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Inail: gli infortuni nei servizi idrici, ambientali, energetici e funerari

Inail: gli infortuni nei servizi idrici, ambientali, energetici e funerari
Tiziano Menduto

Autore: Tiziano Menduto

Categoria: Dati e statistiche

25/01/2021

Un documento dell’Inail presenta un’analisi degli eventi lesivi delle aziende associate a Utilitalia relativamente ai settori ambiente, energia, gas, acqua e settore funerario. Le cause degli infortuni e malattie professionali nel settore ambiente.

Roma, 25 Gen – Ci siamo già soffermati in precedenti articoli sul Protocollo d’intesa stipulato nel 2018 tra Inail e Utilitalia (federazione che riunisce le aziende operanti nei servizi idrici, ambientali, energetici e funerari) e che prevede l’impegno a definire piani e azioni in grado di incidere sui livelli di sicurezza dell’ambiente di lavoro. Un protocollo d’intesa che ha portato anche, come ricordato nelle interviste di PuntoSicuro ad Annalisa Guercio e Lucina Mercadante, all’elaborazione delle linee di indirizzo dal titolo “ Sistema di gestione della salute e della sicurezza dei lavoratori per le aziende dei servizi idrici, ambientali, energetici e funerari. Linee di indirizzo sgsl-u”.   

 

In relazione a tale protocollo è stato recentemente prodotto - dalla Consulenza Statistico Attuariale, dalla Contarp e dal Dipartimento Medicina, Epidemiologia, Igiene del Lavoro ed Ambientale dell’Inail – il documento “Analisi eventi lesivi delle aziende associate a Utilitalia. Tutti i settori”, un documento che permette di analizzare la “sinistrosità infortunistica” delle aziende di vari ambiti lavorativi. Grazie alla collaborazione della Fondazione Rubes Triva e di Utilitalia è stato infatti analizzato il complesso delle aziende associate a Utilitalia nel 2018 (nei settori ambiente, energia, gas, acqua e settore funerario) e di queste è stata effettuata “un’approfondita analisi degli infortuni occorsi in occasione di lavoro per frequenza, gravità e modalità di accadimento”. Lo scopo è quello di “ricercare l’esistenza di rischiosità specifiche dei vari settori da combattere con interventi prevenzionali mirati”.

 

 

Riguardo al nuovo documento Inail ci soffermiamo oggi sui seguenti argomenti:


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Denunce di infortuni nei settori ambiente, energia, gas, acqua e servizi funerari

L’analisi si è focalizzata sulle denunce di infortuni nel 2018 per 661 aziende e dall’elaborazione emerge che in quell’anno “6 aziende su 10 hanno denunciato infortuni”.

 

Riguardo agli infortuni denunciati (7.641 casi) riportiamo una delle tabelle presenti nel documento:

 

 

Si mostra che l’84,1% delle denunce d’infortunio “riguarda la modalità ‘in occasione di lavoro’ e la quasi totalità (93,0%) avviene senza coinvolgimento di un mezzo di trasporto”. Il rimanente 15,9% delle denunce di infortunio è relativo “alla componente ‘in itinere’, prevalentemente con l’utilizzo di un mezzo di trasporto (56,9%). Undici i casi mortali registrati nel 2018, sette avvenuti in occasione di lavoro e quattro in itinere. Il 65,8% delle denunce di infortunio è concentrato nel Nord Ovest e nel Centro del Paese (rispettivamente 34,6% e 31,2%). Le regioni maggiormente interessate dal fenomeno infortunistico sono Lombardia (21,0%), Lazio (17,2%), Toscana (10,6%), Veneto (8,7%), Liguria (6,8%) e Piemonte (6,8%) (Tabella 2)”.

 

Interessante è poi comprendere le differenze riguardo alle diverse attività/settori.

 

Si segnala che “l’83,1% delle denunce di infortunio (6.345) riguarda lavoratori che svolgono le seguenti tre lavorazioni: ‘Servizi di nettezza urbana’ (57,8% dei casi), ‘Attività svolte da personale degli uffici in genere’ (17,3%) ed ‘Esercizio di impianti per Acqua, freddo e calore’ (8,0% dei casi)”.

 

Inoltre un 2,3% delle denunce (174) “interessa invece lavoratori occupati nelle costruzioni (ad esempio costruzioni di acquedotti, fognature, linee elettriche e condotte urbane per gas). I lavoratori dei ‘Servizi di pulizia, sterilizzazione, disinfestazione e derattizzazione’ rappresentano il 2,0% delle denunce (150), quelli occupati nell’ ‘Esercizio degli impianti di Energia elettrica’ l’1,2% delle denunce (93) mentre quelli occupati nell’ ‘Esercizio degli impianti di Gas e liquidi combustibili’ e nei ‘Servizi mortuari’ entrambi lo 0,9% delle denunce (rispettivamente 71 e 68)”. Infine tra le denunce di infortunio delle ‘attività non definite’ “rientrano anche 224 infortuni che occorrono a lavoratori interinali”.

 

Analisi degli infortuni nella nettezza urbana e nelle discariche ed inceneritori

Tenendo conto di quanto riportato riguardo alle differenze tra i vari settori, riportiamo qualche ulteriore informazione sul “settore ambiente”.

 

Il documento, riguardo agli infortuni accertati positivi in occasione di lavoro delle aziende associate a Utilitalia nel 2018 relative alla voce di tariffa “Servizi di nettezza urbana. Raccolta, preparazione per il riciclaggio dei RSU. Esercizio di discariche ed inceneritori RSU”, si sofferma sulle cause e circostanze (con riferimento alle variabili Esaw/3) degli infortuni.

 

Si rileva che gli infortuni delle aziende associate del Settore Ambiente “avvengono prevalentemente nella raccolta dei Rifiuti Solidi Urbani (RSU) su strada”:

  • il tipo di luogo maggiormente interessato “è risultato il luogo aperto al transito pubblico senza restrizioni, quindi la pubblica via e il mezzo di trasporto;
  • il tipo di lavoro maggiormente registrato è risultato quello legato ad attività complementari (in particolare gestione, raccolta e trattamento dei rifiuti) e quello legato alla circolazione con e senza mezzi di trasporto”.

 

Le prime quattro attività fisiche specifiche (l’attività fisica svolta dalla vittima al momento dell’infortunio) riguardano:

  1. Movimenti (40% dei casi) – “principalmente camminare, correre, salire, scendere, ecc.;
  2. Trasporto manuale (20%dei casi) - principalmente trasporto verticale, sollevare, alzare, portare in basso un oggetto;
  3. Manipolazione di oggetti (19% dei casi) - principalmente prendere in mano, afferrare, strappare, tenere in mano, deporre - su un piano orizzontale;
  4. Alla guida, a bordo di un mezzo di trasporto/attrezzatura di movimentazione (7% dei casi) - principalmente condurre un mezzo di trasporto/attrezzatura di movimentazione”.

 

Le prime quattro cause che hanno portato all’infortunio (“deviazione”, cioè l’ultimo evento, deviante rispetto alla norma) sono risultate:

  1. movimenti del corpo con o senza sforzo fisico (49% dei casi) – “principalmente passi falsi, torsioni di gamba o caviglia, azioni come sollevare, portare e alzarsi e movimenti scoordinati ed intempestivi;
  2. scivolamento o inciampamento con caduta di persona (19% dei casi) - principalmente allo stesso livello;
  3. perdita di controllo totale o parziale (13% dei casi) - principalmente del mezzo di trasporto/attrezzatura di movimentazione e dell’oggetto portato/spostato/movimentato;
  4. rottura, frattura, crollo, caduta di agente materiale (5% dei casi) – principalmente posto al di sopra della vittima”.

 

Mentre le prime quattro modalità che hanno portato alla lesione (“contatto”) sono risultate:

1. sforzo fisico o psichico (31% dei casi) - principalmente fisico a carico del sistema muscolo-scheletrico;

2. schiacciamento in movimento verticale o orizzontale su/contro oggetto immobile - vittima in movimento (24% dei casi) – principalmente movimenti verticali (cadute);

3. contatto con agente materiale contundente (13% dei casi) - principalmente duro o abrasivo o tagliente;

4. urto da parte di oggetto in movimento (11% dei casi) - principalmente urto da parte di oggetto in caduta, collisione con veicolo in movimento se vittima immobile e, urto da parte di oggetto in rotazione o proiettato”.

 

In particolare per gli infortuni più gravi, “i principali eventi devianti rispetto alla norma che hanno portato all’infortunio (deviazioni) sono risultati passi falsi, cadute in piano, movimenti scoordinati e perdite di controllo di mezzo di trasporto/attrezzatura di movimentazione”. E nelle donne “risultano più frequenti le cadute rispetto agli uomini dove invece prevalgono i passi falsi, torsione di gamba o caviglia”.

 

Settore ambiente: informazioni sulle malattie professionali denunciate

Riportiamo, infine, alcune indicazioni relative alle malattie professionali denunciate dalle aziende associate a Utilitalia nel 2018 sempre in relazione al settore ambiente e alla voce di tariffa “Servizi di nettezza urbana. Raccolta, preparazione per il riciclaggio dei RSU.Esercizio di discariche ed inceneritori RSU”.

 

Le malattie professionali complessivamente denunciate nel 2018 sono state 90 e sono “principalmente malattie professionali del sistema osteomuscolare”, in particolare dorsopatie e lesioni della spalla.

Le dorsopatie “sono causate principalmente dal sollevamento di carichi pesanti (> 20 kg) e dalle vibrazioni trasmesse a tutto il corpo dai veicoli”.

 

Si indica che le malattie professionali “sono denunciate nell’88% dei casi da uomini”. E per entrambi i generi “la classe di età più colpita risulta la 50-64 anni” e le principali malattie professionali denunciate e riconosciute per questa fascia di età “sono risultate la sindrome della cuffia dei rotatori, la degenerazione di altro disco intervertebrale specificato, disturbi di disco intervertebrale lombare e di altra sede associati a radicolopatia, lesioni della spalla ed ernia di altro disco intervertebrale specificato”.

 

Concludiamo rimandando alla lettura integrale della pubblicazione Inail e segnalando che il documento riporta anche informazioni dettagliate e tabelle relative ai settori acqua, energia, gas e servizi funerari.

 

 

 

Tiziano Menduto

 

 

 

Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:

Inail, Consulenza Statistico Attuariale – CSA, Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione – Contarp, Dipartimento Medicina, Epidemiologia, Igiene del Lavoro ed Ambientale – DiMEILA, “ Analisi eventi lesivi delle aziende associate a Utilitalia. Tutti i settori”, documento curato dal comitato di coordinamento costituito da Silvia Mochi, Annalisa Guercio, Stefano Moriani, Lorenzo Lama, Gianpaolo Montermini, Giuseppe Mulazzi, Silvia Amatucci, Monica Bigliardi, Nedo Domizi e Luca Casai, edizione 2020 (formato PDF, 1.24 MB).

 

 

 

Vai all’area riservata agli abbonati dedicata a “ Analisi eventi lesivi nei servizi idrici, ambientali, energetici e funerari”.

 



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