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Commissione europea: come migliorare la prevenzione nei luoghi di lavoro

Commissione europea: come migliorare la prevenzione nei luoghi di lavoro

Il quadro strategico in materia di salute e sicurezza sul lavoro 2021-2027 riporta indicazioni su come migliorare la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali. Focus su tumori, malattie cardiovascolari e promozione della salute.

Bruxelles, 6 Apr – Il “ Quadro strategico in materia di salute e sicurezza sul lavoro 2021-2027”, una importante Comunicazione della Commissione europea nell’individuare le sfide e le azioni necessarie per affrontare il nuovo mondo del lavoro e della sicurezza, sottolinea tre obiettivi:

  • Anticipare e gestire il cambiamento nel nuovo mondo del lavoro e dunque migliorare la sicurezza e la salute dei lavoratori in tempi di transizione digitale, verde e demografica anche attraverso il riesame delle direttive in materia di tutela nei luoghi di lavoro e la proposta di nuovi limiti prudenziali per l'amianto e il piombo;
  • Migliorare la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali, ad esempio promuovendo un approccio "zero vittime" per eliminare i decessi legati al lavoro nell'UE;
  • Aumentare la preparazione per eventuali future crisi sanitarie, ricordando che durante la crisi del COVID-19, la sicurezza e la salute sul lavoro hanno svolto un ruolo cruciale nel contribuire a proteggere vite umane e a mantenere la continuità aziendale. A questo proposito la Commissione svilupperà procedure e orientamenti di emergenza per la rapida diffusione, attuazione e monitoraggio delle misure in potenziali crisi sanitarie future.

 

 

Dopo esserci ampiamente soffermati, in un precedente articolo, sul primo obiettivo (anticipazione e gestione dei cambiamenti), con attenzione alla digitalizzazione e alla gestione dei rischi psicosociali, oggi approfondiamo la conoscenza del secondo obiettivo con particolare riferimento ai seguenti argomenti:


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I soggetti del sistema di prevenzione aziendale - 30 minuti
Informazione ai lavoratori, preposti e dirigenti sui ruoli dei soggetti del sistema di prevenzione in materia di salute e sicurezza sul lavoro ai sensi dell'articolo 36 del D.Lgs. 81/2008

 

Come migliorare la prevenzione degli infortuni professionali

La “Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni” riguardo al secondo obiettivo (“Migliorare la prevenzione delle malattie professionali e degli infortuni sul lavoro” – nella comunicazione europea”) sottolinea che occorre compiere ogni sforzo per ridurre i decessi correlati in linea con l’approccio "zero vittime" (vision zero). E a questo proposito il quadro strategico “rafforza la cultura della prevenzione, sia all'interno delle organizzazioni che tra i singoli lavoratori”.

 

Si indica che la prevenzione dei decessi correlati al lavoro “sarà possibile solo:

  1. effettuando indagini approfondite su infortuni e decessi sul luogo di lavoro;
  2. individuando e affrontando le cause di tali infortuni e decessi;
  3. sensibilizzando maggiormente in merito ai rischi connessi agli infortuni e alle lesioni sul lavoro nonché alle malattie professionali;
  4. rafforzando l'applicazione delle norme e degli orientamenti esistenti”.

In particolare “gli insegnamenti tratti dai ‘ quasi incidenti’ e dagli incidenti gravi, nonché lo scambio di informazioni su tali eventi, permetteranno di migliorare l'analisi e la prevenzione in tutta l'UE”.

 

Si indica poi che nel settore agricolo e forestale dell'UE, ad esempio, “il numero di infortuni e decessi resta inaccettabilmente elevato. A tale riguardo, sono essenziali dati affidabili sul numero di infortuni e decessi nelle aziende agricole, nonché un'ampia sensibilizzazione, anche sui potenziali rischi per familiari e minori che vivono nell'azienda”. 

 

Tumori, malattie cardiovascolari, promozione della salute e pregiudizi

Riguardo poi alle cause, la Commissione indica che il cancro “è la principale causa dei decessi correlati al lavoro nell'UE” (52%) e secondo le stime, gli agenti cancerogeni “contribuiscono a 100.000 decessi per cancro sul luogo di lavoro ogni anno”.

Dunque è necessario attuare azioni per la lotta contro il cancro sul luogo di lavoro che costituiscono elementi fondamentali del più generale piano europeo di lotta contro i tumori.

 

Inoltre un altro aspetto essenziale “per migliorare la protezione dei lavoratori è la lotta alle malattie cardiovascolari correlate al lavoro, come le malattie cardiache o l'ictus. Sebbene tali malattie siano la seconda maggiore causa di decessi correlati al lavoro nell'UE” (24%), “poco è noto sulle cause e sui legami con i rischi connessi al lavoro. Ciò ostacola l'adozione di misure di prevenzione adeguate sul luogo di lavoro”. E la priorità “va data alle ulteriori ricerche e raccolte di dati, nonché alla promozione della salute sul luogo di lavoro sia a livello nazionale che dell'UE. Tali azioni dovrebbero riguardare anche i disturbi muscoloscheletrici (DMS) che colpiscono milioni di lavoratori nell'UE”.

 

Si ricorda che i DMS correlati al lavoro, “nella peggiore delle ipotesi, possono portare a una disabilità e non sono legati solitamente a una singola causa, bensì a una combinazione di fattori fisici, psicosociali, organizzativi e individuali”.

 

Riguardo alla promozione della salute sul lavoro si ricorda che “una forza lavoro sana costituisce la base fondamentale per un'economia e una società forti e resilienti. Incoraggiare scelte di vita sane sul luogo di lavoro può ridurre notevolmente l'incidenza dell'assenteismo, delle malattie e delle malattie non trasmissibili (come il cancro, l'obesità, le malattie cardiovascolari e il diabete)”.

 

Si indica poi che “per garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori e delle lavoratrici, anche in sede di valutazione dei rischi sul lavoro, è fondamentale riconoscere la diversità, comprese le differenze e le disuguaglianze di genere, e combattere la discriminazione nella forza lavoro. Ad esempio, la pandemia ha evidenziato i rischi legati a strumenti e attrezzature inadeguati (come il fatto che le donne nel settore sanitario devono indossare dispositivi di protezione individuale progettati per gli uomini) e la necessità di fornire informazioni accurate, tempestive e facilmente comprensibili per garantire che tutti i lavoratori, compresi quelli più svantaggiati, possano comprendere appieno le norme sul luogo di lavoro ed esercitare i loro diritti”.

 

Nella valutazione e nella definizione delle priorità dei rischi di intervento – continua la Comunicazione – “saranno incoraggiate azioni volte a evitare pregiudizi di genere, garantendo:

  1. la rappresentanza di genere nelle consultazioni dei lavoratori;
  2. una formazione adeguata alla situazione personale dei dipendenti;
  3. il riconoscimento dei rischi associati a occupazioni da tempo trascurate o considerate ‘lavori leggeri’ (ad esempio, prestatori di assistenza o addetti alle pulizie)”. 

 

Si segnala anche che la violenza, le molestie o le discriminazioni sul luogo di lavoro, basate sul sesso, l'età, la disabilità, la religione o le convinzioni personali, l'origine razziale o etnica e l'orientamento sessuale, “possono incidere sulla sicurezza e sulla salute dei lavoratori e avere pertanto conseguenze negative per gli interessati, le loro famiglie, i loro colleghi, le loro organizzazioni e la società in generale. Tale circostanza può anche portare a situazioni di sfruttamento lavorativo”.

 

Cosa intende fare la Commissione europea?

In definitiva la Commissione europea intende:

  • promuovere un approccio ‘zero vittime’ (Vision Zero) ai decessi correlati al lavoro:
    • migliorando la raccolta di dati sugli infortuni sul lavoro e sulle malattie professionali e analizzando le cause profonde di ogni decesso o infortunio correlato al lavoro;
    • istituendo un gruppo di lavoro tripartito del CCSS dedicato all'approccio ‘zero vittime’ e sviluppando azioni e strumenti informativi per aumentare la sensibilizzazione; e
    • rafforzando le misure di applicazione mediante il sostegno al comitato degli alti responsabili dell'ispettorato del lavoro (SLIC) nelle sue attività di sensibilizzazione volte a ridurre i decessi correlati al lavoro a livello delle imprese, condividendo le buone pratiche e favorendo una maggiore formazione per gli ispettorati del lavoro;
  • aggiornare le norme dell'UE sulle sostanze pericolose per combattere il cancro, le malattie riproduttive e respiratorie:
    • avviando nel 2023 una consultazione delle parti sociali su valori limite ridotti per i fumi di saldatura, gli idrocarburi policiclici aromatici, l'isoprene e l'1,4-diossano nel quadro della direttiva CMD;
    • individuando un elenco prioritario di sostanze reprotossiche da trattare mediante le direttive pertinenti entro la fine del 2021;
  • fornire orientamenti aggiornati, anche in materia di formazione, protocolli, sorveglianza e monitoraggio, per proteggere i lavoratori dall'esposizione a medicinali pericolosi entro il 2022;
  • elaborare una panoramica del settore sanitario e dell'assistenza in materia di SSL, in collaborazione con l'EU-OSHA, entro il primo trimestre del 2024;
  • sostenere le attività di sensibilizzazione sui disturbi muscoloscheletrici, sul cancro e sulla salute mentale, nonché sulle molestie sul luogo di lavoro e sui pregiudizi di genere;
  • fornire informazioni settoriali alle PMI in cooperazione con l'EU-OSHA; e
  • proporre un'iniziativa legislativa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza di genere nei confronti delle donne e la violenza domestica entro la fine del 2021”.

 

Inoltre la Commissione “esorta gli Stati membri a:

  • “adoperarsi per realizzare l'approccio ‘zero vittime’ (Vision Zero) per i decessi relativi al lavoro nell'UE;
  • affrontare i rischi professionali connessi alle malattie cardiovascolari; 
  • promuovere il codice europeo contro il cancro tra i lavoratori per migliorarne l'educazione sanitaria e ridurre i rischi di cancro;
  • valutare e affrontare i rischi, con particolare riguardo ai gruppi più colpiti dalla pandemia, come le persone con disabilità;
  • sostenere attivamente il reinserimento, la non discriminazione e l'adeguamento delle condizioni di lavoro dei lavoratori che sono pazienti oncologici o sopravvissuti al cancro;
  • promuovere considerazioni di genere nella progettazione, nell'attuazione e nella rendicontazione;
  • affrontare attivamente i rischi nel settore sanitario istituendo e attuando procedure di lavoro sicure e fornendo una formazione adeguata;
  • fornire orientamenti e formazione migliori sulla valutazione dei rischi e sulle misure di prevenzione, in particolare alle microimprese e alle PMI”;
  • formare gli agricoltori attraverso i servizi di consulenza aziendale per migliorare le loro competenze e la loro consapevolezza in merito alle norme in materia di salute e sicurezza nelle aziende agricole, compreso l'uso sicuro di sostanze chimiche, in particolare i prodotti fitosanitari”.

 

Rimandiamo, in conclusione, alla lettura integrale del documento della Commissione europea che si sofferma anche sul tema delle sostanze pericolose e, riguardo al terzo obiettivo del quadro strategico 2021-2027, del miglioramento della risposta rapida alle emergenze/crisi sanitarie, partendo dall’esperienza della pandemia da COVID-19.

 

 

Tiziano Menduto

 

 

Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:

Commissione Europea - Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni - Quadro strategico dell'UE in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro 2021-2027 - Sicurezza e salute sul lavoro in un mondo del lavoro in evoluzione – SWD 2021.

 


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