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Il ruolo del Gruppo Tecnico Interregionale per la salute e sicurezza

Il ruolo del Gruppo Tecnico Interregionale per la salute e sicurezza
Tiziano Menduto

Autore: Tiziano Menduto

Categoria: Vigilanza e controllo

05/09/2017

Un forum si è soffermato sui compiti e sul ruolo del Gruppo Tecnico Interregionale per la salute e sicurezza sul lavoro. Come si evolve la prevenzione, il raccordo tra livelli nazionali e regionali e i gruppi tematici.

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Formazione e informazione generale dei lavoratori sulla sicurezza e salute sul lavoro

 

Milano, 5 Set – In materia di salute e sicurezza sul lavoro spesso si sottolinea la complessità della normativa, delle interconnessioni indecifrabili tra norme diverse, degli indirizzi contrastanti della giurisprudenza, della quantità di documenti da presentare, …

Raramente si accenna, tuttavia, a un altro aspetto: al proliferare in Italia di gruppi, commissioni, comitati, coordinamenti - richiesti dalla normativa e/o dipendenti dalla necessità di rapportarsi alle competenze e poteri regionali – di cui non sempre sono chiari obiettivi e organizzazione. Gruppi che tuttavia hanno un ruolo decisivo per rendere idonee ed efficaci le varie strategie di prevenzione messe in campo a livello nazionale o locale.

 

Per questo motivo ci soffermiamo oggi proprio su un’interessante “Forum del Gruppo Tecnico Interregionale per la salute e sicurezza sul lavoro” che si è tenuto a Milano il 21 giugno 2017 e che ha offerto agli operatori dei Servizi Prevenzione e Salute Ambienti di Lavoro delle Aziende Sanitarie Locali di tutte le Regioni italiane, e ora anche ai nostri lettori, un ritratto completo del Gruppo Tecnico Interregionale e delle sue articolazioni tematiche.

 

Nella presentazione del Forum, si è ricordato che il Coordinamento Interregionale Area Prevenzione e Sanità Pubblica – istituito nell’ambito della Commissione Salute presso la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome - ha affidato proprio a Regione Lombardia il Coordinamento del Gruppo Tecnico Interregionale in tema di salute e sicurezza sul lavoro. Un impegno che ha richiesto la riorganizzazione delle attività del Gruppo Tecnico, anche attraverso la ridefinizione della sua composizione e la conferma dei gruppi tematici in attuazione degli obiettivi di cui al Macro Obiettivo 7 del Piano Nazionale della Prevenzione 2014-2018 (“Prevenire gli infortuni e le malattie professionali”).

Ed è proprio in questo contesto che si è organizzato il 21 giugno un “self-portrait” del Gruppo Tecnico Interregionale per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, che è servito anche a sollecitare un fattivo dialogo con tutti gli operatori del territorio che sono coinvolti nelle strategie di tutela della salute e sicurezza del lavoratore.

 

Prima di addentrarci, con futuri approfondimenti del nostro giornale, sui vari specifici gruppi di lavoro, presentiamo oggi un intervento, dal titolo “Self-Portrait del Gruppo Tecnico Interregionale per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori” e a cura di Nicoletta Cornaggia (Coordinamento Gruppo Tecnico Interregionale Salute e Sicurezza Luoghi Lavoro - Regione Lombardia - DG Welfare - Struttura Ambienti di vita e di lavoro), che ci permette di fornire ulteriori informazioni ai nostri lettori sulle competenze di questo gruppo tecnico.

 

L’intervento sottolinea che la Prevenzione “sta cambiando”, sta cioè “attraversando un periodo di transizione e si rinnova sia a partire da nuovi modelli organizzativi dei Servizi Sanitari Regionali, che dalla necessità di sapersi confrontare con nuovi a diversi scenari di rischio”.

Ad esempio in riferimento al tema dell’invecchiamento della popolazione lavorativa, ai problemi correlati alla non idoneità alla mansione, alle novità correlate all’e-commerce o alle modifiche nell’organizzazione di lavoro.

 

In questo senso la prevenzione nei luoghi di lavoro deve attuare il rinnovamento consolidando i propri principi in termini di:

- “programmazione;

- priorità di rischio;

- integrazione;

- trasversalità/intersettorialità”.

E si ricorda che, con riferimento alla Legge 833/78 relativa all’istituzione del Servizio Sanitario Nazionale:

- “la tutela della sicurezza e salute sul lavoro (SSL) è una delle azioni fondamentali per la più generale prevenzione dei rischi per la salute dei cittadini;

- la tutela della sicurezza e salute sul lavoro (SSL) si esplica in azioni di individuazione, accertamento e controllo dei fattori di nocività, di pericolosità e di deterioramento negli ambienti di lavoro”.

E sono fornite indicazioni sui modelli di intervento:

- “il controllo sugli ambienti di lavoro utilizzando la repressione come strumento in caso di inadempimento;

- l’assistenza – i c.d. Piani Mirati – per colmare il gap di capacità delle aziende motivate alla SSL;

- la ricerca di tutti i fattori che contribuiscono al benessere del lavoratore - Total Worker Health - ovvero di interventi che integrano la prevenzione dai rischi e pericoli per la salute connessi al lavoro con la promozione del benessere del lavoratore quale azione strategica per prevenire malattie e infortuni (NIOSH)”.

 

L’intervento, che vi invitiamo a leggere integralmente, indica che il Gruppo Tecnico Interregionale salute e Sicurezza nel Luoghi di Lavoro (GTI SSL) affronta il cambiamento organizzandosi in Gruppi Tematici, “consapevole che su temi vecchi e nuovi è importante mantenere il presidio, aperto al confronto interno ed esterno:

- tra operatori dei servizi delle diverse Regioni/ASL;

- con operatori delle altre Istituzioni - INAIL, DIL, INPS, VVF - e con le parti sociali, con gli ordini e le associazioni scientifiche”.

 

In questo modo, attraverso un sistema integrato della Prevenzione SSL, si intende “offrire un contributo tecnico, aggiornato e competente, alle riflessioni strategiche ed applicative del livello centrale”:

- Ministero della Salute - Comitato per l’indirizzo e la valutazione delle politiche attive e per il coordinamento nazionale delle attività di vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro (art. 5 DLgs 81/08);

- Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro (art. 6 DLgs 81/08) ed i suoi Comitati;

- Ministero della Salute - gruppo di lavoro ex esposti amianto; servizio telematico art. 9/257 e artt. 250 e 256/81; tavolo art. 40 allegato 3B/81; REACH/CLP; flussi informativi dai Centri Antiveleni; …

- Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - accordi per la formazione; sicurezza stradale con particolare riferimento ai cantieri di manutenzione della rete stradale; commissione per l'iscrizione nell'elenco dei soggetti abilitati di cui all'allegato III del D.M. 11.4.2011 (articolo 71, comma 13, del dlgs 81); gruppo tecnico di validazione degli strumenti di ausilio alle procedure semplificate di valutazione dei rischi per le aziende che operano nei settori di attività a basso rischio infortunistico; …

- Ministero dello Sviluppo Economico - REACH – rapporti con le imprese; non conformità delle macchine;

- Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca - formazione, alternanza scuola-lavoro; integrazione delle competenze SSL nei curricola scolastici;

- INAIL Direzione Centrale Prevenzione - Comitato per l’applicazione dell’Accordo quadro di collaborazione; Tavolo tecnico per lo sviluppo e il coordinamento del SINP ( Sistema Informativo Nazionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro); …

 

In definitiva, con riferimento al Piano nazionale per la prevenzione, esiste:

- un livello nazionale: “contributo alla definizione della programmazione strategica in ordine ad ambiti prioritari di intervento dell’azione di controllo, nonché all’individuazione di obiettivi e programmi dell’azione pubblica di miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori”;

- un livello regionale: “realizzazione della programmazione coordinata di interventi, nel rispetto delle indicazioni e dei criteri formulati a livello nazionale, modulando piani operativi in ragione della conoscenza delle realtà locali, attraverso l’individuazione di obiettivi specifici, ambiti territoriali e settori produttivi, tempi e risorse ordinarie necessarie”.

Ed è rilevabile dunque un importante funzione di raccordo tra i due livelli proprio da parte del GTI SSL.

 

L’intervento si sofferma poi sull’importante ruolo dei gruppi tematici, presentati nella seguente tabella:

 

 

E si indica, in conclusione, che le Regioni attraverso i Gruppi tematici “presidiano Programmi e Piani di settore – costruzioni, agricoltura, patologie muscoloscheletriche, stress, neoplasie professionali, REACH-CLP... - garantendo un riferimento comune all'attività di controllo dei servizi territoriali” E i gruppi sviluppano le loro attività anche “producendo linee di indirizzo a soluzione di criticità, utili a tutti gli attori della Prevenzione - alle aziende, alle funzioni della salute e sicurezza aziendali” - RLS, CSP/CSE, MC, soggetti abilitati,... - ai servizi territoriali della prevenzione. E sempre “coltivando il dialogo con le parti sociali, con gli ordini e le associazioni scientifiche”.

 

 

Self-Portrait del Gruppo Tecnico Interregionale per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori”, a cura di Nicoletta Cornaggia - Coordinamento Gruppo Tecnico Interregionale Salute e Sicurezza Luoghi Lavoro - Regione Lombardia - DG Welfare - Struttura Ambienti di vita e di lavoro, intervento al “Forum del Gruppo Tecnico Interregionale per la salute e sicurezza sul lavoro” (formato PPT, 3.41 MB).

 

 

Tiziano Menduto



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