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I giovani e la strada
Nel numero di ieri di PuntoSicuro ci siamo soffermati sulla formazione riguardo alla sicurezza stradale ricevuta dai giovani; il quadro emerso dall’indagine Censis-Le Monier, che ha coinvolto oltre 2,6 milioni di studenti tra i 13 ed i 19 anni, ha rilevato gravi carenze.
Ai punti deboli della formazione si possono attribuire alcuni dei fattori alla base dell’elevata vulnerabilità dei giovani sulla strada; si consideri solo che un terzo dei giovani italiani (13-19 anni), nel corso del 2003 è stato coinvolto in almeno un sinistro stradale.
In particolare, quasi il 20% dei ragazzi che si spostano nel traffico con ciclomotori e scooter è rimasto vittima di un incidente, e 7 volte su 10 gli infortuni in motorino hanno avuto come conseguenza il ferimento della persona (in particolare, hanno provocato lesioni gravi e invalidanti nel 6,7% dei casi).
La ricerca ha individuato sei principali fattori alla base della elevata vulnerabilità dei giovani sulla strada:
- L'alto grado di motorizzazione precoce, prevalentemente "a due ruote” (In città 6 giovani italiani su 10 utilizzano il motorino).
- L'elevata esposizione al rischio a causa di comportamenti inadeguati (Si consideri ad esempio che 3 ragazzi su 10 non attraversano la strada sulle strisce pedonali, 4 giovani su 10 percorrono un incrocio in motorino con il semaforo rosso, l'8% del campione ammette di non usare mai il casco).
-Le distorsioni nella percezione del rischio e la scarsa capacità di interpretare in maniera appropriata le situazioni critiche per l'eccessiva fiducia in se stessi. (Es: Un giovane su 2 non valuta correttamente eventuali alterazioni del proprio stato psico-fisico, si pensi che il 16,4% ammette di guidare anche in stato di ebbrezza);
-La trasgressione delle norme del Codice della strada (Es. un quarto dei giovani italiani non comprende o non interpreta nella maniera corretta gli articoli del Codice).
-La bassa sensibilità agli standard di sicurezza (Es. il 22,6% del campione non si cura di fare una regolare manutenzione del motorino assicurandosi dell'efficienza di funzionamento).
-Lo scarso supporto da parte dell'ambiente sociale (Il 69,5% del campione dichiara che finora nella propria scuola non è stata ancora programmata nessuna lezione di educazione alla sicurezza stradale).
Dall’analisi dei questionari sono emersi tre diversi profili dei giovani utenti sulla strada, con riferimento ai loro comportamenti alla guida e alla propensione al rischio.
Il 68,4% del campione è risultato un buon utente della strada (prudente nella guida e sensibile alle norme di sicurezza, comportamento responsabile e una buona conoscenza dei rischi associati all'ambiente della mobilità).
Ha ancora molto da imparare il 30,3% del campione, per il quale è emerso un profilo di scarsa esperienza nella guida e un rispetto incostante delle regole, che si traducono in comportamenti come conducenti del ciclomotore, spesso inadeguati.
Decisamente negativo il profilo di 31.000 tra i giovani intervistati (oltre l'1,2%), che costituiscono un vero e proprio pericolo per sé e per gli altri, avendo dimostrato una insufficiente conoscenza del Codice e attuando comportamenti decisamente imprudenti.
Ai punti deboli della formazione si possono attribuire alcuni dei fattori alla base dell’elevata vulnerabilità dei giovani sulla strada; si consideri solo che un terzo dei giovani italiani (13-19 anni), nel corso del 2003 è stato coinvolto in almeno un sinistro stradale.
In particolare, quasi il 20% dei ragazzi che si spostano nel traffico con ciclomotori e scooter è rimasto vittima di un incidente, e 7 volte su 10 gli infortuni in motorino hanno avuto come conseguenza il ferimento della persona (in particolare, hanno provocato lesioni gravi e invalidanti nel 6,7% dei casi).
La ricerca ha individuato sei principali fattori alla base della elevata vulnerabilità dei giovani sulla strada:
- L'alto grado di motorizzazione precoce, prevalentemente "a due ruote” (In città 6 giovani italiani su 10 utilizzano il motorino).
- L'elevata esposizione al rischio a causa di comportamenti inadeguati (Si consideri ad esempio che 3 ragazzi su 10 non attraversano la strada sulle strisce pedonali, 4 giovani su 10 percorrono un incrocio in motorino con il semaforo rosso, l'8% del campione ammette di non usare mai il casco).
-Le distorsioni nella percezione del rischio e la scarsa capacità di interpretare in maniera appropriata le situazioni critiche per l'eccessiva fiducia in se stessi. (Es: Un giovane su 2 non valuta correttamente eventuali alterazioni del proprio stato psico-fisico, si pensi che il 16,4% ammette di guidare anche in stato di ebbrezza);
-La trasgressione delle norme del Codice della strada (Es. un quarto dei giovani italiani non comprende o non interpreta nella maniera corretta gli articoli del Codice).
-La bassa sensibilità agli standard di sicurezza (Es. il 22,6% del campione non si cura di fare una regolare manutenzione del motorino assicurandosi dell'efficienza di funzionamento).
-Lo scarso supporto da parte dell'ambiente sociale (Il 69,5% del campione dichiara che finora nella propria scuola non è stata ancora programmata nessuna lezione di educazione alla sicurezza stradale).
Dall’analisi dei questionari sono emersi tre diversi profili dei giovani utenti sulla strada, con riferimento ai loro comportamenti alla guida e alla propensione al rischio.
Il 68,4% del campione è risultato un buon utente della strada (prudente nella guida e sensibile alle norme di sicurezza, comportamento responsabile e una buona conoscenza dei rischi associati all'ambiente della mobilità).
Ha ancora molto da imparare il 30,3% del campione, per il quale è emerso un profilo di scarsa esperienza nella guida e un rispetto incostante delle regole, che si traducono in comportamenti come conducenti del ciclomotore, spesso inadeguati.
Decisamente negativo il profilo di 31.000 tra i giovani intervistati (oltre l'1,2%), che costituiscono un vero e proprio pericolo per sé e per gli altri, avendo dimostrato una insufficiente conoscenza del Codice e attuando comportamenti decisamente imprudenti.
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