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L'inquinamento nelle citta' italiane
A Venezia, nel corso della XXV Riunione annuale della Associazione Italiana di Epidemiologia ''Epidemiologia e Ambiente: dall'identificazione al controllo dei rischi ambientali'', sono stati illustrati i risultati di uno studio che ha preso in esame le possibili conseguenze dello smog sulla salute della popolazione di 8 tra le principali citta' italiane.
La ricerca ha riguardato le citta' di Bologna, Firenze, Milano, Palermo, Ravenna, Roma, Torino, Verona (complessivamente 7 milioni di persone), e le rilevazioni sono state effettuate nel periodo 1990-1999.
Lo studio ha valutato la relazione tra livelli giornalieri degli inquinanti atmosferici ed eventi sanitari rilevanti quali la mortalità (totale, cause cardiache, cause respiratorie) e i ricoveri ospedalieri (cause cardiache e respiratorie).
Gli inquinanti atmosferici monitorati sono: polveri, biossido di azoto, anidride solforosa, ossido di carbonio, ozono.
L'inquinamento ha gravi conseguenze sulla salute anche sul breve periodo; in sintesi gli esperti hanno rilevato che l'aumentare della concentrazione degli inquinanti aumenta il numero di persone affette da disturbi per la salute. Effetti sono rilevati anche con concentrazioni di inquinanti al di sotto dei livelli di attenzione e di allarme.
Lo studio ha infatti osservato una associazione statisticamente significativa fra ciascuno degli inquinanti studiati e ciascuno degli indicatori sanitari considerati. Unica eccezione l'ozono, che è risultato associato con la mortalità totale e cardiovascolare e con i ricoveri per cause respiratorie.
Gli effetti dell'inquinamento sulla salute sono anche precoci. Si consideri infatti che per ogni aumento di 10 ug/m3 dell' inquinante PM10 (polveri fini) e' stato osservato nel periodo 1995-99 nel complesso delle città considerate, un incremento nel giorno stesso o nel giorno successivo del 1.3% nella mortalità totale, 1.4% nella mortalità cardiovascolare, 2.1% nella mortalità respiratoria, 0.8% nei ricoveri per cause cardiovascolari, 1.4% nei ricoveri per cause respiratorie. A rischio vi sono particolarmente gli anziani.
Gli effetti dello smog sono maggiori nei mesi caldi, anche perche' la popolazione in tale periodo trascorre piu' tempo all'aperto.
L'indagine e' pubblicata come supplemento alla rivista Epidemiologia & Prevenzione - ''MISA Metanalisi Italiana degli studi sugli effetti a breve termine dell'inquinamento atmosferico''.
La ricerca ha riguardato le citta' di Bologna, Firenze, Milano, Palermo, Ravenna, Roma, Torino, Verona (complessivamente 7 milioni di persone), e le rilevazioni sono state effettuate nel periodo 1990-1999.
Lo studio ha valutato la relazione tra livelli giornalieri degli inquinanti atmosferici ed eventi sanitari rilevanti quali la mortalità (totale, cause cardiache, cause respiratorie) e i ricoveri ospedalieri (cause cardiache e respiratorie).
Gli inquinanti atmosferici monitorati sono: polveri, biossido di azoto, anidride solforosa, ossido di carbonio, ozono.
L'inquinamento ha gravi conseguenze sulla salute anche sul breve periodo; in sintesi gli esperti hanno rilevato che l'aumentare della concentrazione degli inquinanti aumenta il numero di persone affette da disturbi per la salute. Effetti sono rilevati anche con concentrazioni di inquinanti al di sotto dei livelli di attenzione e di allarme.
Lo studio ha infatti osservato una associazione statisticamente significativa fra ciascuno degli inquinanti studiati e ciascuno degli indicatori sanitari considerati. Unica eccezione l'ozono, che è risultato associato con la mortalità totale e cardiovascolare e con i ricoveri per cause respiratorie.
Gli effetti dell'inquinamento sulla salute sono anche precoci. Si consideri infatti che per ogni aumento di 10 ug/m3 dell' inquinante PM10 (polveri fini) e' stato osservato nel periodo 1995-99 nel complesso delle città considerate, un incremento nel giorno stesso o nel giorno successivo del 1.3% nella mortalità totale, 1.4% nella mortalità cardiovascolare, 2.1% nella mortalità respiratoria, 0.8% nei ricoveri per cause cardiovascolari, 1.4% nei ricoveri per cause respiratorie. A rischio vi sono particolarmente gli anziani.
Gli effetti dello smog sono maggiori nei mesi caldi, anche perche' la popolazione in tale periodo trascorre piu' tempo all'aperto.
L'indagine e' pubblicata come supplemento alla rivista Epidemiologia & Prevenzione - ''MISA Metanalisi Italiana degli studi sugli effetti a breve termine dell'inquinamento atmosferico''.
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