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Imparare dagli errori: infortunarsi utilizzando scale portatili

Imparare dagli errori: infortunarsi utilizzando scale portatili
Tiziano Menduto

Autore: Tiziano Menduto

Categoria: Imparare dagli errori

11/02/2016

Esempi di infortuni correlati all’utilizzo di scale portatili. Un incidente avvenuto in un cantiere edile e in attività di ristrutturazione di una palazzina. La dinamica dell’incidente e le misure di prevenzione.

 


Brescia, 11 Feb – Come rilevato in molti articoli di PuntoSicuro e anche in diverse puntate di “ Imparare dagli errori”, la rubrica dedicata al racconto e all’analisi degli infortuni lavorativi, nei luoghi di lavoro sono molto frequenti gli infortuni che avvengono nell’uso di scale portatili.
Spesso infatti si utilizzano scale portatili non adeguate al lavoro da svolgere, scale in cattivo stato o carenti di manutenzione. O semplicemente non si mettono in pratica le più elementari norme di prevenzione correlate all’utilizzo di questa attrezzatura di lavoro.
 
Ci soffermiamo oggi su un caso d’infortunio nel comparto edile in cui viene utilizzata una scala non adeguata al lavoro da svolgere.
 
La dinamica dell’infortunio è tratta dall’archivio di INFOR.MO., strumento per l'analisi qualitativa dei casi di infortunio collegato al  sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi, strumento che, a causa di persistenti disfunzioni dello spazio web dell’area ricerca dell’Inail, non è ad oggi consultabile pubblicamente.

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Informazione ai lavoratori sui rischi specifici ai sensi dell'art. 36 del D.Lgs. 81/2008 - L'utilizzo delle scale in ufficio, in magazzino, nella grande distribuzione

Il caso
Ci occupiamo di un infortunio avvenuto in un cantiere edile e in attività di ristrutturazione di una palazzina.
 
Un lavoratore, assieme ad un collega, sta lavorando nel cantiere ed è intento a completare gli ultimi lavori all’interno del vano di corsa dell’ascensore, precedentemente realizzato dalla propria impresa. L'ascensore, da lì a pochi giorni e dopo le verifiche finali di collaudo, sarebbe dovuto entrare definitivamente in funzione.
 
Nello specifico i due colleghi, tra i vari lavori di rifinitura sull’impianto, stanno completando il serraggio dei bulloni di fissaggio dei vetri che delimitano l’intero vano di corsa dell’ascensore.
A tale proposito i due operai si sono divisi il lavoro: il collega deve avvitare i bulloni della parte alta del vano di corsa dell’ascensore mentre il primo lavoratore quelli nella parte bassa e più precisamente quelli raggiungibili solo dalla fossa.
Il primo esegue il suo compito dal tetto della cabina dell’ascensore, manovrandola dalla pulsantiera di manutenzione e utilizzandola come mezzo per percorrere dall’alto al basso tutto il vano di corsa. Il secondo invece lavora stando su di una scala semplice portatile appoggiata tra il pavimento della fossa dell’ascensore ed il pistone dell’impianto.
 
Durante lo svolgimento di queste operazioni, e precisamente mentre il collega effettua la discesa della cabina, la stessa intrappola il torace dell'infortunato tra l'ultimo piolo della scala portatile e la parte inferiore della cabina provocandone il decesso per soffocamento.
 
L'infortunio – indica la scheda di Infor.mo. - è potuto avvenire “in quanto l'infortunato è entrato nella fossa dell'ascensore, vi ha posizionato una scala portatile inadeguata ai lavori da svolgere, ha chiuso la porta di accesso senza azionare il pulsante di emergenza Stop uomo in fossa. Tali manovre non avrebbero consentito alla cabina di muoversi, evitando l'incidente. L'incidente sarebbe stato evitato se l'operazione di serraggio dei bulloni fosse stata svolta muovendo la cabina dal basso verso l'alto, invece che dall'alto verso il basso”.
 
In definitiva questi sono i fattori causali rilevati:
- l’infortunato è entrato all'interno della fossa ascensori, posizionandovi una scala portatile inadeguata allo scopo e non necessaria, chiudendo la porta senza aver prima azionato il pulsante di stop uomo in Fossa;
- il collega ha manovrato la cabina senza verificare che nel vano non ci fosse nessuno;
- non è stato previsto di eseguire l'attività operando con moto della cabina in salita e non in discesa.
 
La prevenzione
Per dare alcune informazioni generali sui rischi correlati all’uso delle scale portatili possiamo fare riferimento al Quaderno Tecnico Inail “ Scale portatili”, a cura di Luca Rossi, Luigi Cortis, Francesca Maria Fabiani e Davide Geoffrey Svampa (DIT) con la collaborazione di Carlo Ratti e Calogero Vitale (DIT).
 
Riportiamo dal documento varie breviindicazioni di cui tener conto prima dell’uso della scala e che possono essere utili per prevenire molti piccoli e grandi infortuni nell’uso di questa attrezzatura:
- “assicurarsi di essere in condizioni fisiche che consentano l’uso della scala. Alcune condizioni mediche, assunzione di farmaci o abuso di alcol o droghe potrebbero rendere l’uso della scala non sicuro;
- assicurarsi che sia correttamente posizionata per evitare danni se la si trasporta su un portapacchi o in un autocarro;
- ispezionarla dopo la consegna e prima del primo utilizzo per verificare le condizioni e il funzionamento di ogni sua parte;
- controllare visivamente che non sia danneggiata e che possa essere utilizzata in modo sicuro all’inizio di ogni giornata di lavoro;
- effettuare l’ispezione periodica secondo le istruzioni del fabbricante;
- assicurarsi che sia adatta all’impiego specifico;
- eseguire una valutazione del rischio in conformità alla legislazione del Paese di utilizzo prima di utilizzarla sul luogo di lavoro;
- verificare il peso massimo ammesso sulla stessa;
- verificare le condizioni della superficie di lavoro di appoggio;
- verificare l’integrità e la presenza di tutti i componenti, compresi i piedini di gomma o di plastica che devono essere inseriti correttamente nella loro sede;
- non utilizzarla se danneggiata;
- verificare che i gradini siano puliti, asciutti ed esenti da olii, da grassi e da vernici fresche;
- verificare che non ci siano pericoli potenziali nella zona di attività sia in alto vicino al luogo di lavoro che nelle immediate vicinanze (non usare la scala vicino a porte o finestre, a meno che non siano state prese precauzioni che consentono la loro chiusura; non collocare la scala in prossimità di balconi, pianerottoli, senza opportuni ripari o protezioni, non usare le scale metalliche in adiacenze di linee elettriche);
- verificare che per i lavori sotto tensione venga utilizzata solo quella per l’uso specifico;
- verificare se la presenza di altri lavori possa avere interferenze pericolose;
- verificare che lo spazio davanti e ai lati della stessa sia libero da ostacoli;
- verificare che le condizioni atmosferiche siano adatte (assenza di vento, pioggia, ghiaccio al suolo ecc.);
- verificare che sia montata nella posizione corretta ovvero con la corretta angolazione per una scala di appoggio (angolo di inclinazione circa 1:4), con i pioli o i gradini orizzontali e completamente aperta per una scala doppia;
- verificare che i dispositivi di ritenuta, se previsti, siano completamente bloccati prima dell’uso;
- verificare che essa sia posizionata su una base piana, orizzontale e non mobile;
- verificare che essa sia appoggiata contro una superficie piana e non fragile e sia assicurata prima dell’uso, per esempio legandola o utilizzando un dispositivo di stabilizzazione adatto”.
 
Riportiamo infine alcune indicazioni relative alla scelta delle scale tratte dall’intervento “Scale portatili”, a cura di Paolo Casarini (membro del gruppo CEN TC 53) e Nicola Piccinini (Irmut snc), al seminario tecnico “ Scale portatili e DPI di 3° categoria : i fattori di rischio e la normativa vigente” (Rimini, 23 Ottobre 2012).
 
Si ricorda innanzitutto che “la marcatura CE può essere apposta se esiste una specifica direttiva di prodotto oppure se sulla gazzetta ufficiale della commissione europea sia stato pubblicato il riferimento ad una norma tecnica armonizzata. Per le scale portatili non sussiste, al momento, nessuna di queste due condizioni”. Dunque non è ancora possibile marcare le scale portatili col marchio CE.
Segnaliamo, come riportato nel Quaderno tecnico Inail, che le scale portatili devono essere marcate secondo il D.Lgs. 81/2008 o la UNI EN 131.
 
E, infine, quali fattori considerare nella scelta della scala?
 
Nell’intervento si indica che gli autori ne propongono diversi: “scopo dell’utilizzo, altezza da raggiungere, luogo in cui si utilizza la scala, esigenze di stivaggio e trasporto, presenza di rischio elettrico, portata necessaria, tempi di lavoro, uso in ambienti umidi o bagnati, esperienza dell’utilizzatore, abitudini dell’utilizzatore, consuetudini del settore in cui viene utilizzata la scala”.
Riportiamo alcuni altri suggerimenti:
- “privilegiare le abitudini consolidate degli utilizzatori se queste non collidono con esigenze di sicurezza od operative;
- chiedere sempre l’assistenza del fornitore di scale nella scelta del prodotto ottimale, coinvolgendolo e responsabilizzandolo” nelle problematiche operative;
- “privilegiare i rapporti di collaborazione con fornitori che abbiano una vasta gamma di scale etrabattelli;
- considerare che per esigenze particolari si possono/devono utilizzare scale o soluzioni personalizzate;
- verificare nel tempo la validità del prodotto acquistato”. 
 
 
 
Sito web di INFOR.MO.: nell’articolo abbiamo presentato la scheda numero 3646(archivio incidenti 2002/2010).
 
 
Tiziano Menduto
 
 
Creative Commons License Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
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Rispondi Autore: Raffaele deli - likes: 0
11/02/2016 (07:21:07)
Buongiorno, francamente a me pare, malgrado apprenda i fatti solo dalla vostra descrizione, che il peso sull'accadumento, imputabile ad una scala inadeguata possa al massimo arrivare al 5%!
La causa, anzi le concause sono ben altre.... Su tutti assenza di procedura operativa redatta per lo specifico lavoro e conseguente formazione sugli addetti !
Mi pare banale sottolineare che, se il lavoratore fosse stata su altra scala (adeguata ... ???) e la cabina non fosse stata posta in condizioni di presenza uomo in fossa ... Le conseguenze sarebbero state le medesime !
Con questo articolo, ritengo che si faccia disinformazione, cioè che ad uno sprovveduto si può far credere che in una attività similare si dovrebbe concentrare sull'aspetto scala, a priorità decisamente più bassa rispetto a quello procedurale e organizzativo.
Saluti
Raffaele Deli
Rispondi Autore: paolo zani - likes: 0
11/02/2016 (11:55:00)
concordo con il collega Deli
utilizzare pretestuosamente la scala per giustificare l'evento è fuorviante rispetto alle reali cause

cosi si finisce col concentrarsi su cose spesso di secondaria importanza perdendo di vista ciò che è veramente necessario verificare e assicurare
col rischio poi di riempire i ns uffici di tonnellate di inutili relazioni di valutazione sui pioli delle scale
Rispondi Autore: Ivan Loche - likes: 0
11/02/2016 (16:15:53)
Concordo con gli altri commenti: la scala portatile ha avuto un incidenza poco significativa nello specifico incidente se non come struttura fissa contro la quale, l'agente materiale, l'ascensore, ha schiacciato il lavoratore. E nulla ci può far pensare che una scala diversa, marcata o meno, avrebbe potuto cambiare le sorti del lavoratore.
Come per la maggior parte degli incidenti simili, le cause vanno ricercate nel comportamento umano e più precisamente nel mancato rispetto delle più elementari regole di sicurezza e prudenza.

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