Pubblicita' salutare

Il 43% dei decessi avvenuti in Italia negli ultimi anni è attribuibile a cause cardiovascolari.
Il Consiglio dei ministri, per sensibilizzare la popolazione alla prevenzione e alla tutela della salute del cuore, ha dichiarato il 2004 “Anno del cuore” ed ha programmato una campagna di comunicazione sui principali fattori di rischio (es. fumo di tabacco, ridotta attività fisica, elevati livelli di colesterolemia e di pressione arteriosa) e sulla prevenzione.

Le iniziative che saranno organizzate in occasione dell’anno del cuore, si svolgeranno nell’ambito di tre progressive fasi di comunicazione e vedranno coinvolte amministrazioni pubbliche, associazioni di volontariato che operano nel settore della prevenzione cardiovascolare e società scientifiche.

Per la prima fase (gennaio/marzo 2004) saranno realizzati e distribuiti opuscoli informativi (guide alla prevenzione) ai cittadini e agli operatori sanitari. Per sensibilizzare le diverse fasce di popolazione saranno organizzati anche concerti e convegni.

Per la seconda fase (aprile/agosto 2004) è prevista una campagna televisiva e su stampa per sensibilizzare il grande pubblico sui rischi cardiovascolari e sulla morte improvvisa. Saranno strutturati degli interventi anche su radio, internet e cinema. Verrà utilizzata molto anche pubblicità dinamica (screening gratuiti nelle piazze italiane e convegni sul tema).
Riguardo alla morte improvvisa auspichiamo che la campagna promuova anche la diffusione del defibrillatore semiautomatico nei luoghi di aggregazione e di lavoro; strumento che consente di intervenire efficacemente in caso di arresto cardiocircolatorio, aumentando la probabilità di sopravvivenza.

Per la terza fase (settembre/dicembre 2004) sarà predisposta la “carta del rischio”, un nuovo strumento di autovalutazione del rischio cardiovascolare e il suo uso sarà pubblicizzato con una specifica campagna promozionale per sensibilizzare tutta la popolazione italiana.
Nelle principali piazze italiane sarà organizzata una iniziativa finalizzata a coinvolgere attivamente i cittadini nell’uso della "carta del rischio".