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Le tossicodipendenze sui luoghi di lavoro

Tiziano Menduto

Autore: Tiziano Menduto

Categoria: Industria alimentare

31/10/2008

Disponibile on line una lista di controllo sull’abuso di alcol nei luoghi di lavoro e l’assunzione di altre sostanze psicotrope, pericolose per la salute e la sicurezza. Parte seconda.

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Convinti che in molti luoghi di lavoro esiste un fattore di rischio derivante dall’assunzione di alcol e altre sostanze psicotrope, noi di PuntoSicuro continuiamo a presentare i documenti prodotti, su questo argomento, da Suva, istituto svizzero per l'assicurazione e la prevenzione degli infortuni.
L’obiettivo è quello di contribuire a diffondere informazione sul pericolo dell’assunzione di sostanze psicotrope sui luoghi di lavoro e di favorire la messa in opera di idonee misure di valutazione e prevenzione del fenomeno.
 
 
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Nel precedente articolo abbiamo presentato un documento informativo sull’alcol e sulle sostanze che generano dipendenza e una vera e propria unità di corso sulla prevenzione di questi problemi.
 
Su questi argomenti - utilizzabile nell’unità di corso sopra descritta - è stato girato per Suva un cortometraggio intitolato “A tutta birra / Alcol e lavoro”.
 
Il video, che purtroppo non è attualmente visualizzabile in rete e che vuole “incoraggiare i dipendenti e i quadri direttivi ad agire responsabilmente”, affronta il problema della diminuzione della sicurezza sul lavoro dovuta al consumo di alcol e della difficoltà di parlarne con i lavoratori.
La storia racconta di un dipendente che cade dalle scale sul lavoro e deve essere trasportato d’urgenza al pronto soccorso. Successivamente si scopre che “beveva” e che tutti in azienda lo sapevano.
Nel film traspaiono, da parte dei colleghi, giudizi e opinioni erronee, come l’idea che «bere caffè serve a neutralizzare gli effetti dell’alcol».
Opinione sbagliata perché “il caffè non favorisce assolutamente la riduzione del tasso alcolemico nel sangue (non più di 0,15 ‰ l’ora). Al contrario: poiché si ha l’impressione di sentirsi meglio, aumentano i rischi per la persona e per gli altri”.
 
Un secondo documento, disponibile on line, è invece una lista di controllo intitolata “Le tossicodipendenze sul posto di lavoro” che si occupa di prevenire i problemi dell’assunzione di sostanze che creano dipendenza (alcol, hascisc, eroina, diversi medicamenti, ...). In questa check list non si affronta il problema del tabagismo, problema che è trattato in una lista di controllo specifica.
 
Tra i pericoli principali dovuti all’assunzione di queste sostanze prima o durante il lavoro, la lista riporta:
- “riduzione della capacità percettiva e di reazione;
- sopravvalutazione delle proprie capacità;
- problemi di salute”.
 
Nella scheda relativa ai sintomi la check list domanda se nell’azienda ci siano collaboratori che:
- “hanno di tanto in tanto l’alito alcolico o lo sguardo assente, annebbiato”;
- “si assentano brevemente dal luogo di lavoro senza un motivo plausibile”;
- “si ammalano o si infortunano più spesso di altri”;
- “hanno enormi sbalzi di rendimento e un calo a lungo termine della qualità e della quantità del lavoro”;
- siano “particolarmente lunatici e frequentemente irritati”;
- “il mattino danno l’impressione di essere estremamente affaticati e di avere postumi da sbornia”.
Inoltre “esistono scorte d’alcolici o ‘depositi’ nascosti con bottiglie vuote”?
È chiaro che – ricorda la lista di controllo – se ognuno di questi sintomi può evidenziare un problema di dipendenza ci possono essere anche altre risposte e cause. Solo una persona competente, soprattutto un medico, può giudicare se esista un effettivo problema di dipendenza.
 
La seconda scheda è dedicata alle condizioni di lavoro che favoriscono la dipendenza, ad esempio:
- l’esposizione al calore e alla polvere;
- la presenza di “attività normalmente stressanti e frenetiche o monotone e noiose”;
- “orari di lavoro piuttosto irregolari (lavori a turno)”;
- “posti di lavoro che sfuggono quasi completamente al controllo sociale (uffici individuali, lavori isolati, servizio esterno)”.
 
E riguardo alle bevande, l’azienda “mette gratuitamente a disposizione bevande analcoliche (tè, brodo, acqua minerale) sui posti di lavoro dove regnano condizioni difficili (calore, polvere, ecc.)”? La mensa offre anche bevande alcoliche? E facile accedere in azienda a sostanze che creano dipendenza in azienda?
 
La penultima scheda è invece relativa alla chiarezza dei regolamenti (regolamenti che, ricordiamo, fanno riferimento alla normativa svizzera in materia).
Ci si chiede ad esempio se esista in azienda un regolamento per il consumo di sostanze che creano dipendenza e per il comportamento da adottare nei confronti delle persone che manifestano tale problema. Se questi regolamenti siano comunicati e se ci sia una forma di controllo sull’osservanza delle regole.
E chi dovesse assumere sostanze che mettono la propria e l’altrui sicurezza in pericolo, è escluso dal processo produttivo?
 
L’ultima breve scheda è invece relativa al contatto con le persone coinvolte da problemi di dipendenza da sostanze psicotrope.
Bisogna cercare di convincere queste persone “a farsi curare da uno specialista”, devono poter mantenere il posto di lavoro “se acconsentono ad iniziare e a portare a termine una cura”.
 
Come ogni lista di controllo Suva, anche in questo caso il documento contiene alla fine un modulo per la pianificazione delle misure di prevenzione.
 
 
SUVA: Lista di controllo “Le tossicodipendenze sul posto di lavoro”, (formato PDF, 661 kB).
 
 
SUVA: “Basta uno sballo e la sicurezza traballa”, piccolo affisso in A4 (formato PDF, 138 kB).
 
 
N.B.: I riferimenti legislativi riportati riguardano la realtà svizzera, i suggerimenti illustrati sono comunque utili per aumentare la consapevolezza dei rischi.
 
 
 
Tiziano Menduto


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