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Approvata la legge delega sulla sicurezza sul lavoro
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Concluso l’iter del disegno di legge “Misure in tema di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e delega al Governo per il riassetto e la riforma della normativa in materia”.
Nella seduta antimeridiana di ieri sono stati approvati, senza modifiche, i dodici articoli del dl 2849.
Nella seduta pomeridiana della Camera sono stati votati gli ordini del giorno che orienteranno l’iter e i contenuti dei futuro testo unico.
Gli ordini del giorno sono stati approvati tutti tranne tre.
Una volta pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il testo del legge, si verificherà l’entrata in vigore contestuale delle disposizioni immediatamente precettive quali ad esempio: l’obbligo di indicare i costi della sicurezza in tutti i contratti di appalto, l’obbligo di indicare in tutte le gare di appalto i costi della sicurezza col divieto di ribasso d’asta, l’obbligo del committente nell’appalto di elaborare un documento unico sui rischi lavorativi da interferenza nelle diverse lavorazioni, l’obbligo del tesserino per i dipendenti di tutti appalti pubblici e privati (non solo nei cantieri).
Concluso l’iter del disegno di legge “Misure in tema di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e delega al Governo per il riassetto e la riforma della normativa in materia”.
Nella seduta antimeridiana di ieri sono stati approvati, senza modifiche, i dodici articoli del dl 2849.
Nella seduta pomeridiana della Camera sono stati votati gli ordini del giorno che orienteranno l’iter e i contenuti dei futuro testo unico.
Gli ordini del giorno sono stati approvati tutti tranne tre.
Una volta pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il testo del legge, si verificherà l’entrata in vigore contestuale delle disposizioni immediatamente precettive quali ad esempio: l’obbligo di indicare i costi della sicurezza in tutti i contratti di appalto, l’obbligo di indicare in tutte le gare di appalto i costi della sicurezza col divieto di ribasso d’asta, l’obbligo del committente nell’appalto di elaborare un documento unico sui rischi lavorativi da interferenza nelle diverse lavorazioni, l’obbligo del tesserino per i dipendenti di tutti appalti pubblici e privati (non solo nei cantieri).
Prima della votazione finale, avvenuta poco dopo le 19, su invito del Presidente della Camera, Fausto Bertinotti, è stato osservato un minuto di silenzio per le vittime degli infortuni sul lavoro.
Nel corso della discussione degli articoli nella seduta antimeridiana, molti degli emendamenti sono stati ritirati, per essere “ripresentati” come ordini del giorno, vista l’intenzione della maggioranza di non approvare alcun emendamento per non fare tornare il testo al Senato, al fine di velocizzare l’iter.
Così ha osservato l’on. Baldelli (FI) nel corso della discussione: “Abbiamo un percorso in Assemblea singolare, che è già stato tracciato in precedenza per altri provvedimenti su materie diverse, che hanno seguito lo stesso iter: infatti, siamo ancora una volta in presenza di un provvedimento, approvato al Senato, che giunge alla Camera senza alcuna possibilità di essere modificato di una sola virgola.
[…] Crediamo, […], che questa sia una situazione paradossale; ci troviamo oggi nel plenum di un'aula di un Parlamento sovrano, a dover discutere soltanto, senza poter modificare un testo. Ritengo che ciò debba essere un elemento di spunto e di riflessione di fronte ad ogni emendamento che tratteremo in Assemblea, anche nei confronti di quegli emendamenti su cui il relatore formula un invito al ritiro o esprime parere contrario, ma che poi, al di fuori dei lavori parlamentari, vengono elogiati, perché considerati di buonsenso.”
“Troppo spesso – ha osservato Baldelli - , ci troviamo di fronte a provvedimenti che si presentano all'esame dell'Assemblea come blindati. Inoltre, troppo spesso, la prassi dell'utilizzo di un atto di indirizzo monocamerale, come l'ordine del giorno, diventa un tristo surrogato della possibilità di modificare un testo. Ciò non vale soltanto sul tema della sicurezza del lavoro, ma anche su molti argomenti in ordine ai quali il Parlamento e la Camera vengono chiamati a confrontarsi.”
La discussione si è quindi spostata dagli emendamenti agli ordini del giorno, che non sono vincolanti e possono finire anche accantonati.
All’intervento di Baldelli, ha risposto l’on Rocchi (RC), relatore per la XI Commissione.
“Noi abbiamo detto sin dall'inizio - su ciò si è svolta una discussione nelle due Commissioni congiunte - che la scelta che proponevamo era quella di un percorso accelerato di approvazione di questo provvedimento, vista la drammaticità della situazione quotidiana.
[…]
Non è solo con l'adozione di uno strumento legislativo in materia di sicurezza e di prevenzione sul lavoro che si risolve il problema; però, questo provvedimento è necessario approvarlo urgentemente.
Quando noi, come relatori, abbiamo proposto che sui punti condivisibili si potesse arrivare a trasfondere il contenuto di alcuni emendamenti in ordini del giorno, in modo da approvare il provvedimento in tempi rapidi, l'abbiamo fatto non per una logica di blindatura del testo o per problemi legati alla maggioranza, ma come una scelta unitaria di tutti di disporre in tempi rapidi uno strumento normativo che disciplinasse questa materia sulla quale apprendiamo quotidianamente notizie drammatiche. Do atto anche all'opposizione di aver dato, pur ovviamente nella battaglia svolta sul merito del provvedimento, la propria disponibilità a ragionare su questo impianto.
Quando, invece, esprimiamo un parere contrario sulle proposte emendative presentate vi è, da parte dei relatori, una contrarietà di merito e non una volontà di blindare il provvedimento. In quei casi, compaiono le diverse impostazioni.”
Nel corso della discussione degli articoli nella seduta antimeridiana, molti degli emendamenti sono stati ritirati, per essere “ripresentati” come ordini del giorno, vista l’intenzione della maggioranza di non approvare alcun emendamento per non fare tornare il testo al Senato, al fine di velocizzare l’iter.
Così ha osservato l’on. Baldelli (FI) nel corso della discussione: “Abbiamo un percorso in Assemblea singolare, che è già stato tracciato in precedenza per altri provvedimenti su materie diverse, che hanno seguito lo stesso iter: infatti, siamo ancora una volta in presenza di un provvedimento, approvato al Senato, che giunge alla Camera senza alcuna possibilità di essere modificato di una sola virgola.
[…] Crediamo, […], che questa sia una situazione paradossale; ci troviamo oggi nel plenum di un'aula di un Parlamento sovrano, a dover discutere soltanto, senza poter modificare un testo. Ritengo che ciò debba essere un elemento di spunto e di riflessione di fronte ad ogni emendamento che tratteremo in Assemblea, anche nei confronti di quegli emendamenti su cui il relatore formula un invito al ritiro o esprime parere contrario, ma che poi, al di fuori dei lavori parlamentari, vengono elogiati, perché considerati di buonsenso.”
“Troppo spesso – ha osservato Baldelli - , ci troviamo di fronte a provvedimenti che si presentano all'esame dell'Assemblea come blindati. Inoltre, troppo spesso, la prassi dell'utilizzo di un atto di indirizzo monocamerale, come l'ordine del giorno, diventa un tristo surrogato della possibilità di modificare un testo. Ciò non vale soltanto sul tema della sicurezza del lavoro, ma anche su molti argomenti in ordine ai quali il Parlamento e la Camera vengono chiamati a confrontarsi.”
La discussione si è quindi spostata dagli emendamenti agli ordini del giorno, che non sono vincolanti e possono finire anche accantonati.
All’intervento di Baldelli, ha risposto l’on Rocchi (RC), relatore per la XI Commissione.
“Noi abbiamo detto sin dall'inizio - su ciò si è svolta una discussione nelle due Commissioni congiunte - che la scelta che proponevamo era quella di un percorso accelerato di approvazione di questo provvedimento, vista la drammaticità della situazione quotidiana.
[…]
Non è solo con l'adozione di uno strumento legislativo in materia di sicurezza e di prevenzione sul lavoro che si risolve il problema; però, questo provvedimento è necessario approvarlo urgentemente.
Quando noi, come relatori, abbiamo proposto che sui punti condivisibili si potesse arrivare a trasfondere il contenuto di alcuni emendamenti in ordini del giorno, in modo da approvare il provvedimento in tempi rapidi, l'abbiamo fatto non per una logica di blindatura del testo o per problemi legati alla maggioranza, ma come una scelta unitaria di tutti di disporre in tempi rapidi uno strumento normativo che disciplinasse questa materia sulla quale apprendiamo quotidianamente notizie drammatiche. Do atto anche all'opposizione di aver dato, pur ovviamente nella battaglia svolta sul merito del provvedimento, la propria disponibilità a ragionare su questo impianto.
Quando, invece, esprimiamo un parere contrario sulle proposte emendative presentate vi è, da parte dei relatori, una contrarietà di merito e non una volontà di blindare il provvedimento. In quei casi, compaiono le diverse impostazioni.”
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