Il lavoro al computer e i disturbi oculo-visivi: rischi e prevenzione
Roma, 28 Mar – Dopo due anni di pandemia, dopo l’enorme diffusione, correlata alle misure di contenimento durante l’emergenza COVID-19, del lavoro a distanza, smart working e telelavoro, diventa sempre più importante soffermarsi sulle tutele e sui rischi connessi all’uso degli strumenti tecnologici e, in particolare, dei videoterminali (VDT).
Per poter approfondire alcuni rischi per la salute dei lavoratori, ed in particolare dei videoterminalisti (operatori che utilizzano un’attrezzatura munita di videoterminale in modo sistematico o abituale, per venti ore settimanali), ci soffermiamo oggi su un documento non recente ma ancora ricco di utili informazioni.
Stiamo parlando del quaderno (quaderno informativo n. 9) dal titolo “La sicurezza nell’utilizzo dei videoterminali” elaborato dall’Ufficio Speciale Prevenzione e Protezione dell’ Università degli Studi di Roma “La Sapienza” e pubblicato nel Portale del Sistema di Gestione per la Salute e Sicurezza sul Lavoro Protezione.
Il documento, redatto da Monica Mei e Simonetta Petrone, riporta le indicazioni normative, gli obblighi dei datori di lavoro, le misure organizzative e i fattori di rischio, con particolare riferimento ad alcuni disturbi che possono accusare i lavoratori addetti ai videoterminali:
- disturbi alla vista e agli occhi;
- problemi legati alla postura;
- affaticamento fisico e mentale”.
L’articolo, con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza di alcuni rischi nel lavoro con computer e videoterminali, si sofferma sui seguenti argomenti:
- I videoterminali e gli occhi: accomodazione e adattamento
- I videoterminali e gli occhi: i fattori di rischio
- I videoterminali e gli occhi: come prevenire i disturbi
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I videoterminali e gli occhi: accomodazione e adattamento
Riguardo ai rischi per la vista e per gli occhi il documento ricorda che esistono vari disturbi agli occhi che possono insorgere negli addetti ai videoterminali (pesantezza, tensione, bruciore oculare, arrossamento oculare, visione sfocata, cefalea, lacrimazione, fastidio per la luce, prurito, visione sdoppiata, ammiccamento frequente).
Si segnala poi che i disturbi oculo-visivi “sono dovuti a una elevata sollecitazione degli organi della vista e al loro rapido affaticamento”.
A questo proposito si ricorda che “l’occhio ha la capacità di regolare la messa a fuoco degli oggetti in relazione alla loro distanza. Tale funzione si chiama ‘accomodazione’ ed è svolta dai ‘muscoli ciliari’. Oltre una certa distanza (circa oltre i 50 cm) la messa a fuoco non comporta sollecitazione di tali muscoli, mentre man mano che gli oggetti sono posti a distanza inferiore, i muscoli ciliari ‘entrano in funzione’ per assicurare la visione nitida degli oggetti, fino a una distanza minima limite oltre la quale non è più possibile la messa a fuoco. Tale distanza è detta ‘punto prossimo di accomodazione’”.E il potere di accomodazione “diminuisce con l’età”.
È per questo – continua il documento che riporta anche indicazioni sul potere di accomodazione secondo l’età – “che, nell’uso del VDT, è consigliato posizionarsi di fronte allo schermo ad una distanza compresa tra i 50 e i 70 cm”.
Inoltre si ricorda che la retina con un processo chiamato ‘adattamento’ “regola la propria sensibilità in funzione del livello di intensità luminosa. Quando l’occhio intercetta una forte sorgente luminosa va incontro a un fenomeno di abbagliamento con conseguente riduzione della capacità visiva. Anche in presenza di aree molto luminose, a contrasto con aree scure, si riduce la sensibilità della retina e quindi la capacità visiva”.
Per questo motivo “collocare i posti di lavoro con VDT vicino alle finestre, di fronte o di spalle, è un errore perché si realizzano molto facilmente riflessi ed abbagliamenti. Sottoporre l’occhio a continui processi di accomodamento (ad esempio per visioni ravvicinate prolungate) o ad abbagliamento, produce affaticamento visivo con conseguenti disturbi oculo-visivi”.
I videoterminali e gli occhi: i fattori di rischio
Il documento si sofferma poi su alcuni fattori di rischio per i disturbi oculo-visivi.
Si indica che “i principali fattori responsabili dei disturbi oculo-visivi connessi con l’ utilizzo di VDT sono:
- Condizioni di illuminamento sfavorevoli:
- ubicazione sbagliata del videoterminale rispetto alle finestre e ad altre fonti di luce, con conseguenti abbagliamenti, riflessi o eccessivi contrasti di chiaro-scuro;
- illuminazione insufficiente;
- scarsa definizione dei caratteri sullo schermo.
- Condizioni ambientali sfavorevoli:
- aria insalubre (presenza di sostanze che possono irritare le mucose degli occhi);
- umidità relativa non adeguata.
- Postazione di lavoro inadeguata:
- posizione dello schermo scorretta (ravvicinata rispetto all’operatore);
- posizione degli oggetti della visione tale da richiedere il movimento continuo degli occhi.
- Durata del compito visivo”.
I videoterminali e gli occhi: come prevenire i disturbi
Il documento riporta poi alcune indicazioni su come prevenire i disturbi oculo-visivi.
Per prevenirli “occorre che siano rispettati i seguenti requisiti:
- Il posto di lavoro deve essere illuminato correttamente, possibilmente con luce naturale mediante la regolazione di tende o veneziane, ovvero con luce artificiale.
- Le postazioni di lavoro devono essere collocate correttamente rispetto alle finestre.
- Le fonti di luce devono essere al di fuori del campo visivo e non creare contrasti eccessivi.
- L’illuminazione artificiale deve essere realizzata con lampade dotate di schermi.
- In caso di lampade non schermate, la linea congiungente l’occhio e la lampada deve formare con l’orizzontale un angolo di circa 60°.
- Il monitor deve essere disposto perpendicolarmente alle finestre e inclinato e orientato in modo da eliminare eventuali riflessi.
Inoltre l’operatore deve:
- posizionarsi di fronte allo schermo ad una distanza compresa tra i 50 e i 70 cm;
- disporre il porta documenti alla stessa altezza e distanza dagli occhi dello schermo;
- distogliere periodicamente lo sguardo;
- durante le pause non dedicarsi ad attività che richiedano un intenso impegno visivo;
- curare la pulizia della tastiera del mouse e del monitor;
- utilizzare i mezzi di correzione della vista se prescritti”.
Concludiamo rimandando alla lettura integrale del quaderno informativo n. 9 dell’Università degli Studi di Roma che riporta anche una lista di controllo e si sofferma su vari altri rischi:
- rischi a carico dell’apparato muscolo -scheletrico
- rischi da affaticamento mentale
- rischi connessi alle condizioni ergonomiche e all’igiene dell’ambiente.
RTM
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Rispondi Autore: Franco Mauli - likes: 0 | 28/03/2022 (21:45:09) |
è del 2012 ? (un pò vecchiotta, diereo) |