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Amianto in edilizia
Con una nuova scheda informativa l’Agenzia europea per la salute e la sicurezza sul lavoro vuole richiamare l’attenzione sul problema dell’amianto in edilizia e nelle attività di manutenzione e pulizia degli edifici.
Interessati al problema non sono solo carpentieri, elettricisti, idraulici, lavoratori che operano nei sottotetti, ma anche numerose altre tipologie di lavoratori, tra i quali gli allestitori di pavimentazioni, gli addetti alle pulizie e gli allestitori di negozi.
Le fibre di amianto, se inalate, possono causare seri problemi alla salute, quali ad esempio l’asbestosi, il cancro ai polmoni e il mesotelioma pleurico.
Benchè l’uso dell’amianto sia praticamente vietato nei paesi dell’Unione europea, ne esiste ancora una grande quantità residua: i casi di esposizione sono quindi sempre possibili.
Amianto può essere ad esempio presente nei tetti, nei muri e nei soffitti, nelle vernici e nei rivestimenti con effetto a rilievo, nelle mattonelle dei pavimenti, nei condotti di ventilazione, negli impianti elettrici, nelle tubature di impianti idrici e fognari, nelle cassette di risciacquo dei servizi igienici, nei contenitori per fiori e piante.
“Prima di iniziare a lavorare - precisa la scheda - si consiglia di informarsi in merito ad eventuali precedenti controlli finalizzati all’individuazione dell’amianto. Bisogna sempre supporre la presenza di amianto, a meno che non sia stato provato il contrario. È necessario interrompere l’attività e contattare chi di dovere nel caso si sospetti la presenza di amianto. Inoltre, è importante ricordare che la rimozione di materiale contenente amianto è un’operazione che deve essere effettuata solo da persone autorizzate ed opportunamente addestrate.”
La scheda si sofferma infine sui tetti in amianto-cemento.
Interessati al problema non sono solo carpentieri, elettricisti, idraulici, lavoratori che operano nei sottotetti, ma anche numerose altre tipologie di lavoratori, tra i quali gli allestitori di pavimentazioni, gli addetti alle pulizie e gli allestitori di negozi.
Le fibre di amianto, se inalate, possono causare seri problemi alla salute, quali ad esempio l’asbestosi, il cancro ai polmoni e il mesotelioma pleurico.
Benchè l’uso dell’amianto sia praticamente vietato nei paesi dell’Unione europea, ne esiste ancora una grande quantità residua: i casi di esposizione sono quindi sempre possibili.
Amianto può essere ad esempio presente nei tetti, nei muri e nei soffitti, nelle vernici e nei rivestimenti con effetto a rilievo, nelle mattonelle dei pavimenti, nei condotti di ventilazione, negli impianti elettrici, nelle tubature di impianti idrici e fognari, nelle cassette di risciacquo dei servizi igienici, nei contenitori per fiori e piante.
“Prima di iniziare a lavorare - precisa la scheda - si consiglia di informarsi in merito ad eventuali precedenti controlli finalizzati all’individuazione dell’amianto. Bisogna sempre supporre la presenza di amianto, a meno che non sia stato provato il contrario. È necessario interrompere l’attività e contattare chi di dovere nel caso si sospetti la presenza di amianto. Inoltre, è importante ricordare che la rimozione di materiale contenente amianto è un’operazione che deve essere effettuata solo da persone autorizzate ed opportunamente addestrate.”
La scheda si sofferma infine sui tetti in amianto-cemento.
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