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Un metodo per valutare e gestire i rischi da stress nella scuola

Un metodo per valutare e gestire i rischi da stress nella scuola

Disponibile in rete un metodo per la valutazione e la gestione dei rischi da stress lavoro-correlato in ambito scolastico. I compiti del dirigente scolastico, la raccolta di dati oggettivi, la check list, il questionario soggettivo e la formazione.

 
Venezia, 26 Ago – I rischi correlati a situazioni stressanti negli ambienti di lavoro, classificati all’interno dei  rischi psicosociali, sono ben presenti nel mondo della scuola. E una delle conseguenze che sembra colpire in modo particolare il personale insegnante - derivate dall’esposizione prolungata a situazioni lavorative dove i rischi stress lavoro-correlati (SL-C) sono elevati - la sindrome del burn-out.
Ricordando che la valutazione dei rischi SL-C e l’adozione di specifiche ed adeguate misure di prevenzione è obbligatoria anche per le scuole, ci soffermiamo su un documento presentato sul sito dell’ ULSS 20 Verona e correlato al lavoro del Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole ( SiRVeSS).

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Il documento, a cura del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca - Ufficio scolastico regionale per il veneto, ha come titolo “I rischi da stress lavoro-correlato nella scuola. Metodo operativo completo di valutazione e gestione (versione 2-2012)” ed è stato prodotto dall’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto in collaborazione con il Gruppo regionale SPISAL sullo stress lavoro-correlato (composto da personale SPISAL di tutte le province venete).
 
Nel documento, che presenta un metodo completo per la valutazione e la gestione dei rischi da stress lavoro-correlato (rischi SL-C) in ambito scolastico, si ricorda che la letteratura e la normativa (europea e nazionale) “concordano nel dare un’importanza determinante all’ambiente di lavoro e, ancor più, all’organizzazione del lavoro e al suo contenuto specifico”.
Se nelle scuole la valutazione dei rischi SL-C è obbligatoria, è obbligatorio anche adottare, nei casi in cui si dimostri necessario, “specifiche ed adeguate misure di prevenzione, cioè mettere in atto tutte quelle azioni che possono migliorare l’organizzazione del lavoro e che afferiscono principalmente al ruolo del dirigente scolastico”.
In questo senso il miglioramento dell’organizzazione del lavoro è “un processo che deve nascere all’interno di ogni singola istituzione scolastica, con l’obiettivo di armonizzare il potenziale rappresentato dalla popolazione  lavorativa con le esigenze espresse da questa, con le regole e le priorità che la scuola si è date, con le criticità o le opportunità individuate, con i vincoli di natura contrattuale o normativa e con le istanze espresse dagli allievi e dalle loro famiglie”.
 
Si ribadisce che non esistono strumenti di intervento precostituiti: “ogni scuola deve innescare il proprio processo di crescita, partendo da un’analisi attenta della situazione e da una conoscenza completa delle prassi e delle consuetudini interne”. Infatti il dirigente scolastico, responsabile della salute e sicurezza di tutti i suoi lavoratori, “deve essere consapevole che un contesto lavorativo caratterizzato da un buon livello organizzativo e, nel contempo, capace di tutelare e di valorizzare il capitale umano a disposizione, favorisce la crescita dell’istituzione scolastica in termini di qualità dell’offerta formativa, di sviluppo e ricerca didattica, di ampliamento delle iniziative e delle attività, di coerenza dei messaggi educativi, di apertura al territorio e alle scuole viciniore, ecc., con indubbi vantaggi in termini d’immagine e di credibilità, sia interna che esterna”.
Una reale prevenzione del disagio e promozione del benessere organizzativo si basa su diverse parole chiave che costituiscono anche dei riferimenti importanti per il metodo presentato: “confort ambientale; chiarezza e condivisione degli obiettivi del lavoro; valorizzazione ed ascolto delle persone; attenzione ai flussi informativi; relazioni interpersonali e riduzione della conflittualità; operatività e chiarezza dei ruoli; equità nelle regole e nei giudizi”.
 
Il metodo e gli strumenti correlati tengono conto di principi ed indirizzi desunti dalla letteratura sull’argomento, di precedenti esperienze condotte dalla Rete di scuole per la sicurezza della provincia di Treviso e della provincia di Vicenza, delle indicazioni della Commissione consultivapermanente per la salute e sicurezza sul lavoro del 18 novembre 2010 e dell’opera di consulenza e di accompagnamento offerta dal Gruppo regionale SPISAL sullo stress lavoro-correlato.
 
Il metodo si suddivide in due fasi: valutazione e gestione dei rischi SL-C.
 
In particolare la valutazione viene affidata ad un’apposita commissione, chiamata Gruppo di Valutazione (GV) e si basa sull’applicazione periodica dei seguenti due strumenti:
- una griglia di raccolta di dati oggettivi “che, raccogliendo informazioni su fatti e situazioni ‘spia’ (o ‘sentinella’, come li chiama la Commissione consultiva permanente), fornisce una fotografia oggettiva della realtà scolastica rispetto al tema trattato”;
- una check list che “indaga le possibili sorgenti di stress e alcune problematiche di tipo organizzativo, permettendo nel contempo di individuare possibili misure correttive, di prevenzione e/o di miglioramento”.
 
La successiva fase di gestione dei rischi è naturale competenza del dirigente scolastico, a partire dalle proposte operative formulate dal GV.
Per la fase gestionale “oltre ad alcune tabelle che raccolgono una serie di note direttamente connesse alle voci della check list, altri strumenti di tipo gestionale proposti dal metodo sono:
- “un questionario soggettivo sulla percezione della problematica SL-C, da somministrare al personale scolastico qualora le misure correttive poste in essere dopo una prima valutazione risultino inefficaci”; nella sezione dedicata al questionario “sarà presentato anche lo strumento alternativo del focus group, suggerito dalla Commissione consultiva permanente”;
- un pacchetto formativo sul tema dei rischi SL-C “da utilizzare all’interno del piano di formazione del personale predisposto dalla scuola in coerenza con l’accordo Stato-Regioni del 21/12/2011 sulla formazione ex art. 37 del D.Lgs. 81/2008”.
 
Il metodo inoltre tiene conto delle indicazioni presenti in letteratura e fornite dalla Commissione consultiva permanente sull’importanza del più ampio “coinvolgimento dei lavoratori nel processo di valutazione e di gestione dei rischi SL-C; ciò avviene:
- attraverso la costituzione di un GV misto, rappresentativo di tutti i lavoratori della scuola”;
- “attraverso i momenti formativi rivolti a tutti i lavoratori, che possono rappresentare un’occasione per valutare la congruità degli strumenti d’indagine proposti”;
- “attraverso la somministrazione del questionario soggettivo a tutto il personale o l’applicazione di altri strumenti d’indagine soggettiva, quali i focus group con i lavoratori (nel caso in cui le misure correttive poste in essere dopo una prima valutazione risultino inefficaci)”.
 
Nel metodo proposto, nei limiti del possibile, “si è tenuto conto delle differenze che caratterizzano i diversi ordini e gradi di scuola, pur nella considerazione che le problematiche stress lavoro-correlate hanno una matrice comune e trasversale alle singole realtà. Laddove le istituzioni scolastiche siano suddivise in più plessi, la valutazione va organizzata sede per sede e gli strumenti a disposizione permettono di raccogliere dati ed informazioni importanti rispetto alle situazioni specifiche, che possono risultare anche molto diverse tra una sede e l’altra. A partire da una serie di dati oggettivi e di giudizi su alcuni indicatori ambientali, di contesto e di contenuto del lavoro, il metodo analizza la situazione complessiva dell’istituzione scolastica (o della sede)”.
Si sottolinea a questo proposito che il metodo “non si presta dunque a rilevare la presenza di situazioni particolari, né a trattarle adeguatamente, siano esse persone con problematiche specifiche o ambienti particolari (palestre, mense, ecc.); questi casi vanno trattati a parte, in una logica gestionale che non è comunque estranea al metodo stesso”.
 
Infine il metodo è stato studiato “in modo da richiedere esclusivamente risorse interne alle istituzioni scolastiche”: la metodica e gli strumenti proposti sono “assolutamente compatibili con le competenze e le professionalità che normalmente si trovano all’interno di qualsiasi scuola e non richiedono pertanto il ricorso ad esperti esterni”.
 
L’indice delle sezioni del documento:
Sez. B – Descrizione generale del metodo
Sez. C – Il gruppo di valutazione
Sez. D – La griglia di raccolta dei dati oggettivi
Sez. E – La check list
Sez. F – Valutazione complessiva e individuazione del livello di rischio
Sez. G – Uso della check list per le azioni correttive e di miglioramento
Sez. H – Il pacchetto formativo
Sez. I – L’aggiornamento del DVR
Sez. J – Strumenti per la valutazione approfondita
Sez. K – Elenco allegati
 
L’elenco degli allegati:
 
1) Griglia di raccolta dati oggettivi
2) Chek list A – Ambiente di lavoro
3) Chek list B – Contesto del lavoro
4) Check list C1 – Contenuto del lavoro (insegnanti)
5) Check list C2 – Contenuto del lavoro (amministrativi)
6) Check list C3 – Contenuto del lavoro (ausiliari)
7) Check list C4 – Contenuto del lavoro (tecnici)
8) A – Ambiente di lavoro (tabella interventi correttivi)
9) B – Contesto del lavoro (tabella interventi correttivi)
10) C1 – Contenuto del lavoro – insegnanti (tabella interventi correttivi)
11) C234 – Contenuto del lavoro – personale ATA (tabella interventi correttivi)
12) Intervento formativo (questionario finale)
13) Intervento formativo (questionario gradimento)
14) Questionario soggettivo (insegnanti)
15) Questionario soggettivo (amministrativi)
16) Questionario soggettivo (ausiliari)
17) Questionario soggettivo (tecnici)
18) Analisi questionario soggettivo (insegnanti)
19) Analisi questionario soggettivo (amministrativi)
20) Analisi questionario soggettivo (ausiliari)
21) Analisi questionario soggettivo (tecnici)
22) Analisi questionario soggettivo (note per l’uso)
 
 
 
Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca - Ufficio scolastico regionale per il veneto, “ I rischi da stress lavoro-correlato nella scuola. Metodo operativo completo di valutazione e gestione (versione 2-2012)” (formato PDF, 290 kB).
 
Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca - Ufficio scolastico regionale per il veneto, “ Allegati al metodo operativo” (formato ZIP, 0.6 MB).
 
 
Tiziano Menduto
 
 
Creative Commons License Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
 
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