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Il rischio nelle ferrovie: l’incidente di Brandizzo e la prevenzione

Il rischio nelle ferrovie: l’incidente di Brandizzo e la prevenzione
Tiziano Menduto

Autore: Tiziano Menduto

Categoria: Trasporti e magazzinaggio

04/09/2023

Partendo dal tragico infortunio che è costata la vita di cinque operai sui binari a Brandizzo, alcune riflessioni e un vademecum elvetico con dieci regole vitali per chi lavora nelle ferrovie. Focus sulla pianificazione e sulle regole di sicurezza.

Brescia, 4 Set – Oltre al dolore e al cordoglio per la morte di cinque operai nell’incidente ferroviario avvenuto a Brandizzo, in provincia di Torino, - il Presidente della Repubblica ha sottolineato giustamente che “morire sul lavoro è un oltraggio ai valori della convivenza” – bisogna cominciare a porsi delle domande. È indubbio che certe dinamiche infortunistiche, probabilmente favorite da un difetto di comunicazione/coordinamento o da un’autorizzazione che non doveva arrivare, dovrebbero e potrebbero essere evitate con il rispetto delle norme, un’adeguata formazione e l’applicazione di idonee procedure e prassi.

 

A breve partirà una campagna europea che parla di nuove tecnologie, di applicazioni digitali ma poi, come scritto in un interessante articolo del Corriere della Sera (“ La sicurezza ferma all’800”), in certi casi sembra di essere rimasti nel passato. Nel 2023 parliamo delle novità dell’ intelligenza artificiale, ma nel traffico ferroviario può mancare, come ricorda l’articolo, “un sistema di doppio controllo”. E se il più avanzato sistema di sicurezza del traffico (Ertms - European rail traffic management system) oggi copre “900 chilometri su 1.500 della rete ad alta velocità”, bisogna comunque arrivare a migliorare gli standard su tutta la rete ferroviaria.

 

Ma non è nostro compito, oggi, l’analisi dell’infortunio o delle cause e responsabilità per le quali sono ancora in corso delle indagini.

Nostro compito è quello di cercare di fornire qualche spunto di riflessione e qualche indicazione per una eventuale migliore prevenzione del rischio di investimento nelle aree ferroviarie, di cui avevamo recentemente parlato anche in un “ Imparare dagli errori”, rubrica che racconta gli infortuni professionali.

 

Rimandando, dunque, ad eventuali articoli futuri l’analisi e l’approfondimento del gravissimo incidente sul lavoro di pochi giorni fa, cerchiamo oggi di comprendere quali materiali possono essere disponibili in rete sul tema della prevenzione degli infortuni in ambito ferroviario.

 

Un documento disponibile, considerando tuttavia le possibili differenze normative e organizzative tra Italia e Svizzera, è stato prodotto dall’Istituto elvetico per l'assicurazione e la prevenzione degli infortuni ( Suva).

 

Il documento - dal titolo “10 regole vitali per chi lavora nelle ferrovie. Vademecum” contiene dieci diversi principi salvavita, non connessi solo al rischio di investimento.

 

Ci soffermiamo in particolare su alcune delle regole e indicazioni con riferimento ai seguenti argomenti:


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I rischi lavorativi nelle ferrovie: la pianificazione e le responsabilità

Più volte abbiamo accennato, anche per altre attività lavorative, all’importanza di pianificare i lavori accuratamente.

 

Il documento, nel presentare la prima regola, ricorda che per lavorare in modo efficiente e sicuro “è opportuno stabilire un piano di sicurezza. A tale scopo è bene tener conto anche del bagaglio di esperienza dei lavoratori e coinvolgerli nella pianificazione”.

E i seguenti punti “sono particolarmente importanti:

  1. Identificare i pericoli: Accertare i pericoli associati alle procedure di lavoro utilizzando strumenti adeguati, ad es. liste di controllo. Rivolgersi ai responsabili della sicurezza sul lavoro.
  2. Definire le misure di sicurezza
    1. Per gli incarichi pericolosi stabilire delle istruzioni di lavoro, ad es. per i lavori in altezza, agli impianti elettrici, nella zona dei binari, nelle gallerie, in spazi ristretti, per i lavori in solitaria, per la manipolazione di materiali contenenti amianto o altre sostanze pericolose.
    2. Fornire gli ausili necessari.
    3. Imporre l’uso dei dispositivi di protezione individuale (DPI) e metterli a disposizione.
    4. Stabilire il programma dei lavori, prevedere sufficiente tempo per ogni attività.
    5. Definire per ogni incarico misure di primo soccorso specifiche.
  1. Definire le competenze e le responsabilità
    1. per il coordinamento e la comunicazione;
    2. per il rispetto delle misure di sicurezza;
    3. per l’impiego, l’equipaggiamento, le mansioni e le responsabilità del personale esterno.
  1. Impiegare personale qualificato
    1. Istruire e formare il personale in modo adeguato. Includere anche i lavoratori interinali.
    2. Assegnare i lavori pericolosi solo a personale qualificato, ad es. l’utilizzo di carrelli elevatori, gru, piattaforme di lavoro elevabili; lavori con DPI anticaduta; lavori nella zona dei binari o agli impianti elettrici ferroviari.

 

Inoltre (seconda regola) bisogna lavorare con un incarico chiaro sapendo chi è il responsabile.

Nella pianificazione del lavoro è bene stabilire “la persona responsabile delle misure di protezione necessarie e dell’esecuzione sicura dei lavori in loco”. Ed è importante lavorare solo in condizioni di sicurezza dando il giusto rilievo alla comunicazione/coordinamento.

Queste alcune indicazioni del documento:

    • “Garantire il coordinamento tra le diverse aree di lavoro.
    • Trasmettere le informazioni seguendo l’ordine gerarchico.
    • Usare mezzi di comunicazione adeguati e funzionali.
    • Attenersi alle regole di trasmissione e conversazione.
    • In caso di dubbio: chiedere”.

 

I rischi lavorativi nelle ferrovie: la zona dei binari e le regole di sicurezza

Veniamo ad una regola importante, per quanto riguarda il rischio di investimento: nella zona dei binari bisogna sempre rispettare le regole di sicurezza.

 

Infatti - indica il vademecum – “Il personale che lavora nella zona dei binari è esposto a numerosi pericoli originati dalla circolazione dei treni, dagli impianti elettrici e dalle attrezzature di lavoro impiegate”. E altri pericoli sono “le cadute dall’alto, il rumore, la polvere (ad es. di amianto), le sostanze nocive, lo sforzo fisico, la scarsa illuminazione, le condizioni atmosferiche, lo stress, le distrazioni ecc. In sede di progettazione bisogna perciò definire anche le misure di sicurezza per ogni area di lavoro, che devono essere poi spiegate sul posto dal dirigente lavori o dal capo della sicurezza a tutti gli addetti prima di iniziare i lavori”.

 

Oltre ad una idonea preparazione dei lavori da svolgere sul binario (il vademecum riporta una sorta di “lista di controllo”), si riportano altre indicazioni per lavorare in condizioni di sicurezza:

    • “Mettere in sicurezza l’area dei lavori: guardiano di sicurezza, sbarramento del binario di lavoro e degli scambi, altri sbarramenti, disinserimento della linea di contatto con messa a terra visibile”;
    • “Conoscere lo spazio di fuga, mantenere una distanza di 1,5 m dal binario di esercizio;
    • È consentito telefonare, fotografare e utilizzare altri mezzi di comunicazione solo in una posizione sicura e nello spazio di fuga;
    • Attenersi rigorosamente alle misure di sicurezza definite e rispettare i segnali di allarme. Se necessario, adattarle alle nuove condizioni quadro.
    • Considerare sempre che la linea di contatto e i relativi componenti sono sotto tensione. Il semplice avvicinarsi, anche con oggetti, può risultare fatale. Senza un’adeguata istruzione è possibile salire su veicoli con un’altezza massima di 1,3 m misurata dallo spigolo superiore della rotaia (altezza di un carro pianale).
    • Non improvvisare, neppure quando il tempo stringe.
    • Usare sempre gli indumenti ad alta visibilità e i dispositivi di protezione.
    • Utilizzare correttamente le attrezzature di lavoro. Quando si lavora con le macchine bisogna rispettare la distanza minima di 5 m delle parti sotto tensione della linea di contatto.
    • Se si usano macchine nella zona di pericolo dell’ impianto ferroviario bisogna adottare misure tecniche di protezione contro le scariche elettriche e le collisioni con i treni in circolazione (blocchi laterali e in altezza della macchina, pareti di protezione, messa a terra).
    • Irregolarità e guasti devono essere segnalati immediatamente al responsabile in loco.

 

Ricordiamo, ancora, che queste sono regole vigenti in territorio elvetico e non sono direttamente connesse al terribile evento infortunistico di Brandizzo che è ancora in fase di accertamento e indagine.

 

Riprendiamo, in conclusione, tutte le regole presentate dal documento Suva:

  • Regola 1 - La sicurezza sul lavoro è un compito direttivo
  • Regola 2 - Mansioni e responsabilità chiare e precise
  • Regola 3 - Salire e scendere solo a veicolo fermo
  • Regola 4 - Agganciamento solo a veicolo fermo
  • Regola 5 - Lavorare in sicurezza nella zona dei binari
  • Regola 6 - Uso corretto delle attrezzature di lavoro
  • Regola 7 - Linee di contatto messe a terra in modo visibile
  • Regola 8 - Misure anticaduta
  • Regola 9 - Utilizzo di passaggi pedonali sicuri
  • Regola 10 - Evitare le aggressioni

 

 

 

N.B.: Se i riferimenti legislativi e alcune indicazioni contenute nei documenti di Suva riguardano la realtà elvetica, i suggerimenti indicati o le strategie di prevenzione adottate possono essere uno spunto per migliorare la prevenzione anche in Italia.

 

 

 

Tiziano Menduto

 

 

 

Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:

Suva, Istituto nazionale svizzero di assicurazione contro gli infortuni, “10 regole vitali per chi lavora nelle ferrovie. Vademecum”, vedemecum, versione gennaio 2022.

 


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Pubblica un commento

Rispondi Autore: Eugenio Roncelli - likes: 0
04/09/2023 (07:50:29)
Informazioni sempre utili, ma che nulla hanno a che fare con l'incidente di Brandizzo, dovuto, purtroppo, ad errore umano.
Da considerare che, oltre ai 5 morti, sono state rovinate le vite dei 2 supervisori e dei 2 macchinisti (questi, addirittura, innocenti, ma che, di fatto, hanno investito gli operai).
Rispondi Autore: dario tripiciano - likes: 0
04/09/2023 (12:25:52)
Il tema è complesso, in generale in presenza di "energie potenziali", e il possibile passaggio di un treno lo è, il soggetto che deve effettuare l'intervento con esposizione al pericolo dovrebbe essere anche responsabile di rimuovere il pericolo, fisicamente eliminandolo. Si chiama procedura LOTO, o Lock Out Tag Out. Nella circolazione ferroviaria c'è un soggetto intermedio, che è incaricato dal gestore del traffico di verificare che ci sia il via libera sulla tratta. Via libera solo verbale, o cartacea - la chiameremmo una misura di tipo amministrativo. Non c'è una barriera fisica, una segnalazione luminosa, un sistema di allarme che avvisi il personale sui binari dell'arrivo di un treno e che li protegga anche dandogli solo il tempo di spostarsi per non essere investiti. Sicuramente qualcuno ha sbagliato, ma sembrano esserci spazi di miglioramento....
Autore: Eddi
05/09/2023 (13:24:08)
Spiace per le persone decedute, ma il peggio è per i due macchinisti.
Le Ferroviaria Italiane sono fra le più sicure per la ridondanza dei sistemi, nel caso di lavori esisto dispositivi posizionati prima dei cantieri a protezione anche per il binario attiguo
Non conosco il tipo di esercizio della linea storica ma penso sia in DCO se fosse prima di lavorare sul binario il tratto di stazione ed la linea vanno messe in fuori servizio, se uno si questi sistemi non funzionasse esiste una modulistica.
Rispondi Autore: Tedone Massimo - likes: 0
05/09/2023 (01:35:11)
Purtroppo spesso, troppo spesso, dopo aver scritto un commento all'atto di salvarlo mi esce il messaggio di errore ....
Rispondi Autore: Carmelo Catanoso - likes: 0
06/09/2023 (09:35:43)
Il problema è che le regole sono sempre esistite ma non si è mai tenuto conto delle condizioni che possono portare alle violazioni che, a differenza degli errori (atti involontari), sono atti volontari come nel caso di specie.
Ho letto in giro che la "soluzione" al problema è l'adozione dei soliti protocolli comportamentali.
Magari fosse così semplice.
Se non si interviene anche a livello sistemico, creando le condizioni affinché un certo modo di pensare e di agire diventi patrimonio stabile di un individuo, basterà una piccola variazione di una delle tante variabili esterne che influenzano il comportamento di un essere umano perché tutto quello che è stato costruito lavorando sui comportamenti, finisca nel dimenticatoio.
In altre parole, non possiamo pensare che un'organizzazione con gli individui che ne fanno parte sia un microcosmo assolutamente impermeabile e resistente alle pressioni che arrivano dall'esterno.
Ecco perché si deve lavorare su entrambi i fronti.

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