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La verifica di efficacia di un modello semplificato di SGSL

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Medico competente

17/01/2012

Uno studio per verificare se un modello semplificato di SGSL, a due anni dalla sperimentazione, è ancora utilizzato dalle aziende e fare una prima valutazione sull’andamento degli infortuni.


Roma, 17 Gen – Tra le comunicazioni presentate al 73° Congresso NazionaleSIMLII  - congresso che si è tenuto a Roma dal primo al quattro dicembre 2010 – una si è soffermata su un tema molto delicato, quello dell’applicazione dei sistemi di gestione alle piccole aziende.
 
La normativa vigente sottolinea l’importanza per le nostre aziende dell’adozione di idonei sistemi di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (SGSL) realizzati mediante schemi organizzativi e procedurali organici, ben strutturati, specifici per ciascuna realtà aziendale. Al di là della problematica dell’ efficacia esimente della responsabilità amministrativa, tali sistemi di gestione hanno non solo ricadute positive in termini di frequenza e gravità del fenomeno infortunistico, ma anche ricadute sull’ottimizzazione ed efficienza dei processi aziendali. Applicare un sistema di gestione, un modello organizzativo idoneo è una reale opportunità per le Aziende di migliorarsi sotto tutti i profili.
Tuttavia la progettazione e l’implementazione di un SGSL può essere per un’impresa un’operazione complessa che richiede un grande impegno di risorse umane ed economiche ed un’avanzata capacità gestionale. Se per le imprese medio-grandi questo non costituisce un problema, per le piccole o micro imprese può costituire un ostacolo insormontabile.
Per questo motivo sono stati realizzati in questi anni dei modelli di SGSL semplificati  agevolmente applicabili a queste piccole realtà.


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Nella comunicazione dal titolo “Modello semplificato di sistema di gestione della sicurezza sul lavoro per piccole imprese: verifica di efficacia dopo due anni di utilizzo” – pubblicata sul secondo supplemento del numero di ottobre/dicembre 2010 del Giornale Italiano di Medicina del Lavoro ed Ergonomia – si ricorda che nella letteratura scientifica cominciano “ad essere presenti studi sugli effetti positivi dell’implementazione di Sistemi di Gestione della Sicurezza sul Lavoro (SGSL) sia sull’andamento infortunistico sia su altri parametri quali la partecipazione dei lavoratori, il clima di sicurezza, la competitività e le performance economico finanziarie”. Tuttavia “i modelli esistenti (OHSAS 18001, Linee Guida Uni-Inail-Ispesl 2001, ecc.) sono percepiti ancora “come troppo complessi e costosi dalle imprese medio-piccole e ciò ne ostacola la diffusione”.
 
Nella comunicazione – curata da L. Veneri, P. Ghini, M.A. Caso, G. Baldassarri (Dipartimento di Sanità Pubblica, AUSL di Forlì), F. Renzetti e R. Santarelli ( INAIL, Direzione Regionale Emilia-Romagna, Contarp) – si fa riferimento ad un modello semplificato di SGSL sviluppato nel 2006 dall’Unita Operativa Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro (UOPSAL) del Dipartimento di Sanità Pubblica di Forlì ed il CONTARP dell’INAIL Regionale Emilia-Romagna assieme alle parti sociali.
Il modello semplificato, composto da 7 procedure e 36 moduli operativi, è stato sperimentato da marzo 2007 per un anno in 15 aziende volontarie e la sperimentazione ha mostrato che nelle ditte aderenti è “aumentata la sensibilità verso la sicurezza e la partecipazione attiva al processo di prevenzione in particolare di lavoratori e preposti”; d’altro canto “il modello e stato giudicato in alcune parti ancora troppo complesso”.
 
Illavoro presentato nella comunicazione aveva questi obiettivi:
- “verificare, a due anni dalla sperimentazione, se il modello semplificato di SGSL è ancora utilizzato dalle aziende;
- tentare una prima valutazione sull’andamento degli infortuni nel gruppo di aziende prima e dopo l’implementazione del SGSL”.
 
In particolare “alle 15 aziende aderenti alla sperimentazione nel 2009 e nel 2010, tramite questionari, sono state chieste informazioni sulla continuità nell’utilizzo delle procedure e dei relativi moduli operativi del modello sperimentato. Inoltre è stata chiesta copia del registro infortuni, il numero di ore lavorate ed il numero medio di addetti nell’anno precedente, relativamente ai soli lavoratori dipendenti, compresi gli apprendisti ed esclusi gli impiegati e gli ‘atipici’. Parimenti sono stati esclusi dal conteggio degli infortuni quelli degli impiegati, dei lavoratori ‘interinali’, perche spesso vengono registrati solo dall’agenzia di somministrazione e quelli dei ‘lavoratori a progetto’, per i quali non vengono registrate le ore lavorate; inoltre sono stati esclusi tutti gli infortuni stradali”.
Sono poi stati verificati i dati su infortuni e ore lavorate per poter stilare e confrontare “gli indici di incidenza (I.I.), numero infortuni su numero addetti, e di frequenza (I.F.), numero infortuni su milione di ore lavorate” del periodo 2008-09 con quelli del periodo 2004-06. E gli stessi confronti sono stati fatti per i soli infortuni ‘gravi’, cioè con durata superiore a 40 giorni o con esiti permanenti”.
 
A questi questionari hanno risposto 12 aziende nel 2009 e 14 nel 2010.
Questi alcuni dati:
- “una azienda aveva interrotto l’uso del SGSL nel 2008 per riprenderlo nel 2009 usando solo tre procedure; nel 2009 ha interrotto una seconda azienda;
- solo due aziende nel 2008 e una nel 2009 hanno utilizzato tutte le 7 procedure; le altre hanno escluso la procedura ‘appalti’ per sopravvenute modifiche legislative che l’hanno resa non del tutto adeguata;
- la media di utilizzo dei moduli operativi, che durante l’anno di sperimentazione era stata del 70%, e risultata del 78% nel 2008 e del 73% nel 2009, ciò per effetto di una drastica diminuzione di utilizzo da parte di tre aziende soprattutto dei moduli collegati con le procedure di sistema e di valutazione del rischio”.
 
Nella comunicazione, che vi invitiamo a leggere, è presente una tabella che riporta il confronto fra l’andamento infortunistico complessivo e dei soli infortuni gravi nei periodi 2004-06 e 2008-09, rispettivamente prima e dopo l’implementazione del SGSL.
In particolare nel periodo 2004/2006 (976 addetti, 90 infortuni) l’I.I. è 9,2%, mentre l’I.F. è 57. Invece nel periodo 2008/2009 (757 addetti, 47 infortuni) l’I.I. è 6,2% (p=0,04), mentre l’I.F. è 38 (p=0,002). Mentre I.I. e I.F. non sono cambiati nei due periodi riguardo agli infortuni gravi.
 
Inconclusione questo lavoro ha confermato “la necessità di semplificare ulteriormente il modello di SGSL, cosa che è già stata parzialmente fatta, ma non ancora divulgata. Per altro al modello è stata aggiunta la procedura di vigilanza per renderlo conforme ai requisiti richiesti dall’art. 30 del D. Lgs 81/08 per i modelli di organizzazione e gestione”.
 
Inoltre l’analisi dell’andamento infortunistico nelle aziende utilizzatrici, “pur con i limiti del confronto ‘prima-dopo’ utilizzato, mostra una significativa diminuzione degli infortuni totali, ma non di quelli gravi; ciò fa pensare che per ora il progetto abbia inciso solo sugli aspetti più evidenti e facilmente aggredibili della sicurezza, mentre non ha influenzato significativamente la capacita di valutare i rischi gravi e programmare le relative misure di prevenzione e protezione”.
 
 
 
Modello semplificato di sistema di gestione della sicurezza sul lavoro per piccole imprese: verifica di efficacia dopo due anni di utilizzo”, a cura di L. Veneri, P. Ghini, M.A. Caso, G. Baldassarri (Dipartimento di Sanità Pubblica, AUSL di Forlì), F. Renzetti e R. Santarelli (INAIL, Direzione Regionale Emilia-Romagna, Contarp), comunicazione al 73° Congresso Nazionale SIMLII “La Medicina del Lavoro quale elemento migliorativo per la tutela e sicurezza del Lavoratore e delle attività dell’Impresa”, pubblicata in Giornale Italiano di Medicina del Lavoro ed Ergonomia, Volume XXXII n°4/suppl.2, ottobre/dicembre 2010 (formato PDF, 109 kB).
 
 


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