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Iniziative contro il mobbing

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Ambiente

30/03/2005

La Regione Umbria approva una legge regionale sulla prevenzione e contrasto dei fenomeni di mobbing. Sostegno anche alle famiglie delle vittime.

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Grazie la Legge Regionale n.18/2005, la Regione Umbria darà vita ad una rete di iniziative finalizzate al contrasto del mobbing, nell’ambito della tutela dell’integrità psicofisica dei lavoratori.

La Legge istituisce un Osservatorio regionale sul mobbing al quale spetterà, tra l’altro, il compito di realizzare il monitoraggio e le analisi del fenomeno e di formulare proposte alla Giunta regionale. Spetterà all’Osservatorio promuovere protocolli d’intesa e collaborazioni con gli organismi di vigilanza al fine di contrastare il fenomeno.

Il provvedimento prevede la promozione di azioni di prevenzione, formazione, informazione, ricerca ed assistenza medico-legale e psicologica.

La Regione promuoverà corsi di formazione professionale sul fenomeno mobbing, rivolti, in particolare, ad alcuni soggetti, tra i quali: operatori dei Servizi SPSAL, responsabili della gestione del personale nel settore pubblico e privato, operatori dell’Ispettorato del lavoro e degli Istituti di previdenza.

La Legge regionale 18/2005 prevede l’istituzione presso gli uffici comunali di cittadinanza di appositi sportelli anti-mobbing, con il compito di fornire una prima consulenza ai lavoratori ed orientarli presso gli uffici della ASL competente. Gli sportelli potranno inoltre segnalare, con il consenso del lavoratore, i casi di presunto mobbing al Servizio di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro territorialmente competente.

Le conseguenze delle vessazioni vissute sul luogo di lavoro varcano le mura dell’azienda, per giungere nell’ambito domestico, in quanto la vittima del mobbing tende a scaricare in famiglia le tensioni accumulate, fino a comportare la saturazione delle riserve familiari.
Si arriva così al “doppio mobbing”, quando la famiglia improvvisamente cambia atteggiamento, cessando di sostenere la vittima. “La famiglia si richiude in se stessa, per istinto di sopravvivenza, e passa sulla difensiva. – spiegano gli esperti dell’associazione Contro Mobbing - Si tratta naturalmente di un processo inconscio: nessun componente sarà mai consapevole di aver cessato di aiutare il proprio caro.
[…] Il mobbizzato perde la valvola di sfogo rappresentata dalla famiglia e sono questi i momenti di maggiore pericolasità, in quanto la vittima del mobbing si sente abbandonata da tutti.”

La legge sul mobbing approvata in Umbria tiene in considerazione anche questi aspetti, prevedendo che la Regione conceda incentivi alla realizzazione di supporti e terapie psicologiche di sostegno e riabilitazione per il lavoratore vittima del mobbing ed i suoi familiari, secondo criteri e modalità stabiliti dalla Giunta con successivo provvedimento.

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Rispondi Autore: Marta - likes: 0
17/11/2008 (15:04)
buongiorno, mi chiamo marta ho 28 anni vivo a Perugia. ho lavorato per 11 anni in una catena di supermercati della città nell'azienda G.M.F. dopo aver dato l'anima a quesata azienda e facendo inoltre presente che ho amato il mio lavoro , mi sono trovata in una situazione critica dal febbraio 2008 (anche se certe situazioni hanno avuto inizio a Luglio 2007) e mi sono trovata costretta a sporgere denuncia contro il mio allora direttore . il problema è stato che non riuscivo a tornare nel mio posto di lavoro per paura di ciò che mi poteva succedere ed avevo paura anche dell'azienda se magari poteva farmi qualche ritorsione e per questo ad Agosto 2008 sono stata licenziata per assenza ingiustificata. oggi ho paura di affrontare un nuovo lavoro o anche di dover rientrare li (visto che il licenziamento è stato inpugnato dal mio legale).anche perchè colui che mi ha ridotta in questo stato è ancora direttore presso il punto cvendita dove lavoravo. non so più cosa fare.....

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