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Europa divisa nella classificazione degli infortuni sul lavoro

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Approfondimento

08/05/2002

Il quadro comparativo coerente e omogeneo nel campo della tutela infortunistica nei diversi paesi europei e' ancora un obiettivo da raggiungere. La situazione attuale.

Il bollettino ''Dati Inail'' ha pubblicato nel mese di aprile un approfondimento sull'analisi dei dati degli infortuni e delle malattie professionali nei diversi Paesi europei.

Un quadro comparativo coerente e omogeneo dei dati europei in questo campo è ancora difficile da raggiungere. L'Europa risulta così ancora divisa nella classificazione degli infortuni sul lavoro.

Nei Paesi della Comunità europea le malattie professionali hanno diversa tutela assicurativa e diversi sono i criteri di riconoscimento di tali patologie.

Per dare una prima risposta a questo problema, lo scorso anno è stato avviato da EUROSTAT il progetto EODS (European Occupational Diseases Statistics) che, attraverso un processo di armonizzazione delle variabili di rilevazione, tende a rendere confrontabili le statistiche sulle malattie professionali prodotte dai Paesi U.E. (Si veda PuntoSicuro n.457.)

Ad oggi, un interessante risultato è stato ragiunto da un gruppo di studio di esperti di vari Paesi europei coordinato da EUROGIP.
Gli esperti hanno comparato i dati sulle malattie professionali rilevati in 13 Paesi dell'UE ed hanno osservato che le malattie professionali più diffuse nel vecchio continente sono la sordità da rumore (la patologia più frequente in 4 dei 13 Paesi), le malattie dell'apparato osteoarticolare, le malattie dell'apparato muscolo-scheletrico e le malattie della pelle, ciascuna delle quali occupa il primo posto in 3 Paesi europei.

Molto diffuse anche le malattie che interessano l'apparato respiratorio, praticamente presenti nelle graduatorie di tutti i Paesi considerati.
Le patologie della silicosi ed asbestosi persistono soltanto in alcuni Paesi, tra i quali Belgio, Germania e, purtroppo, l'Italia.
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