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Imparare dagli errori: i veicoli pesanti e i cantieri stradali

Tiziano Menduto

Autore: Tiziano Menduto

Categoria: Imparare dagli errori

19/01/2010

Esempi tratti dall’archivio Ispesl Infor.mo.: incidenti avvenuti sulle strade con perdita di controllo di veicoli pesanti nel superamento di cantieri stradali. La prevenzione degli incidenti stradali: la vista, la distrazione, la stanchezza e l’alcol.

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La principale fonte di informazione in Italia, e per noi di PuntoSicuro, sulle dinamiche e le cause degli incidenti sul lavoro è, INFOR.MO., uno strumento per l'analisi qualitativa dei casi di infortunio collegato al sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi.
Il problema è questo contenitore di informazioni non raccoglie che in modo sporadico gli incidenti relativi alla strada e gli incidenti stradali determinano in Italia oltre il 50% del totale delle morti sul lavoro.



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Abbiamo deciso dunque di riprendere a parlarne utilizzando alcuni dati di INFOR.MO., in merito a incidenti accaduti in prossimità di cantieri stradali, e cercando di fornire in questa puntata, e magari in alcune altre, utili informazioni sulla prevenzione.

I casi
Il primo caso, del 2006, è relativo ad alcuni lavoratori - dipendenti di una ditta impegnata in attività connesse all’agricoltura e alla zootecnica – che stanno eseguendo “lungo l'autostrada A22 lo sfalcio dell'erba sulla scarpata”.
Ad un certo punto mentre un lavoratore si trova sulla corsia di emergenza, sopraggiunge “un autocarro che, oltrepassato il furgone che presegnalava la presenza del cantiere mobile”, si indirizza verso destra ed invasa la corsia di emergenza urta il guardrail.
L'autocarro prosegue poi la marcia “appoggiato con la fiancata destra contro la barriera metallica sino ad urtare con la parte frontale il lavoratore”.
Le analisi successive hanno riportato che “le condizioni ambientali erano buone (cielo sereno, buona visibilità, manto stradale asciutto e integro), l'autista non aveva assunto alcolici ed il mezzo non presentava rotture o anomalie”.

Passiamo direttamente ad un secondo caso molto simile e sempre legato ad attività di sfalcio dell’erba in autostrada.
Un lavoratore è intento a segnalare la presenza del cantiere di lavoro, mentre due suoi colleghi si occupano del taglio dell'erba.
All'improvviso un camion sbanda, entra nella zona di lavoro perimetrata con pilastrini e segnalata con pannelli luminosi e investe il primo lavoratore.

Infine un terzo caso. Un lavoratore sta “scaricando e depositando contro il parapetto di un viadotto autostradale della segnaletica che sarebbe stata in seguito utilizzata per delimitare un cantiere stradale”.
Il mezzo dell’impresa, correttamente provvisto di lampeggianti accesi e posizionato lungo la corsia d’emergenza, viene investito da un autoarticolato.
Il lavoratore, che si trovava tra il mezzo aziendale colpito e il parapetto del viadotto, viene “investito dallo stesso mezzo e schiacciato contro il parapetto”.


L’analisi e la prevenzione
Che dire? I casi sono abbastanza chiari e lampanti nel mettere in rilievo sia la pericolosità del lavoro nei cantieri stradali, sia l’imprudenza e la mancanza di una guida sicura da parte di molti guidatori.
Del primo e del terzo caso presentato non si può infatti dire niente di più che l’incidente è dipeso dalla perdita di controllo dell'autocarro.
Nel secondo caso abbiamo, come elemento peggiorativo dell’infortunio, una procedura di segnalazione che poteva essere più sicura, pur essendo in linea con linee guida regionali per la delimitazione di cantieri di lavoro per lavori di breve durata.

I tre incidenti segnalati non riguardano automobili, ma veicoli pesanti.
Se, come abbiamo visto prima, gli incidenti stradali determinano oltre il 50% del totale delle morti sul lavoro, è bene non dimenticare infatti che l’autotrasporto rappresenta una componente delicata per effetto del numero di mezzi in circolazione e della tipologia di merci trasportate.
Ricordando che nella grande maggioranza dei casi di incidente stradale il protagonista in negativo è l’uomo e non la macchina, quali possono esserne le cause scatenanti?

Diamo alcune indicazioni con riferimento ad alcuni documenti per la prevenzione nel settore dell’autotrasporto presentati in passato da PuntoSicuro.
Intanto la vista: infatti la distrazione e le capacità visive non idonee sono una delle principali cause d’incidente. Da alcuni controlli effettuati nel 2007 su 242 persone, il 10% è risultato essere non consapevole dei propri problemi di vista: è dunque necessario che ogni conducente, che ogni guidatore di veicoli si sottoponga ad accurati esami della vista.

In particolare poi la distrazione, intesa come calo di attenzione alla guida, è la principale causa d’incidente.
Ad esempio può essere favorita:
- da stanchezza legata all’orario di lavoro, ai tempi di guida e di riposo, ai ritmi di lavoro, allo stress;
- da alterazioni delle condizioni-psicofisiche dovute all’assunzione di sostanze (alcol, droghe, farmaci);
- dalla presenza nell’abitacolo del veicolo di strumenti tecnologici che possono spostare l’attenzione dalla strada (telefono cellulare, videofonino, radio, navigatore satellitare etc.)”.

Abbiamo parlato della stanchezza: il sonno e la stanchezza sono tra i nemici più pericolosi per ogni guidatore.
Si possono però prevenire:
- mettendosi alla guida riposati;
- evitando di guidare per troppo tempo consecutivamente;
- ascoltando i segnali che il nostro corpo ci manda (come la difficoltà nel tenere aperti gli occhi);
- prendendo specifiche precauzioni: ad esempio evitare di mangiare troppo e di assumere alcolici.
Chi guida sotto l’influenza dell’alcol ha un rischio maggiore (fino a 380 volte in più se chi guida ha un tasso alcolemico di 1,5 m/l) di restare coinvolto in un incidente stradale rispetto ai soggetti sobri.
Ed è bene sottolineare che non esistono quantità sicure nell’assunzione di alcol: se si è bevuto, è meglio aspettare prima di mettersi alla guida.

Parlando di prevenzione anche per gli stessi guidatori, non si può infine dimenticare che per la sicurezza di chi guida è opportuno utilizzare sempre dispositivo di sicurezza passiva come le cinture di sicurezza.



Per consultare direttamente la presentazione dell’infortunio di cui ci siamo occupati, collegarsi a questa pagina per visualizzare le schede numero 866, 930 e 1546 (archivio INFOR.MO. incidenti 2005/2008).

 
Tiziano Menduto
 



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