco Forestiere, dell'ASL RM-E - "il rischio per i fumatori risulta 25 volte più alto che per i non fumatori. Ad esempio, se prendiamo 1000 non fumatori e 1000 fumatori non esposti a radon (cioè esposti a 0 Bq/m3), in media circa 4 non fumatori e 101 fumatori svilupperanno un tumore entro i 75 anni. Se tali persone sono invece esposte continuativamente a 400 Bq/m3, i casi previsti di tumore polmonare diventano circa 7 o 9 tra i non fumatori e circa 160 tra i fumatori."
Vi è un significativo aumento di rischio di tumore polmonare all'aumentare dell'esposizione al radon presente nelle abitazioni. Il rischio costituito dalla concentrazione di radon nelle abitazioni non è uguale per tutti, ma è più elevato per i fumatori. L’effetto sinergico radon-fumo aumenta di 25 volte il rischio di contrarre un tumore polmonare.
Lo affermano i ricercatori dell’Università di Oxford autori di uno studio, pubblicato sul sito del British Medical Journal, che ha elaborato i risultati di 13 studi epidemiologici europei, tra i quali una ricerca italiana effettuata nel Lazio dall'Istituto Superiore di Sanità e dal Dipartimento di Epidemiologia ASL RM-E di Roma. [Si veda PuntoSicuro n.1148].
La ricerca raccoglie il più alto numero di soggetti mai analizzato finora: 7.148 persone con tumore polmonare e 14.208 controlli (persone con analoghe caratteristiche di età, sesso, residenza, ecc., ma non affette da patologie tumorali). Per ogni soggetto, oltre alla misura della concentrazione di radon nelle case da loro abitate, sono state raccolte informazioni dettagliate sull'abitudine al fumo e su molti altri possibili fattori di rischio.
I ricercatori hanno stimato un aumento di rischio di tumore polmonare del 16% per ogni 100 Bq/m3 di concentrazione di radon.
Tale valutazione tiene conto delle inevitabili incertezze nella misurazione e nella valutazione dell'esposizione al radon, incertezze che producono una riduzione del rischio osservato rispetto al rischio vero.
Spiega Francesco Bochicchio, ricercatore dell'ISS responsabile della parte italiana dello studio insieme a Francesco Forastiere, ASL RM-E: “Esprimendo i risultati corretti in termini di rischio assoluto (cioè probabilità di avere un tumore polmonare), separatamente per i fumatori e i non fumatori, e prendendo come riferimento una persona di 75 anni esposta continuativamente a valori medi di concentrazione di radon di 0, 100, 400, 800 Bq/m3, si hanno i seguenti risultati:
Bq/m3......Non fumatori......Fumatori
0............(0.4%)............(10%)
100..........(0.5%)............(12%)
400..........(0.7%)............(16%)
800..........(0.9%)............(22%)
"Come si vede" - afferma Francesco Forestiere, dell'ASL RM-E - "il rischio per i fumatori risulta 25 volte più alto che per i non fumatori. Ad esempio, se prendiamo 1000 non fumatori e 1000 fumatori non esposti a radon (cioè esposti a 0 Bq/m3), in media circa 4 non fumatori e 101 fumatori svilupperanno un tumore entro i 75 anni. Se tali persone sono invece esposte continuativamente a 400 Bq/m3, i casi previsti di tumore polmonare diventano circa 7 o 9 tra i non fumatori e circa 160 tra i fumatori."
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