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Sicurezza in agro-zootecnia: apicoltura, acquacoltura e punture di insetti

Sicurezza in agro-zootecnia: apicoltura, acquacoltura e punture di insetti
Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Agricoltura

26/04/2023

Un documento sul rischio biologico nelle attività agro-zootecniche si sofferma sui rischi nell’acquacoltura, nell’apicoltura, nell’elicicoltura e nella lombricoltura. Focus sulla rimozione delle zecche e sulle punture di calabroni, vespe e api.

Roma, 26 Apr – Secondo la normativa vigente (DM 15 dicembre 1990, D.Lgs. 191/2006, DM 27 aprile 2004, DM 10 giugno 2014) le zoonosi (malattie infettive che possono essere trasmesse dagli animali all’uomo) “sono malattie infettive sottoposte a sorveglianza e notificabili” e la loro notifica “è obbligatoria e rappresenta un ottimo strumento di sanità pubblica poiché permette di intervenire su eventuali focolai epidemici o singoli casi di malattie diffusive”.

 

A ricordarlo è il documento InailRischio biologico nelle attività agro-zootecniche”, frutto della collaborazione tra Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici (DIT), Dipartimento di medicina epidemiologia e igiene del lavoro e ambientale (DIMEILA) e Inail Ascoli Piceno.

Un documento che ricorda come le patologie causate da agenti biologici possano essere “non solo di natura infettiva ma anche tossica e allergica a seguito dell’esposizione del lavoratore a componenti e prodotti di rilascio microbici quali allergeni, endotossine e micotossine”.

E i lavoratori del comparto agro-zootecnico sono potenzialmente esposti anche ad altre tipologie di rischio riferite, ad esempio, “a morsi di serpenti, punture di imenotteri (calabroni, vespe e api) e al contatto con insetti urticanti (es. processionarie)”.

 

Dopo aver approfondito nei nostri articoli, nel presentare il documento, vari aspetti generali (rischi biologici in agricoltura, misure di prevenzione, sorveglianza sanitaria, …), ci soffermiamo oggi su alcune schede relative a singole attività e ai problemi connessi ad animali come insetti e zecche.

 

Questi gli argomenti affrontati nell’articolo:


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Le attività agro-zootecniche: i rischi biologici nell’acquacoltura

Riguardo ai rischi biologici degli operatori, il documento si sofferma su diverse attività del settore agro-zootecnico.

 

Ad esempio si parla di acquacoltura, attività che nasce, in particolare, per “provvedere al fabbisogno di prodotti ittici per l’alimentazione umana”.

In questi contesti lavorativi le fonti di pericolo biologico “sono rappresentate prevalentemente dagli animali allevati infetti, da farine e mangimi utilizzati per il loro nutrimento nonché da superfici e attrezzature di lavoro contaminate”.

 

Queste le attività/fasi lavorative maggiormente critiche:

  • “preparazione e distribuzione dei mangimi e farine;
  • uso di ossigenatori (produzione di aerosol);
  • pulizia e disinfezione delle griglie e delle vasche di allevamento;
  • manipolazione degli organismi acquatici (ferite, tagli ed escoriazioni);
  • incassettamento;
  • rimozione di animali morti”.

 

Queste invece le misure di prevenzione generali da realizzare:

  • “evitare il sovraffollamento delle vasche di allevamento;
  • costante e attenta pulizia delle vasche;
  • non maneggiare i pesci senza i guanti;
  • non entrare in contatto diretto con l’acqua;
  • pulizia delle attrezzature e degli ambienti di lavoro;
  • lavare le mani e le braccia con acqua calda e sapone al termine delle attività lavorative;
  • divieto di mangiare, bere e fumare durante le attività lavorative;
  • verificare la presenza di eventuali ferite e coprirle;
  • utilizzare adeguati DPI;
  • controllare, pulire e disinfettare sistematicamente i DPI”. 

 

I rischi nell’apicoltura, nell’elicicoltura e nella lombricoltura

Il documento si sofferma anche sull’apicoltura, la “conduzione zootecnica delle api da parte di un operatore specializzato, per creare le condizioni ottimali al fine di ottenere la produzione di miele, pappa reale, cera d’api, propoli e polline”.

 

In questo settore il rischio biologico “può derivare da:

  • tagli e abrasioni dovuti all’utilizzo di strumenti/oggetti appuntiti e/o taglienti contaminati;
  • punture insetti;
  • punture zecche”.

E le misure di prevenzione generali da realizzare “sono:

  • accertare sensibilità alla puntura di api (eventuale terapia mirata di cortisone o adrenalina);
  • igienizzare le attrezzature;
  • lavare correttamente le mani dopo le attività lavorative;
  • divieto di mangiare, bere e fumare durante le attività lavorative;
  • controllare, pulire e disinfettare sistematicamente i DPI;
  • utilizzare adeguati DPI”. 

 

Si parla anche di elicicoltura (allevamento delle chiocciole) e lombricoltura.

 

In questi settori lavorativi, il rischio biologico “può derivare da:

  • contatto diretto e/o indiretto con sostanze organiche contaminate utilizzate come substrato;
  • contatto diretto e/o indiretto con letame e altre deiezioni animali non correttamente maturato in luoghi adeguati e collocati come previsto dal Regolamento di Igiene Pubblica;
  • tagli e abrasioni dovuti all’utilizzo di strumenti/oggetti appuntiti e/o taglienti contaminati”.

E le misure di prevenzione generali da realizzare “sono:

  • mantenere l’allevamento e le aree adiacenti in buone condizioni igieniche;
  • igienizzazione delle attrezzature;
  • lavare correttamente le mani dopo le attività lavorative;
  • divieto di mangiare, bere e fumare durante le attività lavorative;
  • controllare, pulire e disinfettare sistematicamente i DPI;
  • utilizzo adeguati DPI”.  

 

Le schede sui rischi: i problemi con le zecche e gli imenotteri

Riguardo ai possibili problemi connessi con il contatto di insetti e artropodi, il documento si sofferma, con un allegato, sulla rimozione delle zecche.

 

Si ricorda che la zecca (artropode che appartiene alla stessa famiglia dei ragni) sulla pelle appare come “un corpuscolo scuro o una piccola crosta che non si riesce a staccare”. E per il riconoscimento “può essere utile usare una lente di ingrandimento in particolare per identificare le forme non adulte (larve e ninfe) di dimensioni molto ridotte”.

La zecca “deve essere rimossa rapidamente perché nel caso sia infetta, il rischio di trasmissione di infezioni è direttamente proporzionale al tempo in cui il parassita resta ancorato alla cute dell’ospite”. 

 

Riprendiamo dal documento una tabella informativa sulla rimozione delle zecche:

 

 

Il documento si sofferma anche sulle punture di calabroni, vespe e api

 

Si indica che, in genere, “la puntura di imenottero provoca rossore e gonfiore circoscritti che regrediscono spontaneamente in poche ore. Nei soggetti più sensibili entro mezz’ora possono comparire sintomi più gravi, anche con una sola puntura, (orticaria, prurito diffuso, vomito, mancanza del respiro, stordimento, perdita di coscienza, shock anafilattico). Se si tratta di punture multiple i rischi per la salute sono maggiori; in questi casi è opportuno chiamare immediatamente i soccorsi”.

 

Il documento riporta alcune misure di prevenzione e protezione e sottolinea che per i soggetti particolarmente sensibili alle punture di insetto o con storia di anafilassi grave è bene “consultare ed informare il medico competente”.

Inoltre si indica che:

  • “i soggetti allergici dovrebbero avere sempre con sé un kit di farmaci di emergenza da potersi autosomministrare”;
  • “è disponibile un vaccino contro il veleno di imenottero”. 

 

Concludiamo rimandando alla lettura integrale del documento che presenta, nel dettaglio, schede sulle possibili patologie che possono essere contratte e che si sofferma anche sui rischi in altre attività:

  • pieno campo
  • serricoltura
  • funghicoltura
  • selvicoltura
  • allevamenti.

 

 

RTM

 

 

Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:

Inail - Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici, Dipartimento di medicina epidemiologia e igiene del lavoro e ambientale, Inail Ascoli Piceno, “ Rischio biologico nelle attività agro-zootecniche”, a cura di Casorri Laura, Ficociello Barbara, Masciarelli Eva, Papacchini Maddalena (Inail DIT) e Chiominto Alessandra, Di Renzi Simona, Paba Emilia, Tomao Paola (Inail, DIMEILA) con la collaborazione di Bomba Giuseppina (Inail Ascoli Piceno), Collana Salute e Sicurezza, edizione 2022 (formato PDF, 9.83 MB).

 

 

Vai all’area riservata agli abbonati dedicata a “ Il rischio biologico in ambito agro-zootecnico”.

 

 

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