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Gli italiani sono guidatori distratti e spericolati? O le nostre strade non sono sicure?
La rivista "Altroconsumo" (n. 161- giugno 2003) ha recentemente pubblicato i risultati della propria indagine circa la sicurezza stradale. Essa considera 3000 Km di strade e autostrade italiane, alla caccia dei più frequenti fattori di rischio per gli automobilisti. In particolare quello rappresentato dalle infrastrutture stradali.
Secondo le statistiche dell'ISTAT, oltre il 70% degli incidenti con danni alle persone dipende da un errato comportamento dei conducenti: velocità eccessiva, mancato rispetto delle precedenze e dei semafori, guida distratta, comportamento irregolare dei pedoni, stato psico-fisico alterato del conducente, mancanza della distanza di sicurezza.
La sicurezza stradale però, non è solo un problema di comportamenti trasgressivi, ma riguarda anche i difetti delle infrastrutture, basti pensare che, negli ultimi anni, più del 65% delle vittime per incidenti ha perso la vita in strade già individuate come a rischio elevato o massimo. Spesso una guida errata è generata da difetti delle infrastrutture, che possono indurre comportamenti pericolosi.
Tra i fattori di rischio più comuni: la discontinuità del tracciato stradale, la scorretta geometria di inroci e curve, ostacoli pericolosi, segnaletica inadeguata, illuminazione carente, poco rispetto per la manutenzione, mancanza di piste ciclabili e marciapiedi.
Alla luce dei risultati presentati dall'inchiesta, Altroconsumo ha individuato alcuni punti chiave per la prevenzione; tra i quali:
- Migliorare le infrastrutture e la circolazione. E' necessario intervenire sulla geometria stradale, i dispositivi di ritenuta, la segnaletica, l'illuminazione, le pavimentazioni. Deve essere applicato quanto previsto dai documenti del Piano nazionale della sicurezza stradale del 2000, non ancora efficace.
- Il governo dovrebbe agevolare i gestori che con le loro politiche di manutenzione contribuiscono a ridurre gli incidenti sulle strade che gestiscono.
- Il sistema assicurativo dovrebbe premiare i comportamenti più in linea con la sicurezza.
- Proteggere le utenze deboli: è necessario creare percorsi più sicuri per i pedoni e i ciclisti, ben separati dalla strada (piste ciclabili, aree pedonali.)
- Promuovere i sistemi elettronici. I sistemi di informazione per gli automobilisti, sia a bordo del veicolo che in strada, sono molto efficaci ai fini della sicurezza.
- Regolare i limiti di velocità. I limiti devono essere studiati in funzione delle condizioni della strada, del traffico e del meteo. Limiti di velocità troppo bassi, quando non necessari, inducono perdita di attenzione o una sfiducia generalizzata nella segnaletica.
- Promuovere i trasporti su rotaia e il trasporto collettivo. Ridurre cioè il flusso del traffico.
Secondo le statistiche dell'ISTAT, oltre il 70% degli incidenti con danni alle persone dipende da un errato comportamento dei conducenti: velocità eccessiva, mancato rispetto delle precedenze e dei semafori, guida distratta, comportamento irregolare dei pedoni, stato psico-fisico alterato del conducente, mancanza della distanza di sicurezza.
La sicurezza stradale però, non è solo un problema di comportamenti trasgressivi, ma riguarda anche i difetti delle infrastrutture, basti pensare che, negli ultimi anni, più del 65% delle vittime per incidenti ha perso la vita in strade già individuate come a rischio elevato o massimo. Spesso una guida errata è generata da difetti delle infrastrutture, che possono indurre comportamenti pericolosi.
Tra i fattori di rischio più comuni: la discontinuità del tracciato stradale, la scorretta geometria di inroci e curve, ostacoli pericolosi, segnaletica inadeguata, illuminazione carente, poco rispetto per la manutenzione, mancanza di piste ciclabili e marciapiedi.
Alla luce dei risultati presentati dall'inchiesta, Altroconsumo ha individuato alcuni punti chiave per la prevenzione; tra i quali:
- Migliorare le infrastrutture e la circolazione. E' necessario intervenire sulla geometria stradale, i dispositivi di ritenuta, la segnaletica, l'illuminazione, le pavimentazioni. Deve essere applicato quanto previsto dai documenti del Piano nazionale della sicurezza stradale del 2000, non ancora efficace.
- Il governo dovrebbe agevolare i gestori che con le loro politiche di manutenzione contribuiscono a ridurre gli incidenti sulle strade che gestiscono.
- Il sistema assicurativo dovrebbe premiare i comportamenti più in linea con la sicurezza.
- Proteggere le utenze deboli: è necessario creare percorsi più sicuri per i pedoni e i ciclisti, ben separati dalla strada (piste ciclabili, aree pedonali.)
- Promuovere i sistemi elettronici. I sistemi di informazione per gli automobilisti, sia a bordo del veicolo che in strada, sono molto efficaci ai fini della sicurezza.
- Regolare i limiti di velocità. I limiti devono essere studiati in funzione delle condizioni della strada, del traffico e del meteo. Limiti di velocità troppo bassi, quando non necessari, inducono perdita di attenzione o una sfiducia generalizzata nella segnaletica.
- Promuovere i trasporti su rotaia e il trasporto collettivo. Ridurre cioè il flusso del traffico.
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