La sicurezza degli edifici scolastici: le verifiche dei controsoffitti
Trento, 26 Ott - Leggendo i quotidiani locali nelle ultime settimane si rimane perplessi nell’apprendere che, all’interno degli edifici scolastici, in varie parti d’Italia si sono verificati numerosi crolli di controsoffitti.
Le cronache ci parlano di crolli e cedimenti a Rho, Michelino, Padova, Venezia, Milano, con alcuni alunni feriti (per fortuna in modo non grave), ma la mente va ad un crollo con esiti ben peggiori e viene quasi spontaneo chiedersi il motivo per il quale tali situazioni continuano a ripetersi in modo costante ed allarmante.
Molti sono certamente i motivi:
- Cattiva esecuzione in fase di realizzazione,
- Presenza di fattori esterni che ne compromettono la stabilità (ad esempio infiltrazioni d’acqua dai piani superiori o dalle coperture),
- Altri fattori legati all’invecchiamento o decadimento dei materiali,
- Scarsa manutenzione,
- Mancati controlli periodici della stabilità.
Ed è proprio dai controlli che vogliamo partire e da chi, direttamente o indirettamente, li deve effettuare.
Non ci soffermeremo su quanto scritto nella sentenza di condanna per i fatti avvenuti al Liceo Darwin di Torino e di cui PUNTOSICURO ha già ampliamente parlato
Cassazione: confermate le condanne per il crollo al Liceo Darwin
Cosa e come cambia il ruolo del RSPP dopo la sentenza “Darwin”
ovvero su ruoli, figure e responsabilità, ma vogliamo invece concentrare l’attenzione sui controlli che devono essere effettuati (e documentati).
Le casistiche relative all’errato montaggio di controsoffitti o ad altri elementi che ne possono causare il crollo sono numerosi e per ogni elemento deve essere effettuato un controllo che inizialmente sarà di tipo visivo e che, sulla base dei risultati ottenuti, dovrà necessariamente essere poi approfondito.
Ecco allora un primo elenco dei controlli da effettuare:
- Stabilità della struttura
- Controllo dei sistemi di ancoraggio
- Controllo che gli ancoraggi del telaio corrispondano alla regola dell'arte ed alle prescrizioni del produttore
Figura 1 – Esempio di pendinatura irregolare di un controsoffitto effettuata con normale filo di ferro ritorto ed ancoraggi a parete e soffitto realizzati con vili e tasselli non idonei.
Figura 2 – Esempio di pendinatura irregolare di un controsoffitto effettuata con normale filo di ferro ritorto.
- Controllo del numero delle pendinature e dell'interasse della struttura
- Verifica della presenza di deformazione/dissestamento dei pannelli, doghe, ecc.
- Presenza di difetti, distacchi di elementi, rotture, cedimenti, ecc.
- Presenza di fessurazioni (tra le giunzioni dei vari pannelli o tra controsoffitto e pareti)
- Presenza di materiali al di sopra del controsoffitto (es. attrezzi, pezzi di legno, residui di lavorazione, ecc.)
- Corretto posizionamento e pendinatura dei corpi illuminanti (esempio pendinatura indipendente da controsoffitto)
Figura 3 - Esempio di lampada montata in modo inidoneo ovvero direttamente sul pannello del controsoffitto. Da notare sul pannello di sinistra i segni inequivocabili di un precedente posizionamento del corpo illuminante. Lo spostamento della lampada era stato effettuato in quanto il pannello iniziava a cedere.
Figura 4 – Esempio di montaggio corpo illuminante senza pendinatura, ovvero montato direttamente sulla struttura del controsoffitto e pertanto gravante su di essa.
- Corretto posizionamento e pendinatura di videoproiettori, tubazioni, altri materiali, ecc.
- Verifica planarità e fissaggio delle doghe
- Verifica che i pannelli siano compatibili con l'ambiente in cui si trovano (es. materiale adatto per luoghi umidi quali bagni, ecc.)
- Altre verifiche sulla base della tipologia del controsoffitto, dell’ambiente, della presenza di impianti posizionati sopra di esso.
Proprio per aiutare ad effettuare questi primi controlli, mettendo a frutto l’esperienza maturata in questo campo, abbiamo messo a punto una lista di controllo da utilizzare nel corso delle verifiche.
Tale checklist, messa a disposizione dei partecipanti nel corso dei Convegni in materia di sicurezza scolastica tenuti da AiFOS, è utilizzabile da parte dei vari soggetti preposti ai controlli ed alle verifiche, quali RSPP, ASPP, Dirigenti Scolastici, Manutentori, Tecnici, vuole essere uno strumento operativo di facile utilizzo per una prima ricognizione ed analisi della situazione.
Figura 5 - Check list di verifica controsoffitti (cliccare sull'immagine per scaricare il PDF)
Generalmente noi utilizziamo una scheda per ogni locale. Quella proposta può essere naturalmente usata come traccia e personalizzata in base alla propria esperienza ed alle proprie necessità.
Chiaro che bisogna dedicarci un po' di tempo, entrare in tutte le aule, nei corridoi, nei laboratori, nei bagni, negli uffici, nei depositi e negli altri locali e verificare ogni controsoffitto presente.
Ma credetemi i risultati saranno al di là di ogni aspettativa (purtroppo). Con tante situazioni di non conformità che, se prese in tempo, eviteranno che i controsoffitti possano cedere entrando nel brutto ed assurdo conteggio che i giornali ci presentano ormai quotidianamente.
Questo naturalmente è un primo passaggio. Se durante i controlli si evidenziano situazioni dubbie o non chiare, sarà poi necessario procedere con controlli più accurati, approfonditi e puntuali, ma di questo parleremo in un prossimo intervento su PUNTOSICURO.
Un’ultima considerazione. Se mancano i fondi per la messa in sicurezza del controsoffitto la scelta non può che essere una: rimuoverlo.
Geom. Stefano Farina
Consigliere Nazionale AiFOS e Responsabile Comitato AiFOS COSTRUZIONI
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Rispondi Autore: patrizio madaschi - likes: 0 | 26/10/2016 (06:54:54) |
dove posso trovare la scheda? |
Rispondi Autore: Paolo Pieri - likes: 0 | 26/10/2016 (07:15:04) |
Tutte cose giuste. Ma vorrei precisare che il problema non è dovuto alla scarsità o inefficienza di sorverglianza visiva degli RSPP con successiva segnalazione che il Dirigente Scolastico effettua ai sensi dell'art.18 comma 3 del D.Lgs.81/2008. Gli Enti Proprietari degli edifici scolastici hanno già effettuato un approfondito sopralluogo finalizzato all'individuazione degli "Elementi non strutturali potenzialmente vulnerabili in caso di scosse telluriche" seguendo le linee guida appositamente preprarate per le scuole seguendo l'esempio di analoghe schede predisposte dalla Protezione Civile. Tali sopralluoghi furono fatti, dopo la tragedia del Darwin, su coordinamento del Ministero delle Infrastrutture con la presenza di un loro tecnico accompagnanato da un tecnico dell'Ente Proprietario. In sostanza gli Enti Proprietari e lo Stato possiedono già un monitoraggio tecnico che avrebbe dovuto consentire loro sia di verificare l'effettiva sicurezza degli edifici scolastici e sia di intervenire subito nelle situazioni più urgenti. Quindi il vero problema è che i crolli di controsoffitti o gli sfondellamenti degli intradossi dei solai avvengano lo stesso, anche dopo tali mappature tecniche. Se però si va a guardare con attenzione le modalità con le quali sono stati fatti tali sopralluoghi (i tecnici ministeriali hanno visitato le scuole senza l'ausilio di strumentazione di monitoraggio non distruttivo e senza scale o trabatelli, ma con una macchina fotografica e talvolta con un lungo bastone), allora si può comprendere che tale analisi è stata effettuata alle stesse condizioni del Dirigente Scolastico e del suo RSPP: quindi non c'è da stupirsi se poi i cedimenti e i distacchi avvengono lo stesso, ma c'è da stupirsi sulla mancata individuazione dei veri responsabili delle tragedie. |
Rispondi Autore: Redazione - likes: 0 | 26/10/2016 (09:43:29) |
la scheda è disponibile cliccando sull'immagine |
Rispondi Autore: Massimo Tedone - likes: 0 | 26/10/2016 (11:00:33) |
Ma dove sta scritto che un RSPP deve essere un tuttologo? L'articolo proposto "parla" di sicurezza negli edifici scolastici dove, nella maggior parte dei casi l'RSPP è un docente o un dipendente dell'istituto, quindi dovrebbe avvalersi di soggetti esterni, ma il ministero/provveditorato, autorizza tranquillamente queste spese accessorie? veniamo all'articolo specifico Un conto è la possibilità di controllare un controsoffitto levando magari un pannello, ma se è costruito con pannelli in cartongesso possiamo solo confidare nella buona sorte, ovvero in lavori fatti a regola d'arte e qui entrerebbero in scena D.L., imprese ecc.. Ma come esempio, si cita il liceo Darwin, la sentenza della Superema Corte ha condannato l'RSPP semplicemente perchè non è stato in grado di valutare che la presenza di botole sul soffitto, presupponevano la presenza di un locale tecnico, ovvero calpestabile. |
Rispondi Autore: Flavio Paschetta - likes: 1 | 26/10/2016 (11:36:37) |
Come RSPP di numerose scuole devo ahimè rimarcare una certa superficialità. Dalla verifica dei nomi delle città meno note (Nichelino e non Michelino.....), alla mancata distinzione fra crolli di controsoffitti e sfondellamenti (come quello di Nichelino) e fra controsoffitti pesanti (come il Darwin) e leggeri (trattati dalla scheda di esempio proposta). Purtroppo questo difetto è assai diffuso fra gli organi di stampa, non solo quando si parla di sicurezza a scuola, ma ciò tende a creare inutili allarmismi e a mio parere non ha nulla a che vedere con la sicurezza reale. Peccato. |