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La sicurezza informatica in Italia nel pubblico e nel privato

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Sicurezza informatica

02/12/2002

Quali le misure adottate? Quali le esigenze di imprese e istituzioni? I risultati di una ricerca realizzata da Universita' Bocconi e Microsoft.

Nel corso del convegno ''La sicurezza ICT tra pubblico e privato'', svoltosi nei giorni scorsi a Roma sono stati presentati i risultati di una indagine sullo stato della sicurezza informatica in Italia nel settore pubblico e nel settore privato.

Proteggere l'integrità e la riservatezza dei dati è una esigenza primaria delle aziende. ''Le recenti innovazioni normative, i cambiamenti negli scenari del mercato e nei contesti organizzativi e tecnologici pongono sempre più in una posizione strategica tutte le attività di ICT (Information Communication Technology) security.''

La ricerca, realizzata da SPACE (Centro Europeo per gli studi sulla Protezione Aziendale) dell'Universita' Bocconi e Microsoft Italia, analizzando le dinamiche e le esigenze di imprese e istituzioni italiane, intende individuare le esperienze più significative in materia di sicurezza informatica nei settori pubblici e privati, da cui individuare le linee guida e modelli per massimizzare la security ICT.

Una sintesi della ricerca è stata illustrata sul sito dell'Università Bocconi.

La ricerca è stata condotta su un campione di imprese ed enti rappresentativi dell'economia italiana articolati all'interno di quattro macro-settori: Finanziario, Telecomunicazioni, Industria e Servizi, Pubblica Amministrazione e Sanità.

Come affrontano imprese e enti il tema della sicurezza informatica? Oltre il 50% del campione possiede una specifica area o funzione preposta alla sicurezza e un budget dedicato, ad eccezione della PA in cui non esistono ancora in maniera strutturata un organismo che si occupi specificamente di queste problematiche e una voce di spesa per la security.
Il 65% dichiara di possedere una policy di sicurezza, soprattutto tra le imprese caratterizzate da una certa complessità strutturale e organizzativa e ben impostate sulle attività concernenti la security aziendale.
Inoltre circa la metà del campione promuove la formazione in tema di sicurezza, pianificando attività di sensibilizzazione del personale, spesso inserendole in programmi di training di più ampio respiro.

Riguardo alle esigenze in materia di sicurezza informatica, dall'indagine emerge che le esigenze strategiche delle aziende, quali il contenimento dei costi, la gestione del cambiamento organizzativo e la continuità del servizio, alimentano a loro volta bisogni di sicurezza.
La sicurezza Ict è ritenuta un fattore che contribuisce al miglioramento della reputazione e dell'immagine, al mantenimento della continuità del business e al miglioramento della qualità del prodotto o servizio per il cliente.

I bisogni di sicurezza maggiormente sentiti sono l'integrità delle informazione e dei dati, la riservatezza delle transazioni informatiche e la disponibilità delle informazioni nei tempi desiderati.

L'ultima parte della ricerca riguarda l'individuazione dei principali soggetti dai quali le imprese e istituzioni si attendono un contributo in tema di security. Le maggiori aspettative sono rivolte ad università e centri di ricerca, mentre sono attese lo sviluppo di nuove soluzioni da parte dei fornitori ICT e di maggiore organicità negli interventi da parte del legislatore.
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