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La ricetta del Ministro Sacconi per aumentare la sicurezza in Italia

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In occasione dell'ennesima tragedia sul lavoro, l'Ufficio Stampa del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali ha fatto circolare una importante Dichiarazione del ministro  Maurizio Sacconi.

 
 
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"A nome del governo tutto, esprimo la più sentita partecipazione al dolore dei familiari e dei colleghi per le vittime dell’esplosione nello stabilimento di produzione di gomme di Sasso Marconi.". Prosegue la nota del Ministro: "Il governo intende rendere più effettive le condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro attraverso la maggiore collaborazione delle proprie funzioni ispettive con quelle delle Aziende sanitarie cui oggi è riconosciuta primaria competenza in materia, come nel caso dell’azienda ove si è verificata l’esplosione. In particolare, vogliamo integrare in un unico sistema le funzioni esperte dell’Inail e dell’Ispesl in modo da offrire un ancor più solido e omogeneo riferimento per tutte le attività di ricerca sulla sicurezza, di prevenzione, assicurazione e riabilitazione. Così come è doveroso investire in modo crescente nella formazione e nell’informazione dei lavoratori anche sulla base di più diffusi rapporti di collaborazione tra imprenditori e lavoratori. In questo senso è stato varato un piano straordinario di investimenti per garantire una dimensione critica alla formazione e all’informazione dei lavoratori.".
 
Per un non addetto ai lavori potrebbero sembrare parole di rito ma per gli addetti alla sicurezza le parole di Sacconi fanno trapelare una precisa strategia con novità di non poco conto:

- Un forte intervento di integrazione di funzioni tra INAIL e ISPESL, due enti che da anni si occupano di sicurezza sul lavoro in Italia e le cui funzioni potrebbero essere accorpate.

- Un richiamo a possibili investimenti su un "piano straordinario" per la formazione e informazione dei lavoratori.
 
Il settore della sicurezza è un comparto in cui operano decine di migliaia di professionisti nel settore pubblico e privato ed il cui buon funzionamento potrebbe portare ricadute economiche sul sistema Italia nel suo complesso di valore assai superiore agli investimenti. Basti pensare al valore del costo sociale degli infortuni sul lavoro, stimato in circa 25.000 euro ad infortunio e che moltiplicato per il milione di infortuni che accadono ogni anno in Italia porta questo costo alla spaventosa entità di circa 25 miliardi di euro.
 
Se il piano per la formazione fosse davvero straordinario e le risorse stanziate (di cui ad oggi non è giunta alcuna notizia salvo questo comunicato) consentissero un serio miglioramento dell'efficacia, della frequenza e della qualità della formazione e informazione sulla sicurezza, magari arrivando, seppure ultimi nelle economie occidentali, a promuovere anche l'utilizzo maturo delle tecnologie dell'informazione, questo piano potrebbe avere un effetto reale e concreto e vedrebbe tutti noi attori del settore partecipare convinti a collaborare per il suo successo.
 
Stiamo a vedere, fiduciosi. Una importante occasione di confronto sarà quella del prossimo 28 Novembre a Roma per il meeting organizzato da HRC e Firas e di cui PuntoSicuro è media partner (gli organizzatori parlano già di oltre 1.000 adesioni). Maurizio Sacconi, che si confronterà il 28 con gli Ex Ministri del lavoro Tiziano Treu e Cesare Damiano, potrà esporre la sua strategia che potrebbe essere un importante segnale per il settore, reduce dalla recente entrata in vigore del D.Lgs. 81/08 che ha fatto venire non pochi capelli bianchi agli addetti (per la mole di lavoro che ha comportato nell'aggiornamento di documenti e procedure) ma che ha anche contribuito a portare maggiore attenzione su un settore per anni bistrattato nel nostro paese.
 
 
Luigi Matteo Meroni
Direttore di PuntoSicuro


 
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