Randstad research: la vita urbana in un futuro di anziani e di lavoratori a distanza
La ricerca indaga il legame tra innovazione urbana e mercato del lavoro, analizzandone influenze future, opportunità e sfide da affrontare. Le più grandi, si legge nel rapporto, sembrano essere due: una relativa alla sostenibilità ambientale, la seconda alla sostenibilità sociale – in particolare legata ai temi demografici. Da un lato si pone l’interrogativo sulla capacità di proteggere le comunità dai tanti eventi ambientali estremi, che diverranno sempre più frequenti e intensi. Dall’altra parte il forte invecchiamento della popolazione imporrà di tenere conto del benessere fisico e psichico di una popolazione sempre più anziana, della sua integrazione nella società, dei suoi rapporti con le generazioni più lontane.
In particolare, l'indagine riconosce quattro megatrend che interessano e interesseranno le città e, di conseguenza, il lavoro: mobilità, sostenibilità, demografia e connettività. Il Rapporto analizza ciascuno di questi trend e offre alcuni casi studio e best practice, ipotizzando le nuove figure professionali e le competenze che saranno richieste per i lavori già esistenti.
Per molte professioni assistiamo già oggi a un cambiamento delle abilità richieste. Un esempio rilevante è la diffusione dello smart working che, specialmente dopo la pandemia, richiede una preparazione digitale più avanzata rispetto a quanto richiesto precedentemente, pur non modificando le caratteristiche principali delle singole professioni.
Il lavoro a distanza è anche il più chiaro esempio di come lavoro e spazio urbano si influenzino reciprocamente: se prima vi era una netta distinzione tra luogo del lavoro e luogo sociale/personale, oggi, con lo smart working, questa distinzione si assottiglia. Di conseguenza, da una parte, la diminuzione dei costi di trasporto, intesi sia come costo monetario che come tempo, ha reso attraenti aree e regioni maggiormente distanti dai grandi centri urbani; dall'altra, la necessità di mescolare in un solo luogo attività domestica con attività professionale ha cambiato la domanda di abitazioni, che ora devono essere in grado di ospitare spazi e tecnologie per poter lavorare da remoto.
La sfida, si legge nel Rapporto, riguarda la possibilità che le dinamiche trasformative prese in analisi possano ridurre i gap presenti tra generazioni e classi di individui, anziché accentuarne le differenze. “Se saremo in grado di sfruttare le tecnologie e di inventare nuovi modi di stare insieme” dice Giovannini “allora la città del futuro non solo offrirà luoghi di lavoro, ma anche di partecipazione e benessere complessivo e realizzerà quella visione di una società equa e sostenibile, come tutti speriamo”.
Randstad research Italia "Il lavoro del futuro nella città del futuro. Trend, casi di studio e nuove professioni" (PDF)
Fonte: futuranetwork