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Infortuni sul lavoro: Italia al di sotto della media europea
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All’Italia non tocca la maglia nera europea degli infortuni sul lavoro. Lo afferma l’Inail nella recente pubblicazone “Dati Inail” che ha valutato l’andamento infortunistico nel nostro Paese alla luce dei dati EUROSTAT (Ufficio centrale di statistica della Comunità Europea) relativi al 2002, nell’Europa pre-allargamento.
A livello europeo ogni anno si verificano oltre 4,4 milioni di infortuni, di cui circa 4800 casi mortali. I settori di attività più colpiti sono quelli dell’Industria manifatturiera e delle Costruzioni, comparto che conta quasi il 20% dei casi di infortunio e oltre un quarto di quelli mortali.
Per avere un parametro di confronto tra i diversi Paesi, non è sufficiente soffermarsi solo ai dati in valore assoluto, considerata la disomogeneità dei sistemi di tutela e di rilevazione dei dati e la differenza delle strutture e dimensioni occupazionali.
Eurostat ha elaborato tassi di incidenza “standardizzati” “dai quali risulta che l’Italia è al di sotto rispetto alla media europea (sia per il complesso infortuni che per i casi mortali).
I tassi di incidenza standardizzati per 100.000 occupati evidenziano infatti che il tasso maggiore è rilevato in Spagna, seguita da Lussemburgo, Portogallo, Francia, Germania, Belgio e, al settimo posto, Italia. Nella parte bassa della classifica i Paesi più virtuosi: Finlandia, Austria, Danimarca, Grecia, Gran Bretagna, Olanda, Svezia e Irlanda, dove si registra il minor tasso di incidenza di infortuni.
Per quanto concerne gli infortuni mortali, tassi minori di infortunio rispetto a quello italiano sono rilevati solo in Danimarca, Finlandia, Olanda, Gran Bretagna, Svezia.
All’Italia non tocca la maglia nera europea degli infortuni sul lavoro. Lo afferma l’Inail nella recente pubblicazone “Dati Inail” che ha valutato l’andamento infortunistico nel nostro Paese alla luce dei dati EUROSTAT (Ufficio centrale di statistica della Comunità Europea) relativi al 2002, nell’Europa pre-allargamento.
A livello europeo ogni anno si verificano oltre 4,4 milioni di infortuni, di cui circa 4800 casi mortali. I settori di attività più colpiti sono quelli dell’Industria manifatturiera e delle Costruzioni, comparto che conta quasi il 20% dei casi di infortunio e oltre un quarto di quelli mortali.
Per avere un parametro di confronto tra i diversi Paesi, non è sufficiente soffermarsi solo ai dati in valore assoluto, considerata la disomogeneità dei sistemi di tutela e di rilevazione dei dati e la differenza delle strutture e dimensioni occupazionali.
Eurostat ha elaborato tassi di incidenza “standardizzati” “dai quali risulta che l’Italia è al di sotto rispetto alla media europea (sia per il complesso infortuni che per i casi mortali).
I tassi di incidenza standardizzati per 100.000 occupati evidenziano infatti che il tasso maggiore è rilevato in Spagna, seguita da Lussemburgo, Portogallo, Francia, Germania, Belgio e, al settimo posto, Italia. Nella parte bassa della classifica i Paesi più virtuosi: Finlandia, Austria, Danimarca, Grecia, Gran Bretagna, Olanda, Svezia e Irlanda, dove si registra il minor tasso di incidenza di infortuni.
Per quanto concerne gli infortuni mortali, tassi minori di infortunio rispetto a quello italiano sono rilevati solo in Danimarca, Finlandia, Olanda, Gran Bretagna, Svezia.
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