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Alcune indicazioni per migliorare la sicurezza dell’ambiente scolastico

Alcune indicazioni per migliorare la sicurezza dell’ambiente scolastico
Adalberto Biasiotti

Autore: Adalberto Biasiotti

Categoria: Sicurezza scuole

14/05/2021

Purtroppo gli ambienti scolastici sono spesso rimasti coinvolti in situazioni drammatiche. Ecco la ragione per la quale alcuni enti governativi si sono attivati per mettere sotto controllo questo fenomeno criminoso, con risvolti talvolta letali.

I mezzi di informazione di massa hanno dato più volte notizia di eventi delittuosi, riconducibili ad attività di active shooter, che hanno coinvolto istituti scolastici. Ecco la ragione per la quale, dal 2004 al 2017, l’Istituto nazionale per la giustizia ha finanziato molti studi, raggruppati sotto l’iniziativa per la sicurezza delle scuole, che hanno esaminato un gran numero di temi legati alla identificazione di queste minacce e alla messa a punto di strategie di tempestiva risposta.

 

Molti studi sono ancora in corso, nel frattempo e state già pubblicate alcune preziose informazioni su alcuni modelli di comportamento, che l’esperienza ha dimostrato essere positivi.

Ad esempio, lo stato del Colorado è il primo che ha attivato una linea telefonica, messa a disposizione di chiunque voglia segnalare, anche in forma anonima, potenziali problemi afferenti alla sicurezza dell’ambiente scolastico.

 

Tuttavia, gli studi già effettuati evidenziano come il primo problema da affrontare riguardi la sensibilizzazione in tutti i soggetti coinvolti su questi temi, afferenti alla sicurezza dell’ambiente scolastico. Inoltre, è noto che nelle scuole, soprattutto tra gli allievi, vige un cosiddetto codice del silenzio, che non è favorevole ad una tempestiva segnalazione di situazioni potenzialmente criminose. I primi studi mettono in evidenza che le scuole devono essere preparate a ricevere un gran numero di segnalazioni, una volta che la linea è stata attivata. Ad esempio, questa linea è stata contattata più di 2500 volte in 22 mesi, nell’Oregon, segnalando problemi legati al bullismo, a potenziali comportamenti suicidi ed anche ad attacchi pianificati alla scuola.


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Un altro programma ha sottolineato la necessità che gli studenti possano riferire situazioni anomale, parlando con i dirigenti scolastici. Un’adeguata formazione degli allievi ha dato esiti decisamente positivi.

 

Tuttavia, occorre tener presente che la ricezione della segnalazione è solo il primo passo nella prevenzione di un potenziale attacco.

 

Ecco la ragione per quale sono state messe a punto delle procedure, che permettono di inquadrare la segnalazione, attribuire ad essa un peso e quindi attivare, con un livello di urgenza ed incisività variabile, eventuali misure di messa sotto controllo.

 

Un aspetto di estrema importanza riguarda il fatto che ogni segnalazione deve essere presa in considerazione e, se il segnalatore non è anonimo, egli deve ricevere un adeguato riscontro. Solo così la linea telefonica calda assume un livello di credibilità sufficiente.

 

Studi in corso tuttavia dimostrano come siamo ancora lontani da un approccio sistematico alla gestione di questo fenomeno, anche se le iniziative sopra illustrate indubbiamente rappresentano un significativo passo avanti verso la messa sotto controllo di potenziale attività criminose.

 

Anche la individuazione di misure di messa sotto controllo non è agevole, in quanto l’atteggiamento scelto da alcune scuole, vale a dire la introduzione di postazioni di controllo con rivelatori di metallo all’ingresso della scuola, può sembrare in molti casi un atteggiamento estremo, che forse può perfino costituire un incentivo a comportamenti illegali.

 

Riteniamo comunque che una valutazione tempestiva di queste situazioni, anche in un contesto italiano, possa essere altamente raccomandata, in quanto, come dicono i nostri colleghi anglosassoni, un’oncia di prevenzione vale una tonnellata di repressione!

 

Adalberto Biasiotti

  


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