La promozione della salute nei contesti occupazionali
Ed infatti il contesto lavorativo:
- “consente di raggiungere anche soggetti con fragilità sociale impiegati al suo interno, al fine di garantire loro l'accesso alle iniziative di prevenzione e promozione della salute, con l'obiettivo di contrastare la disequità in salute”;
- favorendo la realizzazione di iniziative caratterizzate da continuità nel tempo e sostenibilità, può contribuire a concretizzare il passaggio ‘da progetto a processo’, garanzia di una maggiore probabilità di efficacia delle azioni stesse”.
A ricordarlo nella Regione Marche è un Protocollo d’Intesa approvato dalla Deliberazione della giunta regionale n. 270 del 27 marzo 2017 “Attuazione DGR 540/2015 - Piano Regionale della Prevenzione 2014-2018 – Rete regionale delle ‘Aziende che Promuovono Salute’” e con riferimento alla successiva pubblicazione delle “Indicazioni operative per i luoghi di lavoro che promuovono salute”.
Le aziende che promuovono salute
La Deliberazione 270/2017 approva, in applicazione del Piano Regionale della Prevenzione 2014-2018, un Protocollo d'Intesa tra varie componenti sanitarie, enti e parti sociali “allo scopo di sostenere le Aziende nello sviluppo delle azioni di promozione della salute rivolte ai lavoratori, creare un sistema di riconoscimento del loro impegno, nonché monitorare le azioni e valutare i risultati”.
In definitiva l'obiettivo è di avviare anche nella Regione Marche “un'azione per la creazione e lo sviluppo della rete di ‘aziende che promuovono salute’ (Health workplace promotion - WHP), come già positivamente realizzato in altre nazioni e in altre regioni italiane”.
Il programma per la promozione della salute
A questo proposito si ricorda, nel documento di motivazione della deliberazione regionale, che WHP è un “programma dell'Organizzazione Mondiale della Sanità per la promozione della salute attraverso corretti stili di vita sul lavoro”.
E secondo questo programma – come abbiamo già indicato a inizio articolo – proprio il contesto lavorativo “può essere occasione e stimolo per assumere comportamenti corretti per la propria salute, non soltanto rispetto ai rischi connessi all'attività lavorativa”.
In questo senso il programma WHP “incentiva le aziende ad offrire ai propri lavoratori opportunità per migliorare la propria salute, riducendo i fattori di rischio generali e in particolare quelli maggiormente implicati nella genesi delle malattie croniche”.
Il concetto di Promozione della Salute nei contesti occupazionali “presuppone che un'azienda non solo attui tutte le misure per prevenire infortuni e malattie professionali ma si impegni anche ad offrire ai propri lavoratori opportunità per migliorare la propria salute, riducendo i fattori di rischio generali e in particolare quelli maggiormente implicati nella genesi delle malattie croniche”.
Ad esempio i luoghi di lavoro che promuovono la salute “incentivano e promuovono l'attività fisica, offrono occasioni di stimolo per smettere di fumare, promuovono un'alimentazione sana, attuano misure per migliorare il benessere sul lavoro e oltre il lavoro”.
Questa forma di intervento risponde “ad una delle strategie previste nel PNP 2014-2018 il cui Macroobiettivo è ‘Ridurre il carico prevenibile ed evitabile di morbosità, mortalità e disabilità delle malattie croniche non trasmissibili’ che realizza alleanze intersettoriali con gli enti e le parti sociali. A tal fine risulta essere fondamentale il coinvolgimento dei datori di lavoro e dei medici competenti, questi ultimi anche in relazione ai contenuti della normativa specifica, art. 25, comma a) del D.Lgs. n. 81/2008 che tra i compiti della stessa figura indica la collaborazione ‘... alla attuazione e valorizzazione di programmi volontari di promozione della salute, secondo i principi della responsabilità sociale’”.
Gli obiettivi e le indicazioni operative
Si ricorda poi che a seguito della “approvazione mediante Accordo Stato Regioni dei nuovi LEA (157/CSR del 7.9.16)” – i Livelli essenziali di assistenza (LEA) sono le prestazioni e i servizi che il Servizio sanitario nazionale è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione - l'attività di promozione degli stili di vita sani in ambiente di lavoro diventerà “un compito obbligatorio” delle strutture organizzative del servizio sanitario regionale (SSR).
E, come indicato nel Protocollo, la linea di intervento scelta – con riferimento alla linea 3.3 “Lavorare in…stile” e la linea 5.4 “Il lavoro invita allo screening” - ha come obiettivi:
- “ridurre il numero dei fumatori;
- estendere la tutela del fumo passivo;
- ridurre il consumo di alcol a rischio;
- aumentare il consumo di frutta e verdura;
- ridurre il consumo eccessivo di sale;
- aumentare l' attività fisica delle persone;
- promuovere l'adesione agli screening oncologici”.
Protocollo che indica, infine, che l’Agenzia Regionale Sanitaria predispone le indicazioni operative contenenti le procedure necessarie per l'adesione e l'implementazione, da parte delle aziende, alla rete regionale delle "Aziende che promuovono salute". Procedure riportate nel documento “Indicazioni operative per i luoghi di lavoro che promuovono salute. Come aderire al programma Workplace Health Promotion della Regione Marche” pubblicato, successivamente alla Deliberazione, nel mese di settembre 2017.
Riportiamo, in conclusione, l’indice delle indicazioni operative:
Che cosa è la Salute
Che cosa è la Promozione della Salute
Che cosa è la Promozione della Salute negli Ambienti di Lavoro WHP
Che cosa è il programma Aziende che Promuovono Salute
Il ruolo dei Dipartimenti di Prevenzione
Benefici
Aderire alla rete WHP
Iscrizione
Processo partecipato
Raccolta dati
Pianificazione/rendicontazione
Riconoscimento ufficiale
Aree di intervento
Alimentazione
Fumo
Alcol
Attività fisica
Screening oncologici
Per approfondire
Tiziano Menduto
Scarica la normativa di riferimento:
Scarica il documento correlato alla deliberazione:
“ Indicazioni operative per i luoghi di lavoro che promuovono salute. Come aderire al programma Workplace Health Promotion della Regione Marche”, documento a cura di Elisabetta Benedetti, Claudia Monaldi e Roberta Stopponi, Prima Edizione, settembre 2017 (formato PDF, 2.25 MB).
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