![I nuovi indici dell’Onu certificano la strada in salita verso la parità di genere I nuovi indici dell’Onu certificano la strada in salita verso la parità di genere](https://www.puntosicuro.it/_resources/images/__PS_IMMAGINI/differenze-di-genere.jpg)
I nuovi indici dell’Onu certificano la strada in salita verso la parità di genere
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Due nuovi indici
Basato sull’analisi di 114 Paesi, il Rapporto offre una valutazione completa dei progressi nel raggiungimento dell'uguaglianza di genere sulla base di due nuovi indici: il Women's empowerment index (Wei) e il Global gender parity index (Ggpi). Il primo esamina il potere e la libertà di scelta delle donne in cinque dimensioni (istruzione, salute, inclusione, processo decisionale e violenza di genere), mentre il secondo misura la disparità di genere nelle dimensioni chiave dello sviluppo umano, tra cui salute, istruzione, inclusione e processi decisionali.
Global gender parity index (Ggpi)
Nessuna parità di genere
Nessuno dei 114 Paesi analizzati, evidenzia il Rapporto, raggiunge la piena parità di genere e meno dell'1% di donne e ragazze vive in un Paese con un alto tasso di emancipazione femminile. Gli indici rilevano che 3,1 miliardi di donne e ragazze, più del 90% della popolazione femminile mondiale, vive in Paesi caratterizzati da un livello di empowerment femminile basso o medio e con prestazioni medio-basse nella parità di genere. Più della metà di questi Paesi si trova tra quelli con indice di sviluppo umano alto (21 Paesi) o molto alto (26), il che significa che un maggiore livello di sviluppo umano non si traduce automaticamente in emancipazione delle donne e parità di genere.
Figura 3. Distribuzione dell’empowerment femminile nei Paesi
Il Women's Empowerment Index rivela che le donne raggiungono solo il 60% del loro pieno potenziale, mentre il Global Gender Parity Index attesta che in media, le donne ottengo il 28% in meno rispetto agli uomini in dimensioni chiave dello sviluppo umano come salute e istruzione.
Lenti diverse ma complementari
I due nuovi indici introdotti nel Rapporto offrono lenti diverse ma complementari per valutare lo sviluppo umano, il potere e la libertà delle donne di fare le proprie scelte. Con meno di un decennio a disposizione per raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile, il mondo ha ancora molta strada da fare per realizzare pienamente i diritti e le libertà fondamentali delle donne e delle ragazze. Andando avanti, continua il Rapporto, sarà essenziale implementare e misurare i dati in tutte quelle dimensioni emergenti che hanno un impatto sproporzionato su donne e ragazze.
Cinque aree su cui intervenire
Secondo il Rapporto sono cinque gli ambiti in cui sono necessarie azioni politiche urgenti:
- le politiche sanitarie devono riconoscere le diverse esigenze delle donne e degli uomini lungo tutto il ciclo di vita, sostenendo e promuovendo una vita lunga e sana per tutti. L'accesso universale alla salute sessuale e riproduttiva deve essere pienamente integrato nelle strategie di sviluppo nazionale, anche attraverso l'introduzione di programmi familiari.
- L’istruzione deve raggiungere le donne e le ragazze più emarginate e colmare le lacune nelle competenze e nella qualità dell'istruzione, in particolare nelle discipline Stem (Science, Technology, Engineering e Mathematics.
- Serve favorire l’equilibrio tra lavoro e vita privata sostenendo le famiglie nell'accesso a servizi di assistenza all'infanzia di qualità a prezzi accessibili e con l'attuazione di programmi di congedo parentale flessibili per madri e padri.
- Occorre incentivare la partecipazione delle donne alla vita pubblica con la definizione di obiettivi, piani d'azione e scadenze per raggiungere la parità di genere, eliminando leggi e regolamenti che ostacolano la leadership femminile.
- È necessario contrastare la violenza contro le donne con misure incentrate sulla prevenzione, sul cambiamento delle norme sociali e sull'eliminazione di leggi e politiche discriminatorie.
Tommaso Tautonico
Fonte: ASVIS
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