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I sistemi di gestione integrati e l’analisi dei rischi relativi all’ambiente

I sistemi di gestione integrati e l’analisi dei rischi relativi all’ambiente
Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Valutazione dei rischi

22/11/2022

Le linee di indirizzo SGI – AE per un sistema di gestione integrato nelle aziende del settore energia e petrolio. Focus sull’analisi e valutazione dei rischi relativi all’ambiente e sulla definizione degli obiettivi per il sistema di gestione.

 

Roma, 22 Nov – In relazione alle tante novità connesse alla norma tecnica UNI ISO 45001:2018 sono diversi i documenti sui sistemi di gestione per la salute e sicurezza che sono stati aggiornati in questi ultimi due anni.

Attraverso uno di questi – il documento InailLinee di indirizzo SGI – AE. Sistema di gestione integrato salute sicurezza ambiente aziende energia” – ci è stato possibile raccogliere utili informazioni sulle prassi connesse ad alcune attività rilevanti in materia di sicurezza. Infatti le linee di indirizzo SGI-AE, che hanno carattere volontario, benché siano rivolte specificatamente alle aziende del settore Energia-Petrolio, riflettono le importanti innovazioni introdotte dalla norma UNI ISO 45001:2018 e possono comunque essere di utilità per vari comparti del mondo del lavoro.

 

Se in precedenti articoli ci siamo soffermati sull’identificazione dei pericoli e sulla valutazione dei rischi in un sistema di gestione integrato, oggi affrontiamo altri temi connessi al processo di pianificazione:

  • l’analisi e valutazione dei rischi relativi all’ambiente
  • la definizione degli obiettivi per il sistema di gestione.

 

Questi gli argomenti affrontati nell’articolo:


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Sistemi di gestione integrati: l’analisi e valutazione dei rischi ambiente

Il documento indica che lo scopo dell’analisi e della valutazione dei rischi ambiente è quello di “identificare gli impatti ambientali nell’ambito del Documento di Valutazione del Rischio, valutarne gli aspetti che da essi derivano ed identificarne, attraverso idonee metodologie, la loro significatività, definendone la probabilità e le conseguenze per garantire la protezione dell’ambiente e del territorio”.

 

Si specifica poi che l’identificazione degli impatti ambientali e la loro significatività “deve avvenire tramite:

  • identificazione sistematica degli aspetti ambientali significativi collegati ai processi, agli impianti, alle attività e all’organizzazione del lavoro, alle materie prime e ai prodotti, in tutte le condizioni di esercizio, comprese quelle di emergenza;
  • selezione, valutazione ed attuazione di idonee misure al fine di prevenire, eliminare e mitigare gli impatti ambientali significativi identificati secondo l’approccio seguente:
  • eliminazione dello specifico impatto ambientale, ove possibile;
  • riduzione degli specifici impatti ambientali ad un livello accettabile;
  • definizione di significatività dell’impatto ed individuazione delle azioni mitigative al fine di renderlo accettabile sulla base di analisi e dimostrazioni di conformità con i criteri di accettabilità adottati;
  • definizione delle priorità di intervento;
  • valutazione dell’efficacia delle misure implementate”.

 

L’obiettivo atteso – continuano le linee di indirizzo del sistema di gestione integrato - è il “miglioramento continuo delle probabilità di accadimento e delle conseguenze derivanti dagli impatti ambientali”.

 

Analisi e valutazione dei rischi ambiente: attività, ruoli e responsabilità

Se l’azienda deve identificare gli aspetti ambientali e valutare quelli significativi, l’attività di identificazione e di valutazione deve prendere in considerazione “le attività routinarie e non; le sostanze utilizzate nel processo produttivo, gli intermedi ed i prodotti finiti; le attività di terzi che operano od entrano in contatto con l’unità produttiva (compresi i contrattisti, visitatori ecc.). L’analisi e la valutazione degli aspetti ambientali devono essere condotte con metodologie di lavoro procedurizzate sia per la modalità applicativa che per il metodo di valutazione”.

 

Inoltre l’analisi e la relativa valutazione “devono essere revisionate ad intervalli prestabiliti ed ogni volta che intervengano cambiamenti significativi nel processo / prodotti / organizzazione”.

Il metodo di lavoro deve essere poi basato su “criteri oggettivi di identificazione degli aspetti ambientali nelle condizioni di esercizio: normale, di anomalia e di emergenza”.

 

Si sottolinea poi che l’analisi degli aspetti ambientali “deve essere effettuata considerando:

  • gli interventi manutentivi;
  • le infrastrutture, apparecchiature e materiali (fornite sia dall’azienda che da terzi);
  • le modifiche, includendo cambiamenti temporanei e i loro impatti sulle operazioni, processi e attività;
  • la progettazione delle aree di lavoro, dei processi, delle installazioni, delle macchine/ attrezzature, procedure operative e organizzazione di lavoro;
  • le interazioni tra le attività interne e gli appaltatori”.

 

Rimandiamo alla lettura del documento che si sofferma su vari altri aspetti (documentazione di riferimento, valutazione di prestazione, …) e riporta anche indicazioni relative ai ruoli e alle responsabilità connesse con queste attività di analisi e valutazione.

 

Riprendiamo, ad esempio, il ruolo del datore di lavoro:

  • “Elaborare il Documento di Analisi degli aspetti ambientali, evidenziando quelli significativi.
  • Coordinare e verificare l’attuazione degli strumenti di mitigazione del rischio”.

 

Mentre il Responsabile Sistema Gestione Integrata/persona incaricata dal DL deve:

  • “Verificare il rispetto delle procedure e delle prestazioni.
  • Riportare al datore di lavoro i risultati da utilizzare come base per il riesame.
  • Identificare, in collaborazione con i responsabili dei processi, gli obiettivi e i traguardi e gli indicatori di prestazione connessi.
  • Collaborare con il datore di lavoro alla elaborazione del documento di analisi degli aspetti ambientali ed identificazione di quelli significativi.
  • Informare i rappresentanti dei lavoratori (Rlsa) sugli esiti delle valutazioni nel corso di riunioni periodiche.
  • Coordinare gli incontri periodici della struttura organizzativa HSE” (Health Safety Environment). 

 

Il documento riporta poi indicazioni sui ruoli e responsabilità di:

  • RLSA (Rappresentante lavoratori per la sicurezza e l’ambiente)
  • Struttura Organizzativa HSE

 

Sistemi di gestione integrati: stabilire gli obiettivi per il SGI

Concludiamo con un accenno alla scelta degli obiettivi per il sistema di gestione integrato.

 

Il documento indica che, sempre con riferimento al processo di pianificazione del SGI-AE, il datore di lavoro “stabilisce gli obiettivi in relazione alle funzioni e ai livelli pertinenti e sulla base della valutazione dei rischi e delle opportunità, fermo restando che non è tenuto a stabilire obiettivi di miglioramento per il SGI per ogni rischio e opportunità”.

 

In particolare gli obiettivi possono essere:

  • strategici, fissati per migliorare le prestazioni complessive in termini di HSE, ad esempio:
    • adottare linee guida per l’affidamento delle forniture di beni e servizi che garantiscano l’integrità del contraente e che favoriscano l’affidamento a imprese che adottano Sgsl certificati e che utilizzano metodi “green”;
    • individuare e adottare metodologie per valutare l’efficacia formativa;
    • realizzare nuove infrastrutture ai fini del miglioramento dei servizi al personale e all’utenza;
    • aggiornare le dotazioni e i collegamenti informatici ai fini del miglioramento della tenuta e della conservazione delle informazioni documentate;
    • incaricare una struttura per il monitoraggio dell’aspetto cognitivo-comportamentale dei lavoratori allo scopo di identificare e prevenire comportamenti non corretti o potenzialmente pericolosi;
  • tattici, fissati a livello di stabilimento, progetto o processo, quali ad esempio:
    • stabilire procedure per i diversi processi;
    • ricercare e adottare nuove tecnologie a minor rischio;
    • sostituire sostanze e derivati pericolosi;
    • stabilire obiettivi differenziati per le diverse attività aziendali da monitorare con cadenze predefinite circa:
      • il livello di competenza e di addestramento dei lavoratori;
      • l’adozione di dispositivi di protezione collettiva;
      • la sostituzione di una tecnologia pericolosa con una meno pericolosa;
  • operativi, fissati a livello di attività che costituiscono i risultati dell’implementazione del SGI, il cui raggiungimento dà evidenza del miglioramento continuo, quali ad esempio:
    • ottenere la presenza assoluta dei partecipanti ad un determinato corso di formazione;
    • sanare le non conformità entro una data prestabilita;
    • misurare il livello di competenza e di addestramento dei lavoratori rispetto alle procedure (da determinarsi) con cadenza semestrale”.

 

Infine l’organizzazione potrà distinguere:

  • obiettivi di mantenimento: “obiettivi per il mantenimento, nel tempo, dei livelli di prestazione di HSE raggiunti;
  • obiettivi di miglioramento: obiettivi per il miglioramento dei livelli di prestazione di el SGI che sono definiti nel programma di miglioramento”. 

 

Concludiamo rimandando, anche in questo caso, alla lettura integrale delle Linee di indirizzo SGI-AE che, riguardo al processo di pianificazione, riporta indicazioni anche su varie altre attività:

  • identificazione e gestione della normativa applicabile
  • identificazione dei pericoli per la SSL
  • valutazione dei rischi per la SSL
  • valutazione delle opportunità per la SSL e di altre opportunità per il sistema di gestione SGI.

 

 

RTM

 

 

Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:

Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione Inail, Dipartimento DIT Inail, “ Linee di indirizzo SGI – AE. Sistema di gestione integrato salute sicurezza ambiente aziende energia”, a cura di Paolo Fioretti e Giambattista Zarrelli (Contarp Inail), Fabio Pera (DIT, Inail), Daniele Evaristo (Confindustria Energia), Donatella Giacopetti (Unem), Gianfranco Peiretti (IPLOM), Marco Lupi (Uiltec UIL), Stefano Ruvolo e Antonio Ingallinesi (Femca CISL), Domenico Celiento, Fabrizio Fantò e Stefano Pessina (Eni), Collana Salute e sicurezza, edizione 2021 (formato PDF, 4.03 MB).

 

 

 

Vai all’area riservata agli abbonati dedicata a “ Linee di indirizzo SGI – AE: aziende energia”.

 

 

Leggi gli altri articoli di PuntoSicuro su SGSL, Modelli organizzativi, decreto 231

 


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