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La direttiva europea sulla sostenibilità ambientale è sempre più vicina

La direttiva europea sulla sostenibilità ambientale è sempre più vicina
Adalberto Biasiotti

Autore: Adalberto Biasiotti

Categoria: Sostenibilità

05/02/2024

La proposta di direttiva europea sull’obbligo del rispetto di parametri di sostenibilità ambientale per tutte le grandi aziende, sta per trasformarsi in direttiva vera e propria. E’ bene che i dirigenti aziendali comincino a prepararsi fin da adesso.

Il 22 febbraio 2022 la commissione ha adottato una proposta di direttiva, che obbliga i dirigenti aziendali a prestare particolare attenzione ai temi di sostenibilità ambientale. Gli incontri tripartiti fra il consiglio europeo, il parlamento e la commissione europea stanno ormai giungendo al termine e probabilmente tale direttiva verrà pubblicata a breve.

 

La direttiva stabilisce un dovere di due diligence, in temi di sostenibilità ambientale, da parte di una azienda di grandi dimensioni.

 

Gli elementi fondamentali di questo obbligo sono legati alla identificazione, prevenzione, mitigazione e verifica del rispetto dei diritti umani e valutazione dell’impatto ambientale dell’attività aziendale, nonché delle società connesse e dei fornitori. I dirigenti delle società riceveranno un incentivo per contribuire ad obiettivi di sostenibilità e mitigazione delle modifiche climatiche.

 

Gli obblighi della dirigenza aziendale comprendono l’allestimento e il controllo di processi di verifica di sostenibilità ambientale. Di particolare interesse è il fatto che anche i fornitori di queste aziende dovranno rispettare regole analoghe. Ciò comporta evidentemente una evoluzione nella stesura dei capitolati di fornitura di beni e servizi, proprio per evitare che un’azienda, rispettosa di questa futura direttiva, possa trovarsi in difficoltà, perché i suoi fornitori non la rispettano.

 

Per garantire il rispetto di questa futura direttiva, gli stati dell’unione europea designeranno un’autorità nazionale, che effettuerà gli adeguati controlli e potrà imporre sanzioni effettive, proporzionate e dissuasive, per chi tali obblighi non rispetta. A livello europeo, la commissione metterà a punto una rete europea delle autorità di supervisione, per garantire un approccio coordinato al rispetto della futura direttiva.

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Non sono certo pochi i lettori che, leggendo queste righe, non vedano i punti di contatto con quanto già in vigore per la protezione dei dati personali.

 

È ben vero che, dal momento in cui la direttiva verrà approvata, i paesi europei avranno a disposizione due anni per trasformare questa indicazione in disposizione di legge nazionale, ma la complessità applicativa di questa direttiva fa sì che sia bene, fin da adesso, attivarsi, sia sul fronte interno, sia sul fronte esterno.

 

In particolare, sul fronte esterno un aspetto oltremodo importante riguarda la elaborazione di capitolati di fornitura di beni e servizi, che dovranno imporre ai fornitori regole simili a quelli che l’azienda si è impegnata a rispettare.

 

È del tutto probabile che le aziende coinvolte debbano attivare un ufficio specializzato, che possa collaborare con tutte le altre strutture aziendali per elaborare ed attuare politiche aziendali, in grado di rispettare le indicazioni della direttiva. Tra queste politiche aziendali evidentemente vi saranno dei piani per recepire possibili segnalazioni di violazione, effettuare dei controlli tempestivi sul rispetto delle politiche interne e pubblicizzare le politiche stesse a tutti i soggetti interessati.

 

Solo alcune grandi aziende saranno obbligate ad adottare un piano in grado di garantire che la strategia aziendale sia compatibile con una limitazione ad 1,5° centigradi del riscaldamento globale, secondo quanto previsto nell’accordo di Parigi. A questo proposito, è bene chiarire che, anche se le piccole e medie aziende sono escluse dall’applicazione di questa direttiva, esse sono comunque costrette a rispettarla, quando debbono fornire beni e servizi a grandi aziende.

 

Un aspetto attraente di questa direttiva è legato al fatto che è prevista la possibilità che i singoli paesi possano dare un supporto, sia tecnico, sia economico, alle piccole e medie aziende, che siano coinvolte nell’applicazione di questa direttiva.

 

Ancora una volta, la disponibilità di norme e linee guida di valore internazionale può rappresentare un prezioso aiuto per i dirigenti aziendali, che vogliono cominciare ad affrontare questo tema. Due documenti di cui si raccomanda caldamente la lettura sono i seguenti:

 

OECD Guidelines for Multinational Enterprises

 

ILO Tripartite Declaration of Principles concerning Multinational Enterprises and Social Policy (pdf)

Proposta di  DIRETTIVA DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO relativa al dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità e che modifica la direttiva (UE) 2019/1937 (pdf)
Allegato (pdf)

 

Adalberto Biasiotti





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