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Il Ministero avvia controlli sulle emissioni di Radio Vaticana a Cesano
A Cesano, il paese a nord di Roma vicino agli impianti di trasmissione di Radio Vaticana di Ponte Galeria, sono in arrivo quattro nuove centraline per rilevare il rispetto dei limiti di emissioni elettromagnetiche.
Il monitoraggio è stato avviato dal Ministro dell’Ambiente Altero Matteoli «per tranquillizzare la popolazione». Popolazione, che al contrario, non è per niente tranquillizzata: infatti, per il prossimo 27 gennaio, è prevista una manifestazione davanti alla Cassazione, giorno in cui i giudici sono chiamati a pronunciarsi sulla «extraterritorialità» degli impianti della Santa Sede.
Extraterritorialità che è alla base del primo verdetto emesso dal tribunale di Roma a febbraio del 2002, che ha stabilito l'impossibilità a procedere per l'accusa di ''getto pericoloso di cose'' contro Radio Vaticana per difetto di giurisdizione. La cassazione è stata quindi chiamata a decidere sul ricorso dell'accusa.
La vicenda di Radio Vaticana si protrae ormai da 2 anni(si veda, ad esempio n.502).
L'inchiesta della Procura di Roma riguardo alle emissioni degli impianti ha avuto inizio in seguito alle denunce di familiari di alcuni ammalati di tumore della zona.
Nel 2001 Radio Vaticana ha provveduto a ridurre le emissioni senza, per questo, aver diminuiti i timori nella popolazione di Cesano che infatti continua a denunciare lo sforamento dei limiti di legge per le emissioni.
Ora la vicenda è stata riaperta anche in seguito ai risultati di una perizia, giunta al pm che si occupa del caso, che indicano ''l’esistenza di un nesso di causalità tra l’esposizone alle onde elettromagnetiche (radiazioni non ionizzanti, ndr ) e i casi di leucemia nella zona di Cesano''
Il monitoraggio è stato avviato dal Ministro dell’Ambiente Altero Matteoli «per tranquillizzare la popolazione». Popolazione, che al contrario, non è per niente tranquillizzata: infatti, per il prossimo 27 gennaio, è prevista una manifestazione davanti alla Cassazione, giorno in cui i giudici sono chiamati a pronunciarsi sulla «extraterritorialità» degli impianti della Santa Sede.
Extraterritorialità che è alla base del primo verdetto emesso dal tribunale di Roma a febbraio del 2002, che ha stabilito l'impossibilità a procedere per l'accusa di ''getto pericoloso di cose'' contro Radio Vaticana per difetto di giurisdizione. La cassazione è stata quindi chiamata a decidere sul ricorso dell'accusa.
La vicenda di Radio Vaticana si protrae ormai da 2 anni(si veda, ad esempio n.502).
L'inchiesta della Procura di Roma riguardo alle emissioni degli impianti ha avuto inizio in seguito alle denunce di familiari di alcuni ammalati di tumore della zona.
Nel 2001 Radio Vaticana ha provveduto a ridurre le emissioni senza, per questo, aver diminuiti i timori nella popolazione di Cesano che infatti continua a denunciare lo sforamento dei limiti di legge per le emissioni.
Ora la vicenda è stata riaperta anche in seguito ai risultati di una perizia, giunta al pm che si occupa del caso, che indicano ''l’esistenza di un nesso di causalità tra l’esposizone alle onde elettromagnetiche (radiazioni non ionizzanti, ndr ) e i casi di leucemia nella zona di Cesano''
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