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Rischio macchina: come valutare le eventuali carenze nella prevenzione?

Rischio macchina: come valutare le eventuali carenze nella prevenzione?
Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Valutazione dei rischi

10/05/2024

Una guida sull’utilizzo in sicurezza delle macchine riporta una scheda di autovalutazione aziendale. Messa in servizio, valutazione dei rischi, manutenzione, rischi residui, formazione e addestramento dei lavoratori.

Monza, 10 Mag – Non c’è dubbio che per diminuire gli ancora numerosi infortuni, anche gravi e mortali, che avvengono durante l’utilizzo di macchine e impianti, sia necessaria nelle aziende una maggiore attenzione al rischio macchina (anche con riferimento alle attività di controllo, manutenzione, preparazione, pulizia, …) e ai lavoratori una maggiore consapevolezza dei pericoli per la propria salute e sicurezza.

E per supportare le aziende e migliorare le tutele nei luoghi di lavoro possono essere molto importanti le varie azioni di supporto, promozione e vigilanza, ad esempio attraverso i cosiddetti “ piani mirati di prevenzione” (PMP) o la pubblicazione di efficaci guide operative, messe in atto dalle aziende sanitarie locali/agenzie di tutela della salute.

 

Un buon esempio di queste attività di supporto, almeno per quanto riguarda il rischio macchina, è rappresentato dal documento Utilizzo in sicurezza delle macchine. Guida per le imprese” dell’ ATS Brianza, prodotto attraverso il lavoro svolto dal gruppo “Sicurezza macchine” costituito nell’ambito del Comitato di Coordinamento Provinciale di Monza e Lecco ex art.7 D.Lgs. 81/08. Un documento che, come abbiamo ricordato in precedenti articoli di presentazione, “non ha la pretesa di essere esaustivo di tutti gli aspetti inerenti alla sicurezza delle macchine, ma può essere utilizzato come punto di partenza e/o confronto per impostare/revisionare la propria valutazione del rischio macchine aziendale”.

 

Il documento oltre soffermarsi su molti aspetti relativi alle attrezzature e alla prevenzione raccoglie vari allegati contenenti istruzioni operative, esempi di schede, check list e procedure. E negli allegati sono presenti, ad esempio, anche una scheda di autovalutazione e indicazioni sulla formazione/addestramento dei lavoratori.

 

Con riferimento a questi due allegati ci soffermiamo oggi sui seguenti argomenti:


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Macchine
Formazione sui rischi specifici degli operatori che utilizzano macchine utensili e carrelli elevatori (Art. 37 D.Lgs. 81/08)

 

Scheda di autovalutazione: messa in servizio e gestione dei rischi

Nell’Allegato U è presente una vera e propria scheda di autovalutazione aziendale che, oltre a raccogliere le informazioni dell’azienda e dell’organizzazione della prevenzione, riporta diverse domande a cui le aziende possono rispondere per valutare ed eventualmente migliorare la prevenzione dei rischi relativi all’utilizzo delle macchine.

 

 

Riportiamo alcune di queste domande e le annotazioni/indicazioni che l’ATS raccoglie nella scheda.

 

È presente in azienda un elenco (censimento) di tutte le macchine/impianti?

 

Riguardo a questa domanda si indica che per “effettuare una puntuale valutazione dei rischi è opportuno disporre di un elenco delle macchine/impianti, meglio se con numero progressivo interno e relativa collocazione planimetrica in azienda (layout)”.

 

Per ogni macchina in ingresso è compilata una specifica check list di controllo del buon acquisto/installazione e completezza documentale?

 

Si indica che è opportuno “predisporre una specifica ‘scheda macchina’ che contenga l’elenco dei requisiti di sicurezza, dei controlli necessari per garantire la loro efficienza e degli interventi manutentivi che dovranno essere svolti”.

 

Quali sono le misure che s’intraprendono in azienda prima di mettere in servizio una macchina?

 

L’introduzione di una macchina in un ambiente di lavoro – indica la scheda – “rappresenta un momento importante per poter agire a livello preventivo. Sia che la scelta ricada su macchine di nuova costruzione, sia per quelle già utilizzate da altre aziende e/o ricondizionate è opportuno impostare un processo secondo le indicazioni riportate al Capitolo 1 della guida in relazione alla scelta, acquisto, messa in servizio, vendita e/o dismissione delle macchine.

 

Come è stata effettuata la valutazione dei rischi correlati alle macchine? La valutazione dei rischi correlati alle macchine prende in considerazione le diverse attività connesse al loro utilizzo?

 

Si segnala che la valutazione dei rischi “deve riguardare ogni macchina/impianto e relative postazioni di lavoro e deve prendere in considerazione anche l’interazione tra ambiente, uomo e macchina in modo da determinare il rischio complessivo riguardante lo svolgimento della specifica attività”. In questo caso si fa riferimento al Capitolo 2 “La valutazione dei rischi delle macchine presenti in azienda” e si ricorda che i rischi “devono essere valutati per tutte le attività effettuate sulla macchina”, ad esempio anche attrezzaggio, regolazione, controllo/ispezione, manutenzione ordinaria e straordinaria e pulizia.

 

Scheda di autovalutazione: rischi residui e manutenzione

Per quanto riguarda la gestione del rischio residuo delle macchine si chiede come il rischio residuo sia gestito “durante il normale ciclo di lavoro e relativo a malfunzionamenti o situazioni di emergenza o per pulizia, attrezzaggio, cambio formato, inceppamenti”.

 

A questo proposito si indica che la salute e la sicurezza “non sono obiettivi statici, che vengono raggiunti una volta per tutte, ma esiti emergenti dal continuo aggiustamento della prestazione lavorativa alle variazioni del contesto in cui è resa. È opportuno, quindi, sostenere gli operatori a gestire con consapevolezza le variabilità delle prestazioni lavorative”. 

Si sottolinea poi che tra i principali accorgimenti, in fase di manutenzione, “risulta necessario la corretta gestione delle chiavi a bordo macchina” e “idonee misure per il rischio relativo alla riattivazione non intenzionale o inattesa di fonti di energia”.

Riguardo alla manutenzione si indica anche che “l’adempimento agli obblighi sanciti dal decreto legislativo n. 81/2008 richiede che siano garantite:

  • la permanenza nel tempo dei requisiti di sicurezza richiesti per macchine ed impianti, anche effettuando la manutenzione nei modi e nei tempi indicati nei manuali specifici;
  • la salute e la sicurezza degli stessi addetti alle attività di manutenzione”.

 

Rimandiamo alla lettura integrale della scheda di autovalutazione che si sofferma su vari altri aspetti:

  • Informazione e formazione dei lavoratori
  • Addestramento
  • Controllo dello stato di integrità dei presidi di sicurezza delle macchine
  • Manutenzione

 

Per ogni tema si rimanda ai vari capitoli della guida e ai diversi allegati al documento.

 

Rischio macchina: formazione e addestramento dei lavoratori

Per fornire qualche informazione sul tema della formazione possiamo fare riferimento all’Allegato P relativo alla “Formazione e addestramento dei lavoratori che utilizzano macchine in azienda”.

 

Riportiamo alcune indicazioni tratte dall’allegato relative ai contenuti:

  • Prima di adibire il lavoratore all’utilizzo di macchine:
    • Formazione generale: “Concetti di rischio, danno, prevenzione, protezione, organizzazione della prevenzione aziendale, diritti e doveri dei vari soggetti aziendali, organi di vigilanza, controllo, assistenza”;
    • Formazione specifica (di base): “Rischi riferiti alle mansioni e ai possibili danni e alle conseguenti misure e procedure di prevenzione e protezione caratteristici del settore o comparto di appartenenza dell’azienda e con riferimento agli esiti del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) aziendale”;
  • Al momento dell’uso della macchina:
    • Formazione integrativa: “Rischi derivanti dall’utilizzo di una determinata macchina nello specifico contesto aziendale”;
    • Addestramento: “Modalità d’utilizzo in sicurezza della macchina, comprese le operazioni di manutenzione ordinaria affidate all’operatore, come ad esempio la pulizia”;
  • Entro 5 anni dall’erogazione della formazione specifica:
    • Aggiornamento della formazione specifica: “Approfondimenti giuridico-normativi. Aggiornamenti tecnici sui rischi ai quali sono esposti i lavoratori. Aggiornamenti su organizzazione e gestione della sicurezza in azienda. Fonti di rischio e relative misure di prevenzione”.

 

Nell’allegato sono poi riportate altre indicazioni sulla durata delle attività di formazione/addestramento, sui docenti e ulteriori note su vari aspetti (crediti permanenti, evidenze documentali, …). E si sottolinea che se la macchina “rientra tra le attrezzature di lavoro per le quali è richiesta una specifica abilitazione degli operatori (art. 73 comma 5 del DLgs 81/08) dovrà essere rispettato anche quanto previsto dagli Accordi Stato-Regioni in materia di formazione (fino a quando non entrerà in vigore il futuro Accordo Unico vale l’ Accordo Stato Regioni n.53/CSR del 22/02/2012).

 

Segnaliamo che alla guida dell’ATS Brianza è allegato anche una fac-simile di una “Scheda addestramento sul campo”, addestramento che la scheda di autovalutazione indica dover essere “effettuato da persona esperta con alto grado di conoscenza specifica della macchina (esempio preposto), sul luogo di lavoro in particolare sulle corrette procedure (istruzione operative)”.

 

Concludiamo, infine, ricordando che riguardo alle macchine e attrezzature lavorative nel 2023 è stato pubblicato il Regolamento Macchine 2023/1230 che, come ricordato anche in una intervista sulle novità del Regolamento, è già entrato in vigore ma diventerà attuativo soltanto dal 20 gennaio 2027 (da quel giorno decadrà la direttiva macchine 2006/42).

 

 

 

RTM

 

 

Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:

ATS Brianza, “Utilizzo in sicurezza delle macchine. Guida per le imprese”, documento elaborato dal gruppo “Sicurezza macchine” costituito nell’ambito del Comitato di Coordinamento Provinciale di Monza e Lecco ex art.7 D.Lgs. 81/08, Rev.25a del 19 giugno 2020.

 

 

Leggi gli altri articoli di PuntoSicuro su manutenzione e verifiche periodiche delle attrezzature di lavoro

 


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