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Rischio stress: i risultati dell’assistenza alle aziende

I dati relativi ai primi risultati delle attività di assistenza alle aziende per la valutazione del rischio stress lavoro-correlato nel territorio dell’ULSS 20 di Verona. Le attività svolte e i dati di feedback. Le criticità più riscontrate nelle aziende.


Bologna, 7 Nov – Abbiamo accennato più volte alle problematiche relative alla valutazione del rischio stress lavoro-correlato all’interno delle piccole aziende, aziende che sopportano con difficoltà l’organizzazione richiesta dalla normativa vigente in materia di sicurezza sul lavoro.
Per favorire la prevenzione del rischio stress anche nelle piccole realtà produttive, PuntoSicuro ha pubblicato nei mesi scorsi i materiali resi disponibili sul sito dell ’ULSS 20 di Verona, relativi alle attività di prevenzione portate avanti dal Servizio Prevenzione Igiene Sicurezza Ambienti di Lavoro (SPISAL):
- un documento con le linee operative per le piccole imprese;
- una check list adattata alle realtà produttive a minor complessità organizzativa;
- una scheda di feedback;
- una comunicazione del datore di lavoro che sta effettuando la raccolta dei dati organizzativi  per la compilazione della prima parte della check-list relativa all’area degli indicatori aziendali.
 

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Per conoscere i primi risultati di queste attività di prevenzione presentiamo brevemente un intervento che si è tenuto al convegno del 5 maggio 2011 dal titolo “ Valutazione dello stress lavoro correlato. Esperienze regionali a confronto”. Un convegno, organizzato dall’ULSS 20 di Verona, che si proponeva di presentare le indicazioni della Commissione Consultiva Permanente relative alla valutazione stress lavoro correlato e le varie esperienze regionali. 
 
Nell’intervento “ L’assistenza alle aziende per la valutazione del rischio stress e le linee operative per le piccole imprese”, a cura della Dr.ssa Antonia Ballottin e del Dr. Marco Renso, vengono ricordate le attività di assistenza alle aziende:
- pubblicazione dei materiali: Guida Operativa valutazione e gestione del rischio da stress lavoro-correlato del gruppo di coordinamento tecnico interregionale; Proposta metodologica per la valutazione del rischio stress lavoro correlato del Network Disagio Lavorativo ISPESL;
- organizzazione o partecipazione seminari informativi in ogni provincia rivolti a: aziende, associazioni datoriali e sindacali, Responsabili SPP, Medici competenti, Ordine dei Medici, Ingegneri, Psicologi, Consulenti del Lavoro, Pubblica Amministrazione e Sanità;
- corsi di formazione;
- comitato di coordinamento delle attività di prevenzione e vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro della Provincia di Verona;
- sportello informativo: assistenza telefonica, mail, incontri.
Inoltre sono stati inviati alle aziende diversi materiali per la valutazione del rischio stress (manuale, programma informatico, scheda feedback).
 
Nel documento agli atti sono presenti vari grafici con indicazioni che possono essere utili per le future campagne di prevenzione e per gli stessi soggetti che dovessero valutare il rischio stress nella propria azienda
Ad esempio chi è il soggetto che ha richiesto i materiali per la valutazione? Nel 35,5 % dei casi è l’ RSPP, nel 23 % un consulente esterno e nel 16,6 % il datore di lavoro.
 
Questi i primi dati di feedback delle aziende che hanno effettuato la valutazione del rischio stress lavoro correlato con la proposta metodologica “Network Nazionale per la Prevenzione Disagio Psicosociale nei Luoghi di Lavoro”:
 
-settori di appartenenza: servizi (58%), industria (41%), agricoltura (1%);
 
-dimensione delle imprese: meno di 10 dipendenti (44,8%), fino a 50 (28,9%), fino a 100 (9,8%), fino a 200 (6,3%), oltre 200 (10,2%);
 
-numero di check list compilate: una unica (69,3%), diverse per partizioni organizzative (14,5%), diverse per gruppi omogenei (16,2%);
 
-identificazione complessiva di rischio medio e alto: criticità contesto (es. ruolo, autonomia decisionale e controllo, comunicazione…) 60,3%, nessuna criticità contesto 39,4%, criticità contenuto (es. ambiente, carichi e ritmi di lavoro, orario e turni…) 42,0%, nessuna criticità contenuto 57,7%;
 
-dettaglio condizioni di rischio medio e alto (area contesto del lavoro): funzione e cultura 28,4%, ruolo 16,1%, carriera 58,7%, autonomia 30,4%, rapporti interpersonali 16,1%, interfaccia casa-lavoro 12,5%;
 
-dettaglio condizioni di rischio medio e alto (area contenuto del lavoro): ambiente di lavoro 25,6%, pianificazione compiti 38,1%, carichi e ritmi di lavoro 44,7%, orario 35,3%;
 
-aziende che hanno affrontato la valutazione approfondita: no (76%), si (24%);
 
-settori delle aziende (industria) che hanno affrontato la valutazione approfondita: manifatturiero 17,3%, edilizia 25,8%, artigianato 20,7%;
 
-settori delle aziende (servizi) che hanno affrontato la valutazione approfondita: commercio 21,7%, sanità 36%.
 
Per una lettura più completa dei dati, relativi anche al confronto tra le criticità riscontrate e le dimensioni aziendali, vi invitiamo ad una lettura diretta del documento agli atti.
 
 
L’assistenza alle aziende per la valutazione del rischio stress e le linee operative per le piccole imprese”, a cura della Dr.ssa Antonia Ballottin e del Dr. Marco Renso, relazione al convegno “Valutazione dello stress lavoro correlato. Esperienze regionali a confronto” (formato PDF, 1.44 MB).
 
 
 
Tiziano Menduto


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