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Rapporti Regionali Inail 2008: Emilia Romagna

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In Emilia Romagna, in linea con il trend nazionale e del Nord-Est, nel 2008 si registra un calo significativo degli infortuni nel complesso -5,3%, mentre il numero dei casi mortali è stabile (112 nel 2008  e 113 nel 2007 - dato effettivo registrato al 30 aprile 2009).

Occupazione
Il mercato del lavoro dell’Emilia Romagna si è chiuso nel 2008 con un bilancio positivo nonostante la crisi economica abbia colpito la nostra regione soprattutto nell’ultimo trimestre.
I dati Istat hanno stimato che nel 2008 gli occupati in regione hanno raggiunto quota 1.980.000, vale a dire il 1,3% in più rispetto alla media del 2007. Anche se l’andamento è risultato meno dinamico rispetto all’evoluzione del 2007 (+ 1,8%), il trend nel 2008 ha comunque superato quello nazionale (+0,8)




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Infortuni denunciati
Gli infortuni denunciati in Emilia Romagna nel 2008 sono stati 123.661 con un calo del 5,3% rispetto al 2007 (6.884 casi in meno). Anche per il 2008 l'Emilia-Romagna si conferma la seconda regione con il maggior numero di infortuni (123.661 casi), preceduta dalla Lombardia (149.506) e seguita dal Veneto (104.134). In queste regioni si è concentrato il 43% del totale degli infortuni, dovuto all'alto tasso di occupazione.
Si è registrato un calo nella gestione Agricoltura (-16,3%) e nell’Industria e Servizi  (- 4,9%), mentre c’è stato un aumento (+13,5%) nella Gestione Conto Stato in cui rientrano gli infortuni dei Dipendenti statali.
In termini assoluti è il settore delle Costruzioni quello che riporta il maggior numero di infortuni per il 2008 con 10.862 casi denunciati, seguito da Trasporti 8.690, Industria dei metalli 7.420 e Industria meccanica 6.401. 

  

 

Infortuni denunciati

 

2006

 

2007

 

2008

 

Var.%
2008/2007

 

Agricoltura

 

9.038

 

8.280

 

6.932

 

-16,3%

 

Industria Artigianato e Servizi

 

121.770

 

119.724

 

113.845

 

-4,9%

 

Dipendenti Conto Stato

 

2.442

 

2.541

 

2.884

 

+13,5%

 

EMILIA ROMAGNA

 

133.250

 

130.545

 

123.661

 

-5,3%

 

ITALIA

 

928.158

 

912.410

 

874.940

 

-4,1%

 


 
Mortali
E’ stabile invece il numero dei morti sul lavoro in Emilia-Romagna (112 nel 2008 - dato al 30 aprile 2009 - erano 113 nel 2007), nonostante il calo degli incidenti mortali "in itinere" (tragitto casa lavoro e lavoro casa), che passano in un anno da 35 a 28. Si segnala però un incremento (da 35 a 40) dei decessi dovuti alla circolazione stradale in occasione di lavoro (autotrasportatori, commessi viaggiatori e addetti alla manutenzione stradale). Da sottolineare pertanto l’incidenza degli infortuni mortali causati dalla circolazione stradale: nel 2008 su 112 infortuni mortali 68 sono infortuni in itinere e infortuni stradali in occasione di lavoro (60,7% del totale).
Il dato nazionale vede invece una diminuzione più consistente delle morti bianche e per la prima volta dal dopoguerra il numero dei morti per infortunio sul lavoro è sceso al di sotto della soglia dei 1.200 attestandosi a 1.120.
Nell’Industria e Servizi si registra un trend negativo per i casi mortali: le Industrie manifatturiere passano da 21 a 28 mentre calano nelle Costruzioni (da 24 a 20) e nel Commercio (da 13 a 5) .
A livello locale il calo delle morti bianche si è verificato nella provincia di Bologna, Forlì Modena, Parma e Reggio Emilia (rispettivamente -6,-4,-1,-3,-12 casi in meno).
In controtendenza troviamo la provincia di Ferrara (11 casi in più di cui 9 sono infortuni stradali in occasione di lavoro), Piacenza (+6), Ravenna (+4) e Rimini (+4).

Malattie professionali
Anche nel 2008 in Emilia Romagna, per effetto delle attività di promozione dell’emersione del fenomeno, le malattie professionali hanno registrato un incremento costante in controtendenza con il trend degli infortuni. Il numero complessivo di denunce è stato di 4.421 con un aumento del 15,7 % (nel settore Industria e Servizi).

Le mp in Emilia Romagna rappresentano il 14,8% di quelle denunciate a livello nazionale.
Nella Gestione Industria e Servizi su 4.144 malattie denunciate solo 210 sono quelle tabellate, mentre quelle non tabellate sono 3.669.

Nell’ambito delle mp le più frequenti sono le tendiniti (37%), le affezioni dischi intervertebrali (15%), le ipoacusie (13%) e le sindromi del tunnel carpale (10%).

Infortuni e lavoratori stranieri (extracomunitari e comunitari)
Si segnala un incremento degli infortuni sia a livello nazionale +2%, che regionale +2,9%, dato in controtendenza rispetto all’andamento generale degli infortuni per cui  si è registrato un calo.

In relazione al paese di nascita dei lavoratori stranieri, le Nazioni ai primi posti nella graduatoria in regione degli infortuni denunciati sono: Marocco, Romania, Albania e Tunisia.

Frequenze relative di infortunio
L’analisi dell’ultimo triennio consolidato (2004-2006) fa registrare a livello regionale un calo del 4,5% delle frequenze di accadimento di infortunio anche se il dato è comunque superiore alla media nazionale.

Tra le province con la maggiore frequenza infortunistica segnaliamo Forlì, Reggio Emilia e Ravenna.

I settori più a rischio sono: Industria Legno, Industria metalli, Industria trasformazione, Pesca e Costruzioni.

Rapporti di gravità
Nel triennio 2004/2006 le tre province che presentano le conseguenze più gravi a seguito di infortunio sono le stesse con la maggior frequenza di accadimento (Forlì, Reggio Emilia e Ravenna).

I settori che riportano le conseguenze più gravi sono: Costruzioni, Trasporti e Industria Legno.


Il Rapporto Annuale Regionale 2008 - Emilia Romagna (formato PDF, 701 kB).


Le slide con i dati statistici (formato .ppt, 307 kB).
 



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