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Salute e sicurezza del personale sanitario

Salute e sicurezza del personale sanitario
Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Valutazione dei rischi

11/12/2012

Informazioni dettagliate sui rischi da punture da ago e sui metodi efficaci per valutarli, eliminarli o ridurli al minimo.

L'HIV/AIDS è una delle maggiori minacce per le persone che lavorano nel settore sanitario. Non solo il personale medico, ma anche quello ausiliario come il personale addetto alle pulizie o al servizio di lavanderia sono esposti al rischio. L'EU-OSHA sostiene le misure di prevenzione contro l'HIV/AIDS fornendo risorse di buona prassi come informazioni.
 
Gli operatori nel settore sanitario si confrontano con un'ampia gamma di attività e ambienti che costituiscono una minaccia per la loro salute e presentano rischi in termini di malattie o infortuni sul lavoro. Questa sezione fornisce informazioni dettagliate su tali rischi e sui metodi efficaci per valutarli, eliminarli o ridurli al minimo.
 
Numerosi degli ambienti in cui operano i lavoratori del settore sanitario e le molteplici mansioni effettuate presentano potenzialmente un'ampia varietà di pericoli. Il settore sanitario è vasto e impiega circa il 10% dell'intera forza lavoro a livello di Unione europea. Oltre i tre quarti di questi lavoratori sono donne.
 
La natura della loro attività, sia nel caso dell'assistenza in prima linea a malati affetti da problemi fisici o mentali sia nella gestione di pazienti o nell'erogazione di servizi di pulizia, rende assolutamente fondamentale considerare la sicurezza e la salute come una priorità in questo settore. Ciononostante, i dati europei evidenziano che la percentuale di operatori sanitari che considerano la propria salute e sicurezza a rischio a causa del lavoro che svolgono è superiore alla media di tutti i settori nell'UE. In particolare, l'esposizione a minacce di violenza fisica e ad effettivi atti di violenza da parte di colleghi e altre persone è notevolmente diffusa rispetto ad altri comparti.
 
La gamma di rischi a cui sono esposti questi lavoratori include:
  • rischi biologici, quali infezioni causate da punture di aghi;
  • rischi chimici, come quelli derivanti dai medicinali utilizzati per il trattamento dei tumori e dai disinfettanti;
  • rischi fisici, quali la radiazione ionizzante;
  • rischi ergonomici, ad esempio nell'ambito della gestione dei pazienti;
  • rischi psicosociali, inclusi la violenza e il lavoro a turni.
Questa sezione presenta, tra gli altri materiali, studi di casi, esempi di buone prassi ed elenchi di controllo onde aiutare i soggetti che svolgono mansioni nell'ambito della sicurezza e della salute sul lavoro a valutare i possibili rischi e a monitorare i processi di sicurezza.
 
Prevenzione dalle ferite da taglio o da punta sul lavoro
Gli addetti del settore sanitario sono tra i lavoratori a rischio di punture di ago e di ferite da taglio. Tali infortuni sono potenzialmente pericolosi perché la persona può essere infettata da agenti patogeni presenti nel sangue (ossia virus, batteri, micosi e altri microrganismi).
Sebbene il virus da immunodeficienza umana (HIV) e l'epatite di tipo B (HBV) o di tipo C (HCV) costituiscano i rischi più comuni, sono oltre venti le malattie a trasmissione ematica che è possibile contrarre.


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Secondo le stime, in Europa si verificano ogni anno 1 milione di ferite da puntura di ago. E gli operatori sanitari non sono gli unici a rischio. Benchè le infermiere nei reparti di degenza acuta siano ritenute la categoria più soggetta a questo tipo di lesioni, molti altri lavoratori, fra cui personale ausiliario comeaddetti alle pulizie e alla lavanderia, sottostanno a un rischio altrettanto importante.
 
La direttiva UE per la prevenzione delle ferite da taglio o da punta nel settore ospedaliero e sanitario
 
Ladirettiva 2010/32/UE affronta questa problematica dando attuazione all'accordo quadro in materia di prevenzione delle ferite da taglio o da punta nel settore ospedaliero e sanitario sottoscritto da HOSPEEM (Associazione europea datori di lavoro del settore ospedaliero e sanitario) ed FSESP (Federazione sindacale europea dei servizi pubblici) nella veste di partner sociali europei.
L'obiettivo della direttiva è di garantire la massima sicurezza possibile dell'ambiente di lavoro tramite la prevenzione delle ferite provocate da tutti i tipi di dispositivi medici taglienti (punture di ago comprese) e tramite la protezione dei lavoratori a rischio nel settore ospedaliero e sanitario.
 
Tutto ciò è possibile attuando le seguenti misure preventive e di protezione:
- soppressione dell’uso non necessario di oggetti taglienti o acuminati,
- fornitura di dispositivi medici,
- dotazione di meccanismi di protezione e di sicurezza,
- applicazione di sistemi di lavoro sicuri,
- attuazione di procedure di utilizzo e di eliminazione sicure di dispositivi medici taglienti,
- divieto della pratica di reincappucciamento degli aghi,
- utilizzo di dispositivi di protezione individuale,
- vaccinazione,
- informazione e formazione.
 
 
Fonte: Eu-Osha


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Rispondi Autore: Vincenzo Puro - likes: 0
11/12/2012 (10:30:50)
E' bene precisare che la Direttiva Europea rinforza le indicazioni già presenti nella legislazione europea recepita in Italia con i D.Lgs. 626/1994 prima e 81/2008 successivamente: (Art. 15, comma1, lettera c) l’eliminazione dei rischi e, ove ciò non sia possibile, la loro riduzione al minimo in relazione alle
conoscenze acquisite in base al progresso tecnico), indicando espressamente tra le misure di prevenzione da attuare la fornitura di dispositivi medici incorporanti meccanismi di protezione.

E' sulla base di queste indicazioni che anche nel nostro Paese e ben prima della Direttiva, numerose strutture sanitarie hanno introdotto tali dispositivi registrando una significativa riduzione del numero di infortuni a rischio biologico (studio SIROH).

La Direttiva dovrà (dovrebbe) essere recepita nell'ordinamento italiano entro l'11 maggio 2013.

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